“L’UNITÀ” È IN CRISI? ALLORA SI PREPARA IL COLPO DI GRAZIA: RICHIAMARE ALLA DIREZIONE IL DISOCCUPATO WALTERLOO VELTRONI

1 - L'UNITÀ, SARDO LASCIA LA DIREZIONE
A.G. per "economiaweb.it"

Cambio al vertice de L'Unita. Il direttore Claudio Sardo lascia la direzione del giornale. Al suo posto c'è Luca Lando fino al congresso del Partito Democratico fissato per l'8 dicembre. In quella data si svolgeranno le primarie per stabilire il nuovo leader del partito. Tra i nomi circolati per la guida dello storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924 sono stati fatti anche quello di Lucia Annunziata, direttore della testata on lineHuffington Post, Michele Serra editorialista de La Stampa, Massimo Giannini vice direttore di Repubblica e Curzio Maltese editorialista diRepubblica.

Tutti quanti sono stati contattati e hanno declinato la proposta. Solo l'Annunziata avrebbe accarezzato l'idea per poi rifiutare. Nel giro di telefonate per sostituire Sardo sarebbe spuntato anche il nome dello storico direttore del quotidiano: Walter Veltroni.

LE AGITAZIONI IN REDAZIONE. Prima dell'estate la redazione aveva scioperato perché «l'azienda sostiene di puntare allo sviluppo del web (mai osteggiato dalla redazione), ma contemporaneamente dimezza la forza lavoro, chiede tempi di chiusura sempre più anticipati, conferma il taglio della distribuzione in Sicilia, Sardegna e una parte della Calabria, dopo l'assenza di iniziativa proprio in zone che richiedono maggiori sforzi per il sostegno del confronto democratico. Questa dismissione di fatto mascherata da rilancio modernista è inaccettabile, così come lo sono i pesanti costi chiesti ai lavoratori».

LA DIREZIONE: NECESSARI SACRIFICI. Sul sito era comparsa la risposta di Fabrizio Meli, presidente e amministratore delegato della società editrice. «Per ripartire sono necessari sacrifici. Ma forse disattenti, Cdr e giornalisti non sono consci della situazione socio-economica attuale ed evidentemente neppure dell'incredibile sforzo di azionisti e azienda per il rilancio del giornale».

In una nota l'Associazione stampa romana si schiera solidale a fianco della redazione e del cdr dell'Unità. «Ancora una volta siamo alla pratica dei due tempi: prima i tagli e i sacrifici, sempre a carico dei soliti noti, poi gli investimenti. Peccato che l'esperienza ormai pluriennale, anche dell'Unità, ci insegni che la seconda fase non arriva mai».

2 - A VOLTE RITORNANO: "L'UNITÀ" ASPETTA WALTER, IL SUO GODOT
Wanda Marra per "il Fatto Quotidiano"

Parafrasando un noto romanzo, si può dire che l'Unità è alla "ricerca dell'alba". Una nuova nascita, un rilancio, una promessa di futuro. Magari pure un ritorno a un passato migliore. Che in questo caso si chiama Walter Veltroni. Sì, perché il primo segretario del Pd potrebbe rivivere gli antichi fasti, quelli che negli anni ‘90 lo videro alla guida del giornale fondato da Antonio Gramsci.

Una direzione rimasta agli annali almeno per un'operazione: la pubblicazione in allegato, oltre ai libri, di videocassette per la prima volta con continuità tra i quotidiani italiani. Un'iniziativa che fu poi messa sotto accusa perché avrebbe gonfiato conti e copie. Ma in fondo che importa, potrebbe controbattere qualcuno, se non c'era casa italiana in cui non ci fosse una di quelle videocassette?.

L'arrivo di Veltroni non è una battuta, e neanche solo una voce dal sen fuggita: la trattativa è in corso. D'altra parte, sarebbe un'operazione coerente con la strada che (dovrebbe) aver intrapreso il Pd: Renzi è il super favorito alla corsa per la segreteria e Walter è stato tra i suoi primi e più convinti sostenitori. Senza contare che - rottamato dallo stesso giovane Matteo - in questo momento è fuori praticamente da tutti i giochi. Quel lavoro, poi gli piace.

Certo, non è il tipo che non trova il modo di occuparsi: in questo momento è a Mosca. Motivo? Un'intervista a Gorbaciov per il suo film, quello che sta facendo un film regista e produttore su Enrico Berlinguer, visto che l'anno prossimo ne ricorre il trentennale della morte. Ma tra un sopralluogo e l'altro, i contatti vanno avanti.

La trattativa ha avuto fasi alterne : un paio di giorni fa sembrava quasi cosa fatta, adesso c'è qualche intoppo. Sì, perché ci sono delle condizioni che si devono "incastrare": ovvero l'entrata di nuovi soci nel Cda del quotidiano. E dunque più soldi e più investimenti. È definitivamente in uscita Soru dal Cda ed è entrato Matteo Fago, fagiolino, fondatore di viaggi.vene  re.com  , che sta diventando azionista di riferimento. Ma non basta. Anche perché il Gunther Reform Trust (il socio Mian ha intestato i suoi capitali al cane pastore tedesco Gunther IV) non ha deciso se rimanere o no.

Attraverso l'operazione Veltroni, gli azionisti dell'Unità cercano di attirare nuovi soci. Chissà, magari persino di convincere Soru a ripensarci. D'altra parte fu proprio con l'avvento del fondatore di Tiscali che alla direzione del giornale arrivò Concita De Gregorio. Annunciata dallo stesso Veltroni in un'intervista al Corriere della Sera ("Mi piacerebbe un direttore donna"). Insomma, l'arrivo di Walter è legato alla disponibilità di qualcuno ad investire. Se questo avvenisse, lui è più che interessato, decisamente disponibile. Interpellato l'ad del quotidiano, Fabrizio Meli, risponde: "Non si parla di cambi di direzione che non sono ancora avvenuti".

Non è così facile. E allo stato l'unica cosa che appare certa è l'uscita di Claudio Sardo, l'attuale direttore voluto da Pier Luigi Bersani. Al quale avrebbe confessato qualche giorno fa l'ineluttabilità della sua sostituzione, per sentirsi rispondere "Così è la vita". E ora? Dal primo ottobre dovrebbe subentrare Luca Landò, vicedirettore che fu portato alla riapertura da Alessandro Dalai, con delega per l'online.

Definito l' "ottimizzatore", visto che tra i suoi vari compiti c'era quello di razionalizzare costi e risorse, è noto anche per la sua sfrenata passione per il surf e la vela. Dopo il segretario reggente, arriva pure il direttore traghettatore. Aspettando Walter. Chissà che l'Africa non si allontani ancora un po'.

 

Walter Veltroni e Laura Boldrini Veltroni e Borgna CLAUDIO SARDO Matteo Renzi Renato Soru CONCITA DE GREGORIO LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE CONCITA DE GREGORIO LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE PIERLUIGI BERSANI

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA