di maio di battista

“SALVINI? MICA È ADENAUER” – IL NUOVO RUOLO DA SERGENTE CATTIVO DI DI BATTISTA: TOCCA A LUI FARE IL LAVORO SPORCO PER TENERE A BADA IL LEADER DELLA LEGA – “DIBBA” E’ ORMAI IL VICEPREMIER OMBRA, SEGUE DI MAIO E PARTECIPA CON IL FIGLIO NEONATO ANCHE  ALLE RIUNIONI CON I MINISTRI PENTASTELLATI…  

luigi di maio e alessandro di battista in auto 4

CESARE ZAPPERI per il Corriere della Sera

 

«Salvini, queste sono serate da Malagò. Torna in te». L' ultimo affondo, a metà tra lo sfottò e la critica politica, è di un paio di giorni fa.

«Salvini che ci va a fare a una cena da ancien régime insieme alle Boschi, ai Letta, ai Lotti e ai Carrai?». Alessandro Di Battista si trova a suo agio nei panni del sergente cattivo, al tempo stesso alter ego e sodale del sergente buono del Movimento 5 Stelle, quel Luigi Di Maio che con il leader leghista condivide il ruolo di vicepremier e l' autografo posto nel maggio scorso a piè di pagina del contratto di governo.

 

Ormai è evidente. Uno è il fedele alleato, il coprotagonista del governo del cambiamento. L' altro è il più classico dei battitori liberi. Pentastellato doc, certo, ma con ampia facoltà di stuzzicare, criticare, troncare e sopire. Con bersaglio un soggetto su tutti, Matteo Salvini, il partner di governo che, sondaggi alla mano, in questi primi otto mesi scarsi di coabitazione nella stanza dei bottoni ha saputo capitalizzare in consensi più e meglio del M5S l' azione di governo.

 

luigi di maio e alessandro di battista in auto 3

Di Maio ha doveri di rispetto e lealtà che gli impediscono di dire, per esempio, quel che Dibba, allora ancora impegnato nel suo lungo viaggio con famiglia al seguito in America centrale, osservò il 10 settembre scorso: «Salvini è pompato dal sistema mediatico in maniera vergognosa».

Annotazione ancora piuttosto candida rispetto al più tranchant invito rivolto al leader leghista nelle medesime ore a «rendere il maltolto» (a proposito dei 49 milioni di fondi contestati al Carroccio).

 

Ma la replica-consiglio dell' inquilino del Viminale («Fossi in Guatemala passerei il tempo in maniera più ludica») è caduta nel vuoto. A inizio novembre, in pieno confronto sul decreto Sicurezza cavallo di battaglia salviniano, via Facebook Di Battista chiede se «la Lega sta con il Paese o con Arcore». E pochi giorni dopo, la sottolineatura è di nuovo velenosa: «Salvini è incendiario nei toni ma molto più democristiano nei fatti. Su Tav e inceneritori ha le posizioni di Renzi».

 

luigi di maio casaleggio di battista casalino

Il gioco dialettico non lascia dubbi, c' è una partita decisiva da giocare sullo sfondo. Lo diceva anche Romano Prodi ai tempi dell' Ulivo («competition is competition»), e poco importa se non portò benissimo. M5S e Lega marciano compatti ma alle Europee del maggio prossimo colpiranno divisi. E allora serve qualcuno che, pur nell' alveo pentastellato, rimarchi le differenze. A fine novembre Di Battista se la prende con la stampa: «Pubblicano sondaggi di ogni tipo per far credere che il M5S sia debole, mentre dall' altra parte c' è Salvini-Adenauer. Tutto questo per provare a indebolire Luigi perché il sistema lo teme».

 

E allora, per evitare questo pericolo, ecco il ritorno in Italia, il sergente cattivo e il sergente buono di nuovo fianco a fianco. A Capodanno il videomessaggio congiunto direttamente dalle piste innevate della Val di Fassa. Lunedì il comizio on the road sull' auto diretta a Strasburgo, sede di quel Parlamento europeo che secondo il duo a 5 Stelle va chiusa.

luigi di maio e alessandro di battista in auto 2

 

Dibba lo ha detto chiaro, nei prossimi quattro mesi tornerà in prima linea per dare corpo e sostanza alla propaganda pentastellata nella sfida europea. Candidarsi o non, è tema che affronterà a tempo debito. Certo getterà nella contesa tutta la sua irriverente foga. Contro il Pd di Zingaretti, Martina e Renzi.

