1. LUIGINO FRIGNA PERCHE’ NESSUNO S’ALLEA CON LUI (“CI VOGLIONO SABOTARE”) MA BASTAVA MOLTO POCO PER CAPIRE CHE PALAZZO CHIGI L’AVREBBE VISTO SOLTANTO CON IL BINOCOLO
2. CON IL “ROSATELLUM”, RENZI HA TAGLIATO LE GAMBE A OGNI POSSIBILITA’ DEL M5S DI GOVERNARE DA SOLO. POI SALVINI LI HA SEDOTTI E ABBANDONATI PER STARE CON BERLUSCONI
3. OGNI “OFFERTA”, “DIALOGO”, “CONTATTO” ERANO SOLO TRAPPOLONI PER CONSTRINGERE I CINQUESTELLE A USCIRE ALLO SCOPERTO PER POI LASCIARLI CON IL CERINO IN MANO
4. DI MAIO, CORNUTO E MAZZIATO, SPERA DI TORNARE AL VOTO MA MATTARELLA NON VUOLE E...
5. AVEVA RAGIONE GRILLO: PER IL M5S C'ERA SOLO L'OPPOSIZIONE DURA E PURA, COME IL PCI

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LUIGI DI MAIO ROBERTO FICO LUIGI DI MAIO ROBERTO FICO

1 - IL LEADER DEI 5 STELLE: ORA IN PIAZZA E IN TV, CI VOGLIONO SABOTARE

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

Galeotta è stata l'elezione di Roberto Fico a presidente della Camera. «Salvini ha dimostrato di essere una persona che sa mantenere la parola data», aveva detto all' epoca Luigi Di Maio. Luna di miele o quasi, con vista su un possibile governo. L' intesa tra il capo politico del Movimento e il leader del Carroccio era sembrata talmente solida che Di Maio - parlando alla riunione di deputati e senatori M5S - aveva riferito di contatti ancora più frequenti di quanto fosse filtrato sui media.

MATTARELLA E LUIGI DI MAIO MATTARELLA E LUIGI DI MAIO

 

Quaranta giorni dopo è l' ora dello scontro. Di Maio in una lunga lettera ai parlamentari spiega il suo punto di vista. «In questi giorni è emerso chiaramente che sia Berlusconi e Renzi, sia Renzi e Salvini si sono sentiti in tutto questo periodo per sabotare qualsiasi possibilità di far andare al governo il Movimento», scrive il leader. Che elogia il capo dello Stato: «L'unico corretto con noi è stato il presidente Mattarella».

 

luigi di maio salvini luigi di maio salvini

«Abbiamo dato il massimo e agito con linearità e prendendoci tutta la responsabilità di una situazione causata da una legge elettorale che hanno voluto tutti, tranne noi», si difende il leader pentastellato. E spiega a suo modo il perché abbia tenuto in piedi la politica dei due forni: «Avevamo creduto che i partiti, con tutte le batoste che hanno preso in questi anni, avessero imparato la lezione e avessero capito che è finalmente arrivato il momento di dare delle risposte agli italiani».

 

Di Maio annuncia un supplemento di campagna elettorale per spiegare le scelte dei Cinque Stelle («Parleremo nelle piazze e nelle tv»), lancia la battaglia sui vitalizi e si difende sugli esiti del voto alle Regionali. «Viste le Amministrative dicono che perdiamo voti - scrive -. Nessuno dice che a giugno 2017 abbiamo preso alle Amministrative l'8% di media. Dopo pochi mesi in Sicilia il 35%».

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

 

Di Maio poi ipotizza una offensiva mediatica dei Tg Rai contro il Movimento: «Negli ultimi 50 giorni ci avevano trattato con i guanti bianchi perché avevano paura che andassimo al governo e sostituissimo i direttori. Lo faremo molto presto grazie a una legge finalmente meritocratica».

 

«Dicono che siamo dei poltronari. Che abbiamo mirato al potere a tutti i costi - prosegue il leader -. È un'accusa che mi fa sorridere, perché se avessimo voluto le poltrone avremmo potuto accettare di fare un contratto con Berlusconi e avremmo avuto le "nostre" poltrone al governo. E adesso vedremo chi sono i poltronari».

DI MAIO SALVINI DI MAIO SALVINI

 

2 - I DUE «VINCITORI» SI PREPARANO A RIDISEGNARE IL SISTEMA

Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

Si sta abbozzando un'alleanza di fatto non per il governo, ma per il voto anticipato. È punteggiata da insulti, accuse di tradimento e di infantilismo. E ha per protagonisti i due «vincitori» del 4 marzo: Movimento Cinque Stelle e Lega. Meglio: i candidati premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il fallimento delle «esplorazioni» decise dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, aggrava uno stallo che rischia di riportare a elezioni. I veti che Di Maio e Salvini continuano a porre, il primo contro Silvio Berlusconi, il secondo contro un Pd in piena sindrome autodistruttiva, disegnano un vicolo cieco.

 

berlusconi salvini berlusconi salvini

Per un mese e mezzo sembravano davvero potenziali alleati: perni di una nascente «Terza Repubblica», come fu definita pomposamente. Ora, si stanno trasformando in acerrimi avversari. E se davvero il conflitto M5S-Lega assumerà i toni virulenti registrati ieri, sarà difficile evitare le urne. Sebbene siano una scorciatoia scivolosa, in assenza di una riforma elettorale, potrebbero risultare l'epilogo di una lettura forzata e faziosa del 4 marzo; e della pretesa di analizzare con lenti maggioritarie una situazione che esprime soprattutto una logica proporzionale.

 

berlusconi salvini 1 berlusconi salvini 1

Ma alle forze che hanno avuto la migliore affermazione due mesi fa, il voto può apparire il male minore. La nuova inimicizia potrebbe risultare l'embrione di un'intesa per far saltare la legislatura. In realtà, i Cinque Stelle sostengono che dietro la baldanza dell'ex segretario dem Matteo Renzi contro il Pd che cercava il dialogo con Di Maio, ci sia stata una manovra concordata con Salvini. La tesi grillina è che Renzi avrebbe bruciato il tentativo incoraggiato dal Quirinale, dopo l'assicurazione dalla Lega che non si andrà alle urne presto.

 

RENZI BERLUSCONI RENZI BERLUSCONI

C'è da chiedersi se non sia una tesi consolatoria. Il Movimento ha mostrato un misto di sicumera e di ingenuità, giustificabili solo con l'inesperienza. E ora, scottato e con una base in rivolta, la tentazione di chiudere questa fase col ritorno a un'opposizione estremistica è vistosa. Le elezioni anticipate sarebbero un modo per additare le colpe del sistema e velare le proprie; e cercare di tornare in Parlamento con gli stessi seggi. I Cinque Stelle temono una legislatura che parte senza di loro.

 

renzi berlusconi renzi berlusconi

Il voto di domenica in Friuli Venezia Giulia è stato preoccupante, nella loro ottica. Ha detto che i consensi in uscita dal M5S non vanno al Pd ma alla Lega. Dunque, nell'acrimonia delle ultime ore non c'è solo la delusione di chi si sente giocato da Salvini sull'altare dell'alleanza e di un «rapporto economico» con Berlusconi. Si avverte anche la voglia di colpire il vero concorrente. «La partita è tra noi e Salvini», conferma Di Maio. In attesa di perfezionare con la Lega il bipolarismo incompiuto emerso il 4 marzo.

 

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