italia-bilico

MA ALLORA SIAMO DI COCCIO! – NONOSTANTE LA DISOCCUPAZIONE AL 12,7% E IL SUD ORMAI DESERTIFICATO, TENIAMO LÌ 12,3 MILIARDI DI FONDI EUROPEI NON UTILIZZATI – E SE NON LI IMPIEGHIAMO ENTRO FINE ANNO LI PERDIAMO E VANNO A QUALCHE ALTRO PAESE

Massimo Russo per “la Stampa

 

CANTIERI FERMICANTIERI FERMI

Da una parte i numeri dell’Istat raccontano una penisola in cui la disoccupazione resta inchiodata al 12,7 per cento e dove quasi un giovane su due è senza lavoro. Dall’altra i soldi per far ripartire l’economia che già ci sono non vengono spesi, o sono investiti male. È il caso dei fondi europei. Un fiume di denaro che rischiamo di perdere o di impiegare in progetti senza controllo.

 

A cominciare dai fondi strutturali 2007-2013: mentre Svimez dipinge un Sud desertificato e a rischio di sottosviluppo permanente, da una stima effettuata a luglio risulta che 12,3 miliardi giacciono inutilizzati, e in caso di mancato impiego entro fine anno c’è la prospettiva che vengano persi. Un allarme in proposito è stato lanciato qualche giorno fa da Roberto Speranza, deputato della minoranza Pd, che in un’interrogazione ha sottolineato come «la spesa dei fondi europei, che doveva subire un’accelerazione, sia ancora ferma».

 

CANTIERI FERMICANTIERI FERMI

Non è una storia nuova. In Irlanda esistono le italian highways, le strade realizzate con il denaro che sarebbe spettato a noi, se fossimo stati capaci di utilizzarlo. 

«In Spagna», commenta Emanuele Felice, docente di Storia economica a Barcellona, «sono stati utilizzati per ferrovie, strade e per ristrutturare centri storici come Siviglia. L’errore è di distribuirli a pioggia e lentamente. Le nostre grandi infrastrutture richiedono un tempo medio di undici anni al Sud e di nove al Centro-Nord per essere realizzate. Troppo».

 

Certo, per far ripartire il Mezzogiorno servirebbero le zone economiche speciali, ci vorrebbe una semplificazione delle procedure. Ma intanto si potrebbe iniziare da quel che c’è. Se fossimo capaci di farlo fruttare. Filippo Teoldi è un ricercatore dell’università Bocconi, che insieme con Roberto Perotti, ordinario nello stesso ateneo, ha condotto lo studio «Il disastro dei fondi strutturali europei».

CANTIERI FERMICANTIERI FERMI

 

I finanziamenti sono di due tipi: il fondo sociale europeo, che si occupa di formazione, e il fondo europeo per lo sviluppo regionale, con sussidi per le imprese e le infrastrutture. «Non esiste alcun approccio scientifico alla misurazione dell’efficacia dei finanziamenti», afferma Teoldi. Come spiega la ricerca, i finanziamenti arrivano attraverso lo Stato, ma a spendere sono le regioni, che hanno «pochissimi incentivi ad assicurarsi che questi progetti funzionino effettivamente».

il palazzo della commissione europea a bruxelles il palazzo della commissione europea a bruxelles

 

Esistono in realtà delle valutazioni ma, come raccontano i due economisti, servono «solo a mantenere un sottobosco nel sottobosco, quello dei centri studi». E ancora: «Nessuno tenta di valutare i costi e i benefici per la collettività», e in realtà «non abbiamo idea né dei costi né degli effetti di questi progetti». Non importa. All’arrembaggio, bisogna spendere. Il 27 luglio la regione Sicilia si è scoperta a corto di funzionari per far partire i progetti residui: i dipartimenti di pesca, attività produttive e servizi di pubblica utilità hanno chiesto altre 73 persone, nonostante l’ente abbia un organico certificato dalla corte dei Conti di 19.928 unità.

 

roberto_perottiroberto_perotti

E lo stesso schema rischia di ripetersi per la nuova tranche di fondi, la 2014-2020.

«Il governo Letta aveva costituito un’agenzia per centralizzare il controllo», ricorda Felice, «ma se ne sono perse le tracce». La struttura fu voluta dall’allora ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia, venne istituita da una legge dell’ottobre 2013. Ma, malgrado sia stato scelto il direttore, Maria Ludovica Agrò, e individuati numerosi funzionari, due anni dopo è ancora al palo. Forse sarà pienamente operativa a giugno 2016. Dovrebbe esistere almeno un sito internet, www.dps.gov.it. Ma, indovinate? Neppure quello funziona.

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…

matteo salvini marine le pen emmanuel macron giorgia meloni

DAGOREPORT - COME DAGO-ANTICIPATO, MACRON E MELONI SI SONO SCAMBIATI IERI SERA A PALAZZO CHIGI IL RAMOSCELLO D’ULIVO. CHI HA AVUTO, HA AVUTO; CHI HA DATO, HA DATO: SCORDIAMOCI IL PASSATO. DEL RESTO, PRIMA DEL VIAGGIO IN ITALIA, MACRON E MATTARELLA HANNO PREPARATO BEN BENE L’INCONTRO DELLA PACE - ALLA FINE, DOPO DUE ORE DI FACCIA A FACCIA, TROVATA LA QUADRA SU UCRAINA, DAZI, TRUMP E SPESE MILITARI, L’UNICO GROSSO PROBLEMA SI E' CONCRETIZZATO NELLA PRESENZA NEL GOVERNO DI SALVINI CHE SIEDE TRA I “PATRIOTI” ORBAN E LE PEN. TANT’È CHE SALVINI STAMATTINA AI SUOI FEDELISSIMI HA COMMENTATO, SECCO: “E’ CADUTA LA GIORGIA”. EVITANDO PERÒ DI AZZARDARE ALCUNA DICHIARAZIONE SULL’INCONTRO DI LADY GIORGIA COL "GUERRAFONDAIO MATTO" DI FRANCIA - CHISSA', SENZA UN SALVINI TRA I PIEDI, FORSE MELONI AVREBBE GIA' COMPIUTO, SE NON UN TRASLOCO, UN AVVICINAMENTO AL PPE, PER LA GIOIA DI URSULA E DI MERZ. E QUANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA HA FATTO PRESENTE IL SUO FARDELLO LEGHISTA, MACRON HA REPLICATO CHE LA SUA ANTAGONISTA MARINE LE PEN NON SARÀ NEL GOVERNO MA HA UN PESO ELETTORALE BEN MAGGIORE DELLA LEGA…