MANI IN ALTO, QUESTA E’ UN’ASSICURAZIONE! (IL NUOVO REGALO DI MONTI)

Marco Palombi per "Il Fatto Quotidiano"

Le società di assicurazioni lo aspettano con trepidazione, le associazioni di vittime della strada o della malasanità, eufemizzando, un po' meno. Si tratta di un Decreto del presidente della Repubblica (Dpr), un atto amministrativo, che il governo sarebbe intenzionato ad approvare nelle sue ultime ore di vita che, in buona sostanza, riduce o meglio dimezza - a stare alla bozza in possesso del Fatto Quotidiano - i risarcimenti per i danni alla persona compresi tra 10 e 100 punti di invalidità, quelli più gravi.

L'Associazione nazionale esperti di infortunistica stradale (Aneis) e quella che riunisce le Vittime della strada hanno lanciato a questo proposito un appello a Giorgio Napolitano perché "non firmi questo decreto che rappresenta solo un ennesimo regalo alle compagnie di assicurazioni": "Un provvedimento che punisce chi non ha colpa e che lede la dignità umana di chi ha diritto ad un equo risarcimento piuttosto che ad una pietosa elemosina", dice Luigi Cipriano, presidente Aneis.

Questo Dpr presenta molteplici aspetti spiacevoli, tanto nella forma quanto nella sostanza: per apprezzarli tutti, però, occorre partire dall'inizio. Che dovessero esistere delle tabelle nazionali con i valori del risarcimento è stabilito dal Codice delle assicurazioni entrato in vigore nel 2006: quel testo delegava il governo ad adottarli entro 24 mesi (gennaio 2009).

Le tabelle per i danni da 1 a 9 punti arrivarono quasi subito, delle altre non se ne fece niente per anni, esattamente fino al 3 agosto del 2011 - dunque a delega ampiamente scaduta - quando il governo di Silvio Berlusconi (incidentalmente proprietario di una compagnia assicurativa) presentò uno schema di Dpr in linea con quello che circola in questi giorni, ma meno drastico nel tagliare i risarcimenti.

Perché quella improvvisa risurrezione? Cos'era successo? Semplice: la Cassazione, a giugno, aveva stabilito che le corti d'appello avrebbero dovuto far riferimento per la quantificazione economica del danno biologico da 10 a 100 punti alle tabelle applicate dal Tribunale di Milano. Le compagnie di assicurazione si precipitarono in massa in Parlamento: "Così ci fate fallire".

Allarme tanto falso che, con le tabelle milanesi ancora in uso e in piena crisi, l'anno scorso hanno dichiarato quasi tutte vagonate di utili. Come che sia nel 2011, nonostante il parere favorevole del Consiglio di Stato, il Dpr di Berlusconi venne bloccato dalla rivolta delle associazioni e dal Parlamento. In ottobre, infatti, venne approvata alla Camera una mozione a prima firma Pino Pisicchio che chiedeva di riprendere nel decreto né più e né meno che le tabelle del Tribunale di Milano. Risultato: Dpr ritirato e nomina di una commissione che ne predisponesse uno nuovo.

A quasi un anno fa - giugno e luglio 2012 - datano le ultime riunioni al ministero dello Sviluppo con associazioni e avvocati, da allora silenzio. E ora? Perché c'è di nuovo tanta fretta? Anche in questo caso la risposta è abbastanza semplice: il Tribunale di Milano ha recentemente pubblicato le sue nuove tabelle per i risarcimenti, rivalutate sulla base dell'inflazione (volgarmente, ha alzato gli importi tenendo conto dell'aumento dei prezzi).

E siamo così al nuovo Dpr: i criteri del risarcimento, si legge nella relazione illustrativa, devono essere "certi, uniformi, adeguati e sostenibili". Vale a dire sostenibili per le assicurazioni. Come? Ce lo spiega l'Associazione vittime della strada: "Un giovane di 35 anni che subisce un danno biologico del 50% (perdita totale dell'avambraccio o totale di una mano) è oggi risarcito, come previsto dalle tabelle milanesi, con un ammontare, che include anche il danno morale, da un minimo di 363.659 euro fino a 454.000 euro (compresa la personalizzazione). Con le nuove tabelle tali valori rischiano di dimezzarsi".

Quanto alla forma, sostiene l'avvocato Massimo Perrini, segretario della commissione Rc Auto dell'Organismo unitario dell'avvocatura, "c'è almeno un problema di opportunità: non solo la delega è scaduta, ma praticamente anche il governo. Poi c'è il fatto che se al governo fosse interessato stabilire un ‘criterio unico' per il risarcimento, ebbene quello già esisteva e persino con la benedizione della accademia medico-legale italiana, mentre se questo sarà il testo definitivo l'unico criterio a contare sarà stato l'abbattimento dei risarcimenti".

 

MARIO MONTI CON IL CANE ALLE INVASIONI BARBARICHE SPOT ELETTORALE MARIO MONTI TRA I GIOVANI Tagliando Assicurativo rca auto assicurazioni auto assicurazioni auto e moto a confronto confronto prezzi assicrazioni auto

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2027 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...