MARINO SCOMUNICATO DALL’ “AVVENIRE”, MARCHINI GODE

1. "AVVENIRE" ALL'ATTACCO DEL SENATORE-CHIRURGO GENTILONI E SASSOLI: CACCIA AL VOTO MODERATO
Giovanna Vitale per "la Repubblica - Roma"

Che la Curia non abbia gradito lo testimoniano le due pagine intere pubblicate ieri da
Avvenire nel primo sfoglio del giornale. "Campidoglio, rischio-deriva sui valori. Associazioni preoccupate per Marino: a Roma serve un amministratore, non un ideologo" recita il titolo di apertura. "Marino vince ma non convince, a Roma il Pd svolta a sinistra" urla accanto l'articolo di spalla. Sintesi di una linea netta, destinata a pesare in campagna elettorale.

Non piace, al quotidiano dei vescovi, la scelta del popolo delle primarie che, fra tanti aspiranti sindaci, ha premiato il paladino delle battaglie laiche, l'esponente democratico meno vicino alle gerarchie vaticane. E così, come già avvenne nel 2010 con la candidatura di Emma Bonino alla presidenza del Lazio, l'house organ della Conferenza episcopale ha deciso da che parte (non) stare e lanciato la sua crociata contro il chirurgo del Pd. Sparando a palle incatenate contro la sua corsa, amplificando i malumori interni, dando voce alla presunta inquietudine dei moderati.

Una bordata che in via delle Sette Chiese hanno letto con apprensione crescente, tanto da mettersi subito al lavoro per scollare l'etichetta di mangia-preti appiccicata addosso a Marino e dare l'idea di un partito che sa guardare anche al centro. Come? Intanto facendo filtrare che i due principali competitor, Sassoli e Gentiloni, nonostante la pesante sconfitta alle primarie, affiancheranno il candidato sindaco sia nella stesura del programma, sia nelle iniziative elettorali.

Con Sassoli addirittura intenzionato a coinvolgere nella battaglia romana Matteo Renzi, sindaco di Firenze e campione dei moderati, al quale si sarebbe ormai avvicinato. E poi alzando il volume all'ala ex dc, che giusto ieri ha sentito l'urgenza di sottolineare come Roma abbia «bisogno di un nuovo inizio», di «un sindaco serio, trasparente, autorevole, capace di mettere in campo una visione, un progetto alto»; ragion per cui loro, i cattolici del Pd Coratti, Policastro e Zambelli sosterranno Ignazio Marino.

Tuttavia il timore di una emorragia di voti moderati resta alta. Non solo perché l'Udc, che con Zingaretti si sarebbe volentieri alleata, si è ormai dileguata e adesso rischia di spaccarsi tra Marchini e Alemanno («Con la scelta di Marino il Pd si consegna, legittimamente, alla sinistra estrema, laicista. Noi non possiamo far altro che stare dall'altra parte» ha cinguettato su twitter Luciano Ciocchetti, sponsor dell'abbraccio col Pdl).

Ma anche per l'avvertimento lanciato da Bruno Tabacci al Pd: «Dopo il successo delle primarie occorre costruire una coalizione di centrosinistra che non guardi solo alla sinistra più estrema e sarà bene che anche Marino si faccia carico di questo. Bisogna guardare al modello della giunta Pisapia a Milano».

Chi è pronto ad approfittarne, puntando a intercettare il voto dei moderati delusi di entrambi gli schieramenti, è Alfio Marchini, che ieri ha incassato l'endorsement di Lucio D'Ubaldo, ex senatore dem traslocato con Monti, secondo cui la «scelta civica» dell'imprenditore può «davvero rappresentare un'alternativa alla stanca dialettica bipolare degli ultimi vent'anni».

Lui, l'outsider dal "cuore spezzato", ci crede: «Un sondaggio fatto da Mannheimer, non commissionato da noi, dice che il 61% dei romani vuole come nuovo sindaco una persona fuori dai partiti o dai movimenti, espressione della società civile che abbia come priorità una discontinuità rispetto ai modelli che hanno governato Roma negli ultimi anni». Un identikit preciso, quello disegnato da Marchini: il suo.


2. ROMA: CROPPI, VALUTO RITIRO DELLA MIA CANDIDATURA
(ANSA) - "In queste ore valuterò con i miei amici cosa fare della mia candidatura". Lo ha detto il candidato a sindaco di Roma Umberto Croppi rispondendo alle domande di Mario Adinolfi nel corso della trasmissione "Citofonare Adinolfi" in onda su Radio Ies. "Per ora resto in campo, ma di certo - ha aggiunto - non posso non notare che anche sulla costruzione della nuova classe dirigente c'é un sistema intero che si muove e che in questa fase a Roma sta sostenendo Alfio Marchini, mi riferisco in particolare ai mass media e di questo non posso non prendere atto.

Intorno a me si è formata una rete importante di amici e sostenitori, vedremo come impiegare questo consenso. Valuto il ritiro della candidatura, ma per ora considero ancora Marchini e gli altri come miei competitors. Certo, noto che si sta dipingendo la candidatura di Ignazio Marino come una candidatura di estrema sinistra e questa - ha concluso - è una forzatura, quella di Marino è una candidatura seria".


3. CROPPI,APPOGGIO A MARINO?NON HO PREGIUDIZI VERSO DI LUI
(ANSA) - "Le candidature si formalizzano tra 15 giorni, abbiamo alcuni giorni da utilizzare, insieme alle persone che mi sostengono, per capire come muoverci e valutare le modalità di presenza in campagna elettorale". Lo afferma il candidato a sindaco di Roma Umberto Croppi. Che non esclude, in cado di ritiro, un appoggio a Marino: "Io non ho pregiudizi nei confronti di Marino. E' un candidato autorevole e autonomo, meglio di come viene dipinto".

Croppi ha premesso di "essere ufficialmente in campo" ma di sentirsi "oscurato in questa campagna elettorale. E' una campagna tra impari: Marchini ha questa presenza totalizzante in televisione, gli altri hanno altri strumenti, sicuramente non è una battaglia ad armi pari. C'é evidentemente un sistema che non permette la nascita di nuove classi dirigenti".

 

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