di maio salvini

MAGGIORANZA IN ALTO MARE: LEGA E M5S SI SPACCANO SUI MIGRANTI - SALVINI: “QUANTI NE PRENDIAMO? ZERO” - DI MAIO VUOLE EVITARE LA CONTRAPPOSIZIONE: “SI DECIDE INSIEME”, DAL M5S FANNO SAPERE: “CHI CREA PROBLEMI È MALTA, NON SALVINI” -LA PENTASTELLATA RIBELLE ELENA FATTORI DA’ DEL “PIRLA” AL CAPO DELLA LEGA - L' APPELLO DEL PAPA AI LEADER EUROPEI

Paola Di Caro per il Corriere della Sera

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

 

Matteo Salvini è tranchant: «Quanti migranti accogliamo? Zero, abbiamo già dato». Luigi Di Maio è aperturista: «Per dare uno schiaffo morale all' Europa che sta ancora in settimana bianca, possiamo prenderci dieci tra donne e bambini».

 

Il risultato della doppia linea di intervento sul caso delle due navi, la Sea Watch3 e la Sea Eye ferme al largo di Malta con 49 migranti a bordo da 18 giorni, è uno scontro molto duro nella sostanza ancor più che nella forma tra Lega e M5S. Ed è un nuovo forte scossone per la maggioranza.

matteo salvini luigi di maio

 

Perché, anche in vista della campagna per le Europee ormai di fatto iniziata, il ministro degli Interni non vuole cedere di un millimetro anche «per una questione di princìpio», e rivendica per il suo dicastero la decisione («Va bene che parlino Fico e Di Battista e che si discuta col premier, ma in materia di migranti decido io»), mentre gli alleati, anche con il ministro dei Trasporti Toninelli che annuncia come si sia «pronti a dare una lezione all' Europa accogliendo donne e bambini», pretendono una decisione collegiale e più consona alla sensibilità del proprio elettorato. Lo dimostrano le parole del vicepremier Di Maio: «A Salvini nessuno vuole togliere il potere di decidere, però questa è una decisione che prende il governo intero, come abbiamo sempre fatto».

migranti

 

La situazione è tanto delicata quanto bloccata, anche perché il governo di Malta fa a sua volta la faccia feroce: «Non diventeremo il luogo dove vengono fatti sbarcare i migranti salvati dalle organizzazioni umanitarie che altri Paesi non vogliono accogliere», dice il premier Joseph Muscat. Il tutto mentre arriva un «appello ai leader europei» di papa Francesco perché si risolva l' emergenza umanitaria dei 49: «Dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone», ha detto il Pontefice ieri durante l' Angelus.

DENTRO LA SEA WATCH AL LARGO DI MALTA

Difficile dire come finirà, visto che nessuno sembra voler cedere. Meno di tutti Salvini, che ieri su Facebook, dopo le aperture di Di Maio e Toninelli, è tornato a ribadire che non si faranno eccezioni, anche per dare un messaggio definitivo: «Se cediamo il 6 gennaio, il 7 gennaio siamo da capo. E le Ong continuano ad aiutare i trafficanti di esseri umani. Il buon cuore? Dobbiamo averlo innanzitutto verso i 5 milioni di poveri italiani». E ai sindaci disposti ad aprire i loro porti, nessuno sconto: «Finché sarò al ministero, le regole si rispettano.

 

Non esistono solo diritti ma esistono anche i doveri».

Spiragli insomma non se ne vedono. Se il leghista Roberto Calderoli chiede che siano tedeschi e olandesi (visto che le due navi battono bandiera dei due Paesi) a farsi carico dei migranti, dall' opposizione si alzano le critiche del Pd (il presidente del partito, Matteo Orfini, chiede che non solo donne e bambini ma che tutti i 49 in mare vengano accolti) e invece gli elogi di Forza Italia, favorevole alla linea dura di Salvini.