 

Contro Berlusconi e Tajani.

Ma anche, se non soprattutto, contro Salvini. Quello che dovrebbe «puntare l' indice contro chi non ha tutelato il risparmio degli italiani più che alzare il mignolino e brindare insieme a chi ha contribuito a distruggerlo».

 

 

ALESSANDRO DI BATTISTA SI TOCCA IL PACCO

ORA DIBBA PARTECIPA PURE ALLE RIUNIONI DEI MINISTRI

 

Stefano Re per Libero Quotidiano

 

Succedono cose strane, nel Movimento Cinque Stelle. L' ultima è proprio di ieri sera. Era in programma la consueta riunione di Luigi Di Maio con i ministri pentastellati. Ma questa volta c' era un partecipante in più, che del governo non fa parte. Chi? Semplice, il solito Alessandro Di Battista, che ormai segue Gigino come un' ombra, dai campi da sci ai viaggi in giro per l' Europa. Anzi, in realtà, alla riunione dei ministri, i nuovi entrati erano due, visto che Dibba ha portato con sé anche il figlioletto.

 

Ma le stranezze non finiscono qui.

Ieri, infatti, in un video e in un' intervista al Corriere della Sera, si è fatto sentire anche Davide Casaleggio. Il giovane guru racconta una storia che è all' esatto opposto di quella ripetuta ogni giorno dal vicepremier, secondo il quale il reddito di cittadinanza che forse oggi diventerà legge dovrebbe servire a creare posti di lavoro. Nel mondo che sarà, per l' esattezza nel 2054, spiega, «il lavoro che conosciamo è scomparso. Dedichiamo solo l' 1% della nostra vita al lavoro». Un modo carino per dire che pochissimi avranno un impiego: la grandissima parte degli italiani bighellonerà, priva di un' occupazione. Nemmeno Casaleggio, insomma, crede alle promesse del ministro del Lavoro.

FRECCERO E ALESSANDRO DI BATTISTA

 

Il problema, spiega il figlio di Gianroberto, sarà come faranno questi milioni di disoccupati ad avere i soldi per assorbire quella che chiama «la iperproduttività delle imprese», ovvero ad acquistare prodotti e servizi. Ecco, questo è il vero lo scopo del provvedimento che il consiglio dei ministri dovrebbe varare oggi: «Occorre istituire meccanismi di redistribuzione del reddito svincolati dall' occupazione che supportino la domanda, altrimenti avremo la massima produttività e consumatori con sempre meno capacità di spesa».

 

di maio di battista

Dare soldi pubblici a chi non fa nulla, dunque, affinché possa permettersi comunque di comprare telefonini e auto, consentire alle industrie di fare fatturato e portare avanti così l' economia. Prima non produci, quindi consumi e infine crepi. Oltre a progettare un mondo orrendo, nel quale l' essere umano è degradato ad acquirente sussidiato dallo Stato, il giovane Casaleggio, come tanti altri socialisti e comunisti prima di lui, si scorda di svelare il dettaglio più importante: i soldi da dove vengono? È chiaro che non tutto può giungere dalle tasse su consumatori e imprese, perché sarebbe una partita a somma zero, anzi negativa, perché molti soldi inevitabilmente finirebbero alle aziende straniere che vendono qui. L' unica via d' uscita sarebbe stampare nuova moneta come se non ci fosse un domani e fare spendere allo Stato più di quanto incassa: cioè alta inflazione e debito pubblico fuori da ogni controllo, ricetta che porta dritta al Venezuela.

 

alessandro di battista e luigi di maio sulle piste di moena 4

Post scriptum. Il confuso giovanotto farebbe meglio a preoccuparsi delle sorti della piattaforma Rousseau, attorno alla quale gira l' intero universo grillino. L' omonima associazione, ha scoperto l' agenzia AdnKronos, nell' ultimo mese ha ricevuto dai propri benefattori appena 3.111 euro. Un trend che, se dovesse confermarsi per tutto il 2019, porterebbe nelle casse di Rousseau appena 37mila euro, contro i 634.151 raccolti nell' ultimo anno.

Di Maio Di Battista vacanze di nataleDi Maio e Di Battistadi maio di battista 1alessandro di battista e luigi di maio sulle piste di moena 2alessandro di battista e luigi di maio sulle piste di moena 1DI BATTISTA DI MAIO

 

di battista di maioLE VACANZE DI NATALE DI LUIGINO DI MAIO E ALESSANDRO DI BATTISTAdi maio di battista

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…