MASSAC-RATING E CONTENTI - RENZI E PADOAN S’INGINOCCHIANO AI POTERI MARCI E NON SI COSTITUISCONO PARTE CIVILE NEL PROCESSO AI BANCHIERI DEL RATING CHE HANNO SPILLATO ALL’ITALIA 2,5 MILIARDI

1 - IL GOVERNO CEDE AI BANCHIERI E GETTA AL VENTO 2,5 MILIARDI

Tommaso Montesano per “Libero quotidiano”

 

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

La mattina Renato Brunetta aziona il timer: «Processo Trani. Ultimo giorno per costituirsi parte civile. Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan: aspettiamo fiduciosi, anche se pessimisti». Il pomeriggio il ministro dell’Economia, la sintesi è dello stesso capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, nel corso del question time alla Camera indossa i panni dell’«avvocato difensore delle agenzie di rating» escludendo di fatto che il Tesoro batta cassa con Standard&Poor’s e Fitch, i cui funzionari sono imputati, appunto a Trani, nel processo per manipolazione del mercato in relazione al declassamento subito dall’Italia il 19 settembre 2011.

 

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

Downgrading a causa del quale l’Italia fu costretta a pagare una penale di due miliardi e mezzo di euro alla banca d’affari americana Morgan Stanley nell’ambito di un contratto finanziario. Cifra peraltro versata, ricorda FI nell’interrogazione, «in totale opacità», ovvero «senza consultare l’Avvocatura dello Stato» e nonostante Maria Cannata, numero uno della direzione Debito pubblico del Tesoro, avesse bollato come «eccessivo, incoerente e ingiustificato» il declassamento delle agenzie Usa. Ma Padoan, rispondendo a un’interrogazione a risposta urgente presentata al governo dal gruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, ha fatto muro.

 

STRETTA DI MANO TRA MONTI E BERLUSCONI STRETTA DI MANO TRA MONTI E BERLUSCONI

È «molto arduo», ha sostenuto il numero uno di via XX Settembre, stimare quale effetto hanno avuto sui titoli di Stato italiani i declassamenti delle due agenzie tra il 2011 e il 2012. Padoan non ha fatto nulla per nascondere il suo scetticismo sull’evoluzione del procedimento in corso a Trani.

 

«Gli andamenti di mercato sono influenzati da una molteplicità di fattori», ha spiegato in Aula il ministro dell’Economia. E pertanto è quasi «impossibile isolare l’effetto specifico indotto dalle sole azioni di rating sulle quotazioni degli strumenti finanziari». Quindi la botta finale: «La costituzione di parte civile costituisce opzione processuale per la richiesta di danni alternativa rispetto a quella da proporre nella sede civile. Sicché allorché dovessero emergere elementi ulteriori se ne terrà conto».

derivati Morgan Stanley derivati Morgan Stanley

 

Un rifiuto a entrare nel processo, in pratica, visto che il termine concesso al governo per costituirsi parte civile scade, come ricordano a Palazzo Madama i forzisti Anna Maria Bernini, Lucio Malan e Luigi D’Ambrosio Lettieri, proprio oggi. Parole che scatenano la reazione dello stesso Brunetta: «Sono sgomento per le dichiarazioni di Padoan». La procura di Trani, ricorda il capogruppo forzista, «ha fornito prove documentali che il declassamento del debito italiano è stato un atto di manipolazione del mercato».

 

Invece il ministro «rinvia ad una eventuale e successiva (chissà quando?) sede civile la propria eventuale richiesta di risarcimento danni. È così che Padoan tutela l’interesse degli italiani?». Per la tempesta sui mercati nell’autunno del 2011, ricorda il senatore Malan, «dal punto di vista politico ha pagato il governo Berlusconi, ma il governo Berlusconi non era il governo di Forza Italia, ma il governo della Repubblica italiana, per colpire il quale si è fatto un danno enorme ai cittadini».

 

STANDARD AND POOR'SSTANDARD AND POOR'S

Bernini, vicecapogruppo di FI a Palazzo Madama, contesta l’«indipendenza e la neutralità» delle agenzie di rating, «che hanno interessi nel possibile downgrading di un Paese». Morgan Stanley, infatti, ricordano i senatori forzisti dell’interrogazione, «è tra i soci di McGraw-Hill financial, a cui S&P fa capo. Dunque la banca d’affari guadagnò 2,5 miliardi facendo leva su un downgrade deciso da una sua partecipata, suscitando dubbi inquietanti sulla trasparenza».

 

Quindi è «inaccettabile che il premier Matteo Renzi e il ministro Padoan non si costituiscano parte civile nel processo», attacca FI. Il partito di Berlusconi, con D’Ambrosio Lettieri, rilancia la richiesta di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti che nel 2011 portarono alla nascita del governo Monti.

 

2 - LA VICENDA

Da “Libero quotidiano”

 

ciampi unita d italia ciampi unita d italia

L’ATTACCO Tra il maggio 2011 e il gennaio 2012, 4 report delle principali agenzie di rating declassano l’Italia. Lo spread tra bond italiani e tedeschi schizza a livelli vertiginosi e il governo Berlusconi deve dimettersi.

 

L’INCHIESTA La procura di Trani apre un’inchiesta per diffusione di «informazioni distorte» per manipolare il mercato e accusa 5 analisti di S&P e Fitch. Il processo è iniziato il 4 febbraio.

 

PROCURA DI TRANI PROCURA DI TRANI

2,5 MILIARDI Ciampi nel ’94 aveva firmato una clausola con Morgan Stanley che prevedeva una penale da 2,5 miliardi in caso di declassamento. Il governo Monti pagò, anche se Morgan Stanley è azionista di S&P, cioè una delle agenzie che scatenarono la crisi.

 

NIENTE DANNI Nonostante il danno subito, l’attuale governo non si è costituito parte civile. Una scelta che il pm definisce «strana».

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