obama putin

MENTRE ABBIAMO PERSO 5 ANNI E INFINITI SUMMIT APPRESSO ALLA GRECIA, PER DARE O MENO AIUTI DA 30 MILIARDI, NE ABBIAMO PERSI 100 (DI MILIARDI) IN UN ANNO DI DISSENNATE SANZIONI ALLA RUSSIA. IMPOSTE DAGLI AMERICANI, MENTRE LORO CONTINUANO A FARCI I POCHI AFFARI CHE CI FACEVANO PRIMA

Questa inchiesta è stata condotta da giornalisti del Lena (Leading European Newspaper Alliance), Alleanza di cui La Repubblica fa parte con Die Welt, El Pais, Le Figaro, Le Soir, Tages-Anzeiger e Tribune de Genève Il servizio di queste pagine è stato realizzato da: Carlo Bonini, Nicola Lombardozzi e Jenner Meletti (La Repubblica), Jörg Eigendorf, Andreas Maisch, Andre Tauber ed Eduard Steiner (Die Welt), Mario Stäuble (Tages-Anzeiger), Claudi Pérez (El Pais) Pierre-Alexandre Sallier (Tribune de Genève)

 

barack obama vladimir putinbarack obama vladimir putin

La crisi con la Russia aperta dalla battaglia delle sanzioni costerà ai Paesi dell’Unione Europea e alla Svizzera un prezzo di gran lunga più alto delle previsioni. Uno studio condotto in esclusiva per il Lena (Leading European Newspaper Alliance) dal Wifo (Osterreichisches Institutfur Wirtschaftsforschung, Istituto austriaco per la ricerca economica), documenta come in tutta Europa siano a rischio due milioni di posti di lavoro e circa 100 miliardi di euro in valore aggiunto nell’export di beni e servizi.

 

INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G

La ricerca del Wifo prende in considerazione il «peggiore degli scenari». «Il calo delle esportazioni dai Paesi Ue che avevamo ipotizzato nell’autunno dello scorso anno come scenario estremo — spiega Oliver Fritz, uno dei tre estensori della ricerca — è ormai realtà. E le sanzioni alla Russia e la risposta di Mosca hanno un ruolo decisivo. Se la situazione non dovesse mutare radicalmente, è prevedibile che le nostre ipotesi più fosche diventino realtà». Un solo fattore potrebbe attutire l’impatto: l’aumento delle esportazioni verso altri Paesi. E, in questo senso, ci sarebbero già dei segnali, quanto meno relativamente ai prodotti agricoli.

putin e il teatro delle marionette obama poroshenko merkelputin e il teatro delle marionette obama poroshenko merkel

 

Mercoledì scorso, gli ambasciatori dell’Unione europea hanno concordato la proroga delle sanzioni alla Russia di ulteriori sei mesi, con una scadenza fissata a fine gennaio 2016, anche se la decisione finale spetta al Consiglio dei ministri degli esteri che si riunirà lunedì prossimo: tre giorni dopo l’intervento di oggi al Forum economico internazionale di San Pietroburgo del Presidente russo Vladimir Putin.

 

putin selfie obamaputin selfie obama

Proprio Putin aveva minacciato che le sanzioni che stanno mordendo la Russia per l’aggressione all’Ucraina avrebbero comportato gravi conseguenze anche per le economie nazionali dei paesi Ue. E le minacce sembrano oggi avverarsi. Nella sola Italia, secondo le stime del Wifo, sono in gioco nel breve periodo (primo timestre di quest’anno) 80mila posti di lavoro e quattro miliardi e 140 milioni di euro in valore aggiunto creato dall’export, mentre nel lungo periodo il calo di occupazione sarà di 215mila posti di lavoro e quello del valore aggiunto della produzione di 11 miliardi e 815 milioni di euro.

 

PUTIN CAMERON OBAMA article A DA DC x PUTIN CAMERON OBAMA article A DA DC x

Secondo lo studio, se le condizioni generali del ciclo economico e l’andamento delle esportazioni verso la Russia non dovessero mutare rispetto al primo trimestre di quest’anno, la crisi potrebbe costare in termini di produttività a medio termine solo per la Germania qualcosa di più di un punto percentuale. Nessun’altra grande economia nazionale europea sarebbe colpita in questo modo. Seguirebbe l’Italia con la perdita di più di 200.000 posti di lavoro e un calo della produttività dello 0,9 per cento.

 

RENZI E PUTIN A EXPO 2015  RENZI E PUTIN A EXPO 2015

Mentre, in Francia, i posti di lavoro perduti sarebbero 150.000 e la riduzione della produttività dello 0,5%. Le premesse e le conclusioni della ricerca commissionata al Wifo sono significativamente diverse rispetto a quelle consegnate il 27 maggio scorso dal rapporto interno sulle sanzioni redatto dalla Commissione Europea, che gli inviati di Lena hanno potuto consultare.

RENZI E PUTIN A EXPO 2015   RENZI E PUTIN A EXPO 2015

 

La Commissione, basandosi su dati Eurostat, sostiene infatti che le sanzioni avrebbero sull’economia europea solo un impatto limitato e non influirebbero su gran parte delle esportazioni, dal momento che il divieto di esportazione riguarderebbe solo una parte dell’export di armamenti e una ristretta gamma di prodotti e beni di consumo. Insomma, un impatto relativamente «modesto e gestibile», grazie anche a un incremento dell’export agricolo verso altri paesi, con un outlook addirittura positivo, secondo cui il calo del Pil 2015 dell’Unione sarebbe limitato allo 0,25 per cento.