 

profughi

Chiaro che ci si attende ormai a breve una soluzione, gestita dall' Europa o no. Anche perché, come ha spiegato ieri il medico della Sea Watch3 la situazione a bordo «diventa ogni giorno più instabile e cresce il livello di stress». Insomma «la vicenda deve finire il più presto possibile. Abbiamo bisogno di una risposta dalla comunità europea, per una giusta distribuzione delle persone che abbiamo a bordo».

 

 

DI MAIO INFASTIDITO DALL'ALLEATO

 

Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera

sea watch 7

 

Fari puntati su Malta, nonostante i malumori. Luigi Di Maio e i Cinque Stelle rimangono concentrati sulla vicenda Sea Watch e su come sbrogliare un nodo che sembra complicarsi ogni giorno di più. La presa di posizione di Matteo Salvini, il suo «decido io» sui migranti, ha creato tensione nei vertici del Movimento, ma i pentastellati sono sicuri che non ci sia «nessuna contrapposizione» tra i due vicepremier.

 

Un po' di fastidio al massimo per una uscita giudicata «inopportuna». «Decide il governo, decideremo insieme», dice Di Maio pubblicamente e lo ripete anche ai suoi, sottolineando come la questione riguardi anche - in un' ottica di «gerarchie istituzionali» - il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri, il ministro delle Infrastrutture e il Viminale. Nessuna volontà di andare allo scontro con il Carroccio, ma quella di prendere una decisione condivisa su una questione che il Movimento pone come centrale in queste ore.

 

Le contrapposizioni con la Lega? In secondo piano. «Chi crea problemi è Malta, non Salvini», è la frase che ripetono i pentastellati di governo.

 

migranti

«Non è in corso un braccio di ferro» tra i due vicepremier ribadisce pubblicamente Emilio Carelli. La linea, assicurano i Cinque Stelle, è quella espressa pubblicamente in diverse occasioni: priorità a donne e bambini, al fatto che scendano dalla nave, «poi, se Malta non li vuole, noi siamo pronti ad accoglierli: facciano sbarcare almeno loro». Il primo step, quindi, è intensificare i rapporti, alimentare le vie diplomatiche con il governo di La Valletta. E non solo.

 

«Concentriamoci sul far pressione a Malta perché è molto importante che queste persone sbarchino. Dobbiamo fare pressione anche a livello europeo», ha ribadito il capo politico del Movimento parlando con il suo entourage. I Cinque Stelle cercano sponde e sono fiduciosi che la situazione possa evolversi a breve. Di Maio, che con un post è intervenuto sulla polemica per le trivelle, rimane concentrato anche sui prossimi appuntamenti in agenda: mettere a punto il manifesto europeo, lanciare la riforma costituzionale e proseguire la campagna elettorale in Abruzzo e in Sardegna (si voterà in entrambi i casi a febbraio), due appuntamenti importanti, ma «non un test sul governo», mettono le mani avanti i pentastellati.

sea watch 1

 

Di sicuro la campagna elettorale sta iniziando a scaldarsi e i Cinque Stelle, anche quelli dell' ala ortodossa, sono consci che «una vittoria alle Regionali sarebbe un assist perfetto per le Europee». Nelle prossime settimane, assicurano diversi pentastellati, Abruzzo e Sardegna saranno seguite come fu per Molise e Sicilia: con comizi sul territorio in modo capillare.

 

L' attenzione tra la base però resta sul caso Sea Watch. La questione migranti, però, anima gli attivisti che, per una volta tanto compatti o quasi, spalleggiano Di Maio sul web.

 

E nel dibattito entra anche qualche parlamentare. Molto polemica Elena Fattori che su Facebook apostrofa Salvini come «pir..». E attacca: «Il ministro dell' Interno è più preoccupato di 49 disperati che del degrado delle periferie. Non ha fatto nulla in questo senso». E ancora: «Diciamo che fa propaganda e cultura dell' odio molto facilmente ma poi quando si tratta di affrontare i veri problemi e la vera mafia non c' è».

 

sea watch 6sea watchsea watch 4sea watch 5migranti sulla nave della ong tedesca sea watchsea watch 8sea watch 3

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…