macron gif

MANÙ NON CE LA FA PIÙ! - MACRON SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI HA ANNULLATO TUTTI GLI IMPEGNI UFFICIALI. L'ARTICOLO DEL SITO DI MUNCHAU, ''EUROINTELLIGENCE'', CONFERMA LE VOCI CHE CIRCOLANO SUL PRESIDENTE, CHE SAREBBE VITTIMA DI UN ESAURIMENTO NERVOSO, ISOLATO E INCAPACE DI PRENDERE DECISIONI. I GIORNALI NON NE PARLANO, MA...

 

 

MACRON SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI HA ANNULLATO TUTTI GLI IMPEGNI UFFICIALI

Daniele Capezzone per ''la Verità''

 

macron alle antille con maschioni 2

Wolfgang Munchau non è solo un commentatore economico e politico. È una specie di rockstar del giornalismo internazionale: il suo commento del lunedì sul Financial Times, non di rado su posizioni eterodosse e spiazzanti, è regolarmente ripreso ovunque in Europa, in particolare in Italia. Già il lunedì stesso sui siti online, e poi il martedì sui quotidiani (fateci caso), è frequentissimo che le sue posizioni siano rilanciate, sintetizzate, discusse.

 

Di più: Munchau dirige il sito Eurointelligence.com (su Twitter: @EuroBriefing), con analisi, retroscena, osservazioni, anch' esse quasi sempre destinate a rimbalzare sui grandi media. Temi? Europa, Inghilterra, Francia, Germania, non di rado Italia.

Questa premessa non per incensare Munchau, bensì per dire che non siamo davanti a un passante (o a un «postino» di dossier), ma a un columnist autorevole, che viene citato pure quando va a bere una tazza di tè.

 

proteste contro macron 2

Eppure, un clamoroso post su Eurointelligence di 36 ore fa è passato del tutto sotto silenzio su giornaloni e televisioni di tutta Europa. Di che si tratta? Roba che scotta, materiale clamoroso: il sito di Munchau mette nero su bianco l' ipotesi che il presidente francese Emmanuel Macron sia esaurito, sia vittima di un vero e proprio collasso nervoso.

 

Procediamo con ordine. Il titolo del post recita così: «La pausa di Macron solleva alcune domande inquietanti». E di che pausa parla Eurointelligence? Diamo la parola al documento originale: «Proprio mentre Angela Merkel annuncia la sua uscita dalla politica, il presidente francese si è preso cinque giorni di pausa. La versione ufficiale è che il presidente abbia bisogno di un po' di riposo prima di un impegnativo programma di viaggio per celebrare il 100° anniversario della Prima guerra mondiale».

MIMI MARCHANDE BRIGITTE MACRON

 

E fin qui nulla di strano, direte voi: la vita di un presidente francese è obiettivamente ultraimpegnativa, ed è ragionevole che ogni tanto abbia bisogno di «staccare» anche lui, proprio come ogni normale essere umano. E invece no: l' inquilino dell' Eliseo è tradizionalmente autorizzato solo a una brevissima pausa ad agosto e a fine anno. E la cancellazione dell' agenda presidenziale per molti giorni ha solo due precedenti (che ovviamente nessuno si sogna di augurare a Macron): la vigilia delle morti di Georges Pompidou e Franois Mitterrand.

 

In ogni caso, Macron ha cercato di spazzar via ogni nube con una breve apparizione pubblica, l' altro giorno, in Normandia, nella deliziosa località di Honfleur, per salutare una piccola folla e dire che «tutto va bene».

macron onu

Certo, non è mancata una piccola gaffe, quando Macron ha detto (due volte) che da vent' anni a ogni primo dell' anno è solito andare a Honfleur (mentre era il primo novembre). Solo un piccolo lapsus, quasi certamente.

 

Occhio però a ciò che il sito di Munchau scrive subito dopo: «Ma che succede se le voci che circolano sono vere, e Macron è sfinito, stremato, o, addirittura peggio, se soffre di un esaurimento? È il tipo a cui potrebbe succedere». Subito dopo, il post di Eurointelligence si fa perfido, e indica un' alternativa secca: «Se è un caso di estrema stanchezza, allora ricomparirà un Macron rinfrancato dopo una settimana. Ma se è un esaurimento, cinque giorni non faranno certo la differenza».

macron

 

Il pezzo di Eurointelligence propone un affresco inquietante delle condizioni dell' inquilino dell' Eliseo: «Segni che non tutto vada bene sono i sempre più frequenti incidenti legati a sfoghi incontrollati, come il più recente in Slovacchia, dove Macron si è riferito ai leader di Ungheria e Polonia come "teste folli che mentono alla loro gente con slogan antieuropei". Ha detto che sono stati i fondi strutturali europei a finanziare i loro partiti e ad aiutare le loro carriere».

 

Praticamente la descrizione di un leader fuori di testa che spara insulti a casaccio.

Ma Eurointelligence, facendo intendere di avere forse fonti interne e gole profonde anche nell' inner circle presidenziale, incalza: «Altri ancora sono preoccupati dalla sua tendenza a non decidere».

 

Abbiamo trascritto pressoché integralmente il post del sito di Wolfgang Munchau (quasi certamente attribuibile alla sua penna) per almeno tre buone ragioni. La prima è che, a meno di nostri errori e omissioni (dei quali eventualmente ci scusiamo), i grandi media italiani ed europei non ne hanno dato conto, e quindi La Verità offre la notizia per prima ai suoi lettori.

emmanuel macron

 

La seconda è che Munchau non ha potuto attingere ai grandi media francesi, dove la salute del presidente è tradizionalmente un tabù, che nemmeno gli avversari politici osano infrangere. E qui badate bene: l' ascesa clamorosa di Macron, appena un anno e mezzo fa, fu accompagnata da un' incredibile mobilitazione finanziaria, mediatica e anche di apparati.

 

Ricorderete il modo in cui (con un chirurgico mix mediatico-giudiziario) fu fatta a pezzi, a destra, la candidatura di Franois Fillon, proprio per favorire al centro la corsa di Macron, ritenuto dall' establishment transalpino il cavallo più adatto a sfidare Marine Le Pen. Che ora, neanche un paio d' anni dopo, circolino queste notizie velenose, vuol dire che Macron è un uomo solo, di fatto abbandonato a sé stesso: se i fatti sono veri, è davvero a pezzi; se sono falsi, è un invito a levarsi di torno che alcuni ambienti hanno deciso di recapitargli.

WOLFGANG MUNCHAU

 

La terza e ultima ragione è tutta italiana. Da 18 mesi, i mainstream media e ampi settori politici ci descrivono Macron come l' eroe antipopulista e lo difendono anche quando (cioè quasi sempre) assume posizioni ostili all' Italia, dall' immigrazione alla Libia, passando per la manovra economica. Ve lo ricordate Enrico Letta che festeggiava la sua elezione? E i tweet di Paolo Gentiloni e Matteo Renzi? E i macronisti italici scatenati? E la grancassa mediatica a supporto? Chissà se ora saranno altrettanto mobilitati.

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?