 

MERKEL PUTIN HOLLANDEMERKEL PUTIN HOLLANDE

Le diverse conclusioni della ricerca del Wifo e della Commissione si spiegano nei loro diversi presupposti e nei fattori presi in considerazione. La Commissione limita l’analisi al breve, scommettendo su un’attenuazione degli effetti negativi. Il Wifo, al contrario, ipotizza un perdurare della situazione negativa oltre il primo trimestre 2015 e tiene conto dei cosiddetti effetti collaterali della crisi, dati dall’aumento della disoccupazione e dalla riduzione della domanda. Il che appunto significa che sono potenzialmente a rischio nell’Unione circa 1,9 milioni di posti di lavoro e quasi 80 miliardi di euro in valore aggiunto della produzione.

putin merkelputin merkel

 

Anche Eckhard Cordes, presidente del Ost-Ausschusses der deutschen Wirtschaft, il Comitato dell’Economia Tedesca per l’Europa dell’Est, considera attendibile lo scenario peggiore: «Il primo trimestre del 2015 è un indicatore valido per valutare la situazione — spiega — Fino a quel momento, a partire dalla primavera del 2014 eravamo in caduta libera.

 

Adesso potremmo andare ancora più giù. Ma ancora non lo sappiamo». Per altro, come osserva ancora Oliver Fritz, economista del Wifo, è impossibile limitare alla sola economia russa l’impatto complessivo delle sanzioni, del calo del prezzo del petrolio e del crollo del rublo. «Noi — dice — prendiamo in esame la totalità delle attività di importazione russe. E siamo convinti che le sanzioni esercitino un notevole influsso negativo, considerando anche la reazione della Russia alle misure Ue».

 

merkel e putin a mosca  3merkel e putin a mosca 3

Nell’agosto dello scorso anno, il Cremlino ha vietato l’importazione dall’Unione Europea di molti prodotti agricoli e alimentari come latte, frutta, verdura, formaggio e carne. Il provvedimento ha colpito duramente soprattutto paesi come l’Italia, la Spagna e l’Olanda. Con un comparto agricolo e alimentare che si avvia a registrare il calo più forte, data la possibile perdita di 265.000 posti di lavoro, appena superiore al commercio (225.000 posti di lavoro in meno).

 

terreni agricoliterreni agricoli

Del resto, forti critiche al monitoraggio Ue delle sanzioni vengono mosse anche da altri esperti. «L’Unione Europea non dispone di indici di riferimento o di modelli per misurare l’efficacia delle sanzioni», sostiene Borja Guijarro-Usobiaga della London School of Economics. E, quanto meno, è innegabile un deficit di informazione.

 

Il lavoro di inchiesta del Lena a Bruxelles ha infatti accertato che se è vero che la Commissione riceve dagli stati membri i dati “nazionali” sulle conseguenze economiche delle sanzioni, è altrettanto vero che quei dati vengono trattati in maniera confidenziale. Ne sono allo oscuro i deputati europei, cui è ignoto anche il rapporto della Commissione. Fino al punto che persino i ministeri degli stati membri verrebbero edotti solo verbalmente “per evitare fughe di dati” che consegnino ai russi importanti informazioni sulle sanzioni.

agricoltorEagricoltorE

 

Che del resto, e in modo speculare, sono un segreto anche a Mosca. Gli unici dati certi sul conto pagato dall’economia russa a seguito delle sanzioni indicano che la Banca centrale russa ha sin qui bruciato 150 miliardi di dollari delle proprie riserve, mentre sarebbe di 140 miliardi di dollari il conto pagato per la flessione dell’export verso l’Ue e il ribasso repentino del prezzo del petrolio.

 

AGRICOLTURAAGRICOLTURA

Appaiono invece un fallimento le sanzioni Ue contro singoli cittadini di Russia, Ucraina e Crimea (politici, manager, responsabili dei Servizi di intelligence) inseriti lo scorso anno dalla Commissione Europea in una apposita lista di “obiettivi” cui è stato vietato l’ingresso nella Ue e i cui beni in territorio Ue dovrebbero essere congelati. La Commissione Europea si è dichiarata non in grado di quantificare il valore dei depositi bancari, degli immobili e dei patrimoni congelati. «Le sanzioni vengono applicate negli stati membri» è stata la laconica risposta di un portavoce. I dati sono esigui.

 

Paesi come Spagna, Malta, Finlandia, Croazia, Slovenia, Slovacchia, Ungheria e Lituania non hanno proceduto ad alcuna confisca. E dove questo è al contrario avvenuto, il bottino è ben magro. In Germania sono stati confiscati due cavalli da corsa al Presidente della Repubblica di Cecenia, Ramsan Kadyrow. Mentre, interpellata dai gironalisti di Lena, la “Bundesbank” ha ammesso di aver congelato solo 124.346 euro. Qualche migliaio di euro in più di Cipro, storica sede di società e di depositi degli oligarchi. Qui, gli euro congelati sono stati 120.000.

 

Alla fine, il Paese più efficace nella caccia si rivela proprio l’Italia e il più colpito il miliardario russo Arkadi Rotenberg, inserito a luglio 2014 nella lista delle sanzioni. Il Nucleo Valutario della Guardia di Finanza italiana gli ha sequestrato appartamenti, ville e un hotel a Roma, per un valore complessivo di 30 milioni di euro.

 

 

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A STOCCOLMA E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....