la visita del rabbino riccardo di segni a stefano bisi grande oriente d italia -4

MANCAVA SOLO ''PLUTO''! - EBREI E MASSONI SI RITROVANO A CASA NATHAN, LA SEDE DEL GRANDE ORIENTE D'ITALIA, PER LA VISITA DEL RABBINO CAPO RICCARDO DI SEGNI. IL GRAN MAESTRO STEFANO BISI HA RICORDATO ERNESTO NATHAN, SINDACO DI ROMA EBREO, MASSONE E ANTICLERICALE - I PREGIUDIZI SUI COMPLOTTI ''PLUTO-GIUDAICO-MASSONICI''? ''LI DIFFUSE LA 'CIVILTÀ CATTOLICA', RIVISTA DEI GESUITI, DI CUI IL PAPA CORREGGEVA LE BOZZE. DA LI', DISCRIMINAZIONE E LEGGENDE. MA OGGI…''

 

Foto da Twitter

 

Da https://www.grandeoriente.it/

 

la visita del rabbino riccardo di segni a stefano bisi grande oriente d italia 3

Il Gran Maestro Stefano Bisi, insieme ai Fratelli della Comunione laziale, l’8 gennaio scorso  ha ricevuto  a Casa Nathan il Rabbino capo della Comunità israelitica della capitale, Riccardo Di Segni. Tantissimi i fratelli presenti  all’evento, il primo del genere a svolgersi nel tempio della Casa romana del Grande Oriente intitolata a Ernesto Nathan, ebreo, fratello e sindaco di Roma  e che, come è stato rammentato va ad aggiungersi alle numerose iniziative sul rapporto tra Libera Muratoria e religioni, organizzate dalla Comunione nell’obiettivo di promuovere il dialogo e la tolleranza,  soprattutto in un momento come quello attuale caratterizzato da rinascenti razzismi e pericolosi populismi.

 

Un incontro,  che Bisi ha voluto dedicare a Nedo Fiano, Gran Maestro Onorario del Goi, e a Liliana Segre, senatrice a vita, entrambi sopravvissuti alla tragedia dell’Olocausto . “Due persone importanti  per la nostra amata patria”, ha sottolineato ricordando di Fiano l’instancabile impegno profuso  per far capire, soprattutto ai giovani, attraverso la sua testimonianza, quello che è accaduto  durante fascismo e nazismo; e della senatrice Segre la proposta di cancellare la parola razza dalla Costituzione.

la visita del rabbino riccardo di segni a stefano bisi grande oriente d italia 2

 

Una proposta, ha riferito il Gran Maestro, in sintonia con la scelta del Grande Oriente di eliminare quell’atroce termine dal proprio ordinamento. Decisione che è stata ufficializzata durante la scorsa Gran Loggia di Rimini. Un piccolo segnale, un piccolo gesto, ma di grande forza simbolica. “La storia di Nedo Fiano e Liliana Segre –ha aggiunto Bisi- deve essere di monito per tutti noi contro i rinascenti razzismi”.

 

A fare gli onori di casa e a dar via all’evento, il presidente del Collegio del Lazio Carlo Ricotti, che ha ricostruito la storia  dei rapporti tra le comunità ebraiche del nostro paese e la Massoneria italiana. Una storia nobile che risale alla  Prima guerra di Indipendenza, agli albori del Risorgimento, e che affonda le sue radici nella lotta comune per la libertà politica, l’unità della nazione e i diritti di cittadinanza.  E’ allora, ha sottolineato Ricotti  – annunciando per il 9 febbraio un convegno sulla Repubblica Romana del 1849 al quale ha invitato il rabbino- che nasce “quel vincolo di fratellanza ideale tra ebrei e massoni”, che poi saranno entrambi, durante gli anni degli autoritarismi e delle dittature,  “oggetto di discriminazione, leggende nere, persecuzione politica e religiosa”.

