“LIBERO” DI COLPIRE - FACCI SCODELLA UN’INTERCETTAZIONE SENZA CICCIA MA CON MOLTO FANGO IN CIRCOLO TRA CIANCIMINO E SANDRA AMURRI DEL “FATTO” - “L’ICONA DELL’ANTIMAFIA” PRIMA FA MELINA E SI NASCONDE SUL FANTOMATICO “SIGNOR FRANCO”, MITOLOGICO UOMO DI RACCORDO TRA STATO E MAFIA, E POI SVELENA SUL SUO ‘DIFENSORE’ TRAVAGLIO: “NON SI PUÒ ESSERE ARRESTATI PER CALUNNIA, ALTRIMENTI MARCO SAREBBE DA ERGASTOLO”...

Filippo Facci per "Libero"

Ecco, mancava una bella intercettazione telefonica tra Massimo Ciancimino e Sandra Amurri: provvediamo subito. Anzi, a dirla tutta avrebbero già provveduto i blogger Enrico Tagliaferro e Antonella Serafini, ma il paradosso è che per la grande informazione è come se non esistessero.

Provvediamo anche a questo, dunque torniamo ai protagonisti. Massimo Ciancimino non ha bisogno di presentazioni ma solo di un buon avvocato; l'altra, Sandra Amurri, è una cronista del Fatto Quotidiano che già ricordammo per la manipolazione di un verbale che la vide sanzionata con la «censura» dall'Ordine dei giornalisti: un passaggio di un'intercettazione, in cui un mafioso diceva «da lì», lei lo trasformò in «D'Alì», cognome di un senatore siciliano.

Ma Sandra Amurri è anche altro: è la cronista - già candidata con Antonio Di Pietro - che tempo fa si scaraventò nell'inchiesta sulla «trattativa» perché testimoniò di aver origliato una sconcertante conversazione di Calogero Mannino alla pasticceria Giolitti di Roma. Cioè: secondo la Amurri, l'ex ministro Mannino si sarebbe messo a declarare ad alta voce, in mezzo al bar, che le cose che Ciancimino aveva detto su di lui erano tutte vere. Parola di una cronista già censurata per aver manipolato delle parole scritte: su quelle orali possiamo fidarci.

Così come possiamo fidarci del suo interlocutore Ciancimino, già arrestato per aver contraffatto un «pizzino» manoscritto del padre e avervi trasposto il nome di un noto funzionario di Polizia. Insomma, un dialogo tra intenditori: del resto i due se la raccontarono e scrissero anche in vari festival del giornalismo e in località turistiche - coi vari Sandro Ruotolo e Francesco La Licata - nel periodo in cui il citato Ingroia definiva Ciancimino «quasi un'icona dell'antimafia».

Questo l'ambiente. L'intercettazione che andiamo a presentare riguarda una conversazione perfettamente in linea con la caratura dei protagonisti, giacché verte su cose che non si sa neppure se esistano, anzi. Una per esempio è «il signor Franco», il presuntissimo uomo dei misteri siciliani, l'agente dei servizi che per 30 anni sarebbe stato l'ufficiale di collegamento fra la mafia e pezzi dello Stato: questo naturalmente secondo Ciancimino.

Ecco qualche stralcio della conversazione surreale, cui abbiamo operato dei tagli ma che non stravolgono minimamente il senso della chiacchierata. Sono le 17,30 dello scorso 21 giugno 2012.

Amurri: «Senti, tu quando ti decidi, invece, a raccontare chi è ‘sto signor Franco?...No fammi parlare a me...tu lo sai come finirai, no? Con le accuse che c'hai...allora nella tua testa proteggere un patrimonio o qualunque altra cosa...".
Ciancimino: «Ma che patrimonio... ».
Amurri: «Se tu dici che sei in grado di dire o di arrivare a questa persona, perché non lo dici».
Ciancimino: «L'ho fatto».
Amurri: «No, non l'hai fatto. Hai detto che era De Gennaro e abbiamo visto com'è finita». Ciancimino: «A parte che De Gennaro c'entra con tutto, e poi questo si dimostrerà in aula... ».

Amurri: «Massimo, non far finta di non capirmi... Io ti sto dicendo un'altra cosa, tu hai detto che sei in grado di individuarlo finalmente 'sto signor Franco, allora perché non lo fai?». Ciancimino: «Sandra, non pensare che non ho fatto interrogatori in questi mesi... per fortuna non si è saputo che li ho fatti, ma ne ho fatti parecchi».
Amurri: «Vabbe'... si sarebbe saputo se tu avessi detto chi è sto Signor Franco... Tu sappi che fai la fine di tuo padre, non mi pare che sia una bella prospettiva».
Ciancimino: «Perché devo fare la fine di mio padre? Non sono mai stato mafioso nella mia vita».

Amurri: «Perché con delle accuse del genere passerai la tua vita in carcere».
Ciancimino: «Ma che accuse avrei?... concorso esterno per... ».
Amurri: «Ah beh, hai detto niente... tu finisci in carcere... te lo dice Sandra, te l'ha detto Francesco La Licata (cronista de La Stampa, ndr), te lo dicono tutti...».
Ciancimino: «Io tutto quello che so, Sandra, l'ho detto ai magistrati... facciano l'uso che vogliono... ».

Amurri: «Quindi hai detto chi è il Signor Franco?».
Ciancimino: «Io non dico, né confermo, né dico niente... dico che... esatto, io dico che i magistrati hanno... mi hanno interrogato e io non mi sono mai sottratto alle domande dei magistrati... come sempre. Ovviamente, quando ho elementi o non ho elementi si cerca di arrivare... la situazione è ben altra... la prevenzione verso quello che dico non ci deve essere... se vedo che c'è un atteggiamento laico come ultimamente c'è, va bene... perché non si può essere arrestati per calunnia, l'unico in Italia... cioè, al tuo collega Marco Travaglio gli darebbero l'ergastolo».

Ma come? Ah, l'ingratitudine: Marco Travaglio aveva sempre difeso Ciancimino fino a sputtanarsi. Ancora poco tempo fa scriveva che il figlio di Don Vito, in fondo, aveva solo «falsificato un documento su 150».

Una retroguardia così imbarazzante che persino il criminologo Achille Saletti, nel suo blog su Il Fatto Quotidiano, aveva scritto che il re è nudo e quindi scatenato un putiferio: «Perché non ci diciamo che Ciancimino ci ha presi tutti per i fondelli? Giornalisti, magistrati, conduttori televisivi, politici... Mi sembra che, di patacche, Ciancimino ne abbia dispensate in abbondanza».

Ma Travaglio non aveva mollato. Neppure quando Ciancimino era finito dentro e gli avevano trovato la dinamite in giardino. Lo si capisce bene da quest'altra intercettazione tra Ciancimino e la sua amica Santa Sidoti in data 9 marzo 2012:
Ciancimino: «Oggi Il Fatto li massacra a quelli di Caltanissetta... c'è un editoriale Travaglio, "Il silenzio degli innocenti"... bellissimo, tutto a mio favore».

E poi in quest'altra intercettazione del 29 agosto 2012 tra Ciancimino e la moglie Carlotta Masserotti:
Ciancimino: «Travaglia (sic) mi ha difeso a spada tratta».
Due giorni prima, il 27 agosto, Ciancimino conversava su skype con il compare Romano Tronci: Ciancimino: «Santoro fa la prima puntata... Ce ne sparerà tre credo... spara tre puntate subito con Travaglio».

Travaglio come arma: anche se le tre puntate certo non ci furono. Ma in questa divagazione ci siamo persi il «signor Franco» e la fondamentale conversazione con Sandra Amurri.
Non sia mai:

Amurri: «Fai tu... decidi tu della tua vita... va bene...».
Ciancimino: «La storia è più brutta di quanto pensate...nonne avete idea...».
Amurri: «E vabbe', allora raccontala se è più brutta di come la pensiamo».
Ciancimino: «Vadano loro avanti... (i magistrati, ndr) Loro hanno elementi per andare avanti e vedere fino a che punto puzza la testa! Gliel'ho dati, vadano avanti! ».
Amurri: «Va beh, quindi stai dicendo che loro non vogliono andare avanti?».
Ciancimino: «Ci vogliono elementi concreti, non bastano le considerazioni o dire "quello è!"».

Amurri: «'Sta storia del Signor Franco... prima ce l'ho, poi non ce l'ho, poi so chi è, poi non so chi è, poi questo e poi quell'altro, insomma... alla fine non si è capito chi è, siccome tu hai detto che eri in grado di individuarlo...».
Ciancimino: «Io ho detto che sono in grado di individuarlo e come individuarlo la Procura è a conoscenza... ho detto tutto quello che dovevo dire».

Amurri: «Veramente hai detto che era De Gennaro, il signor Franco».
Ciancimino: «No! Questo è una cosa che ha detto... che secondo me dietro.. il Signor Franco è un... allora, Sandra, seguimi un attimo: il Signor Franco...».
Amurri: (urla) «Ma esiste o non esiste 'sto Signor Franco?».
Ciancimino: «Certo che esiste».

Amurri: «Bene, tu sai chi è?».
Ciancimino: «Non è una persona che io posso individuare, che c'ha un nome e lo so... l'avrei detto... Io sono in grado di dire come ci si arriva, e l'ho fatto... stop. Facciano loro quello che vogliono».
Amurri: «E come ci si arrivava, con De Gennaro?».

Ciancimino: «Facciano loro... non posso dire altro... sono obbligato al segreto...».
Amurri: «Eh sì vabbe'... però... per mesi e anni l'hai detto dappertutto, in televisione di qua e di là,e non mi pare.. io non credo che i magistrati, se tu avessi dato loro degli elementi veri e reali, non lo avrebbero voluto identificare...».
Ciancimino: «No, ma stanno lavorando...».
Amurri: «Staremo a vedere allora, presto aspettiamo i risultati... ».

Aspettiamo anche noi. Chi ha lavorato tanto ed è in procinto di risultanze dirompenti e decisive, del resto, in genere fa questo: parte per il Guatemala.

 

MASSIMO CIANCIMINOGIMME FIVE MARCO TRAVAGLIO FOTO ANDREA ARRIGA MARCO TRAVAGLIO VERSIONE PISTOLERO Massimo Ciancimino DSC Gianni De GennaroGianni De GennaroSANDRA AMURRI Sandra AmurriAmurri e Travaglio

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”