 

la visita del rabbino riccardo di segni a stefano bisi grande oriente d italia 1

Nel corso del suo intervento il presidente del Collegio, nel ricordare  i 21 massoni che furono insieme a tanti ebrei massacrati alle Fosse Ardeatine, ha annunciato la decisione dell’assemblea dei Maestri Venerabili del Lazio di deliberare uno speciale contributo per il riposizionamento delle pietre di inciampo, le piastre di ottone poste nel selciato stradale di tante città a memoria delle vittime del  nazi-fascismo, e che a Roma  sono state recentemente oggetto di atti vandalici, e ha rivolto un appello  alla comunità ebraica affinché  una nuova “pietra” venga  alla  memoria dell’ebreo e massone Carlo Zaccagnini, medaglia d’oro della Resistenza, rinchiuso in via Tasso, torturato e poi trucidato dai nazisti.

 

Una batteria di applausi ha dato il benvenuto al  rabbino  “Vi ringrazio –ha esordito Di Segni- per questo grande onore che mi viene fatto nell’essere accolto con tanta attenzione da tutti voi in questo luogo così importante, dove rivedo anche tanti colleghi e amici. Mi sono avvicinato alla conoscenza della Massoneria per una storia famigliare a molti di voi nota più di quanto lo sia da parte mia. Sospettavo –ha raccontato- una affiliazione di mio padre.  Ma a quell’epoca non sapevo neppure cosa fosse e cercavo nei libri. Ed è così che ho scoperto una prima affinità tra Ebraismo e Libera Muratoria”.

la visita del rabbino riccardo di segni a stefano bisi grande oriente d italia 4

 

Affinità nel senso di omissione, ha detto, sottolineando come la storia dedichi a entrambe queste due grandi realtà pochissimo spazio. C’è un tabu informativo, ha osservato,  che ci accomuna e che ha generato l’idea del complotto giudaico massonico, anche recentemente evocato da un intervento giornalistico dopo l’uscita della notizia di quest’incontro. Un’idea, ripresa dal fascismo, ma che in realtà, ha riferito il rabbino,  si sviluppò durante la seconda metà dell’Ottocento in seno alla Chiesa cattolica, che rappresentava l’anima e la giustificazione dell’antico regime in un’epoca in cui si andavano affermando, dopo le rivoluzioni della fine del ‘700, movimenti di libertà e di emancipazione.  Fu così, ha osservato Di Segni, che la Massoneria venne raccontata come figlia dell’Ebraismo.

STEFANO BISI

 

“E l’organo che ha contribuito maggiormente a stabilire l’associazione tra queste due realtà e ad alimentare l’opposizione nei loro confronti di è stata La civiltà cattolica, il giornale dei gesuiti, che in qualche modo rappresentava anche il pensiero ufficiale del pontefice che ne correggeva le bozze”, ha spiegato Di Segni, ricostruendo il clima dell’epoca  citando Giuseppe Oreglia, che era il direttore della testata  negli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento, e poi Nathan, sindaco e massone fortemente anticlericale.

 

Nathan, ha anche ricordato, “rappresenta un esempio brillante e importante di una schiera di ebrei che hanno trovato nella Massoneria il luogo ideale dove esprimere una nuova concezione, che fondeva insieme le idee dell’uguaglianza, della libertà, del progresso, e anche una forma di religione diversa da quella delle origini”.

 

riccardo di segni

Oggi il mondo è cambiato molto. E anche la Chiesa è profondamente cambiata e mentre due secoli fa e anche dopo denunciava il complotto giudaico massonico,  adesso in forma anti-laica rivendica le radici giudaico cristiane dell’Europa, ha osservato il rabbino, che ha segnalato comunque, con preoccupazione,  il fatto che il tema del complotto che mette insieme ebrei e massoni venga nuovamente, come durante il fascismo, associato alla finanza e strumentalizzato in chiave populista. Gli insegnamenti del passato, ha detto, “ci impongono estrema vigilanza”.

 

Ernesto Nathan

“Il cammino che possiamo fare insieme –ha concluso rivolgendosi ai liberi muratori- è un cammino non politico, ma valoriale. Abbiamo molti valori da presentare alla società, valori estremamente attuali e   che sono per entrambi motivo di giusto orgoglio.  Dobbiamo  vigilare affinché  vengano conservati e vengano promossi ed è per questo che ringrazio per l’attenzione e l’accoglienza che mi avete dedicato”.

 

L’incontro si è concluso con uno scambio di libri e la consegna al rabbino da parte del Gran Maestro di una medaglia del Grande Oriente.

 

STEFANO BISIstefano bisi

 

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...