migranti pew

MIGRANTI FATTI A MAGLIE - ALTRO CHE UNA FIRMA A MARRAKESH! LEGGETE QUESTO SONDAGGIO DEL PEW RESEARCH CENTER SU QUANTA MIGRAZIONE È PRONTA AD ACCETTARE LA POPOLAZIONE EUROPEA, AMERICANA, INDIANA. E PER QUANTI SI TRATTA DI UN PROBLEMA MODERATO O GRAVE. DA NOI È L'80%, MENTRE IL 71% VUOLE MENO MIGRANTI, IL 18% VUOLE FERMARE IL NUMERO COM'È ORA E SOLO IL 5% È PER L'ACCOGLIENZA. IN GRECIA? IL 2%...

 

 

IL SONDAGGIO IN 27 PAESI

 http://www.pewresearch.org/fact-tank/2018/12/10/many-worldwide-oppose-more-migration-both-into-and-out-of-their-countries/#more-309372

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Si fa presto a dare del razzista quando la gente si sente invasa, circondata, minacciata nelle prospettive di lavoro, nella sicurezza, nella vita quotidiana. Quando pensa di avere già raggiunto e forse superato il numero massimo di persone che è possibile accogliere senza alterare la propria esistenza.

 

MIGRATION COMPACT MARRAKESH

Ma questa incertezza vale anche per chi parte, illuso da trafficanti, pagati a prezzo del sangue, e di bugie sulle prospettive nel paese di arrivo Certo, non basta la solita assemblea di burocrati è una firma a svolazzo per dare il problema per chiarito, regolamentato, perfino risolto. Le migrazioni restano il problema più acutamente sentito nell'opinione pubblica mondiale, l'onesto sondaggio che vi proponiamo lo documenta senza dubbi.

 

Per questo sembra ancora più grottesco che convinti di possedere una bacchetta magica firmino a Marrakech il Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration, che contiene 23 linee guida con cui “evitare sofferenze e caos” nelle migrazioni nel mondo.

MIGRATION COMPACT MARRAKESH

 

Così facile? Evidentemente no se si sostiene al contempo che si tratta solo di una dichiarazione di intenti che non obbliga in alcun modo le nazioni, rassicurazione alla quale in pochi però credono, visto che una legislazione sovranazionale potrebbe inficiare quelle nazionali in materia o comunque creare un sacco di problemi ,contestazioni e ricorsi

 

 

Fatto sta che già 46 Nazioni sono fuggite, in testa Stati Uniti, Australia, Israele, Austria, le nazioni dell'est europeo; che l'Italia si riserva il diritto di far votare la decisione in Parlamento; che in Belgio il sì all'accordo è costato l'uscita della componente fiamminga dal governo, che ora va avanti in minoranza fino alle elezioni del prossimo maggio; che infine hanno firmato entusiasticamente suscitando più di qualche sospetto nazioni come la Cina e l'Arabia saudita. Non sarà che questo patto buonista per le migrazioni, che in realtà è stato preparato da esperti tedeschi in Germania, piace a quelli che I migranti li trattano come schiavi quando sono finiti gli schiavi di casa, o che li esportano in Paesi da conquistare?

MIGRATION COMPACT MARRAKESH

 

 Resta il fatto che la gente nel mondo non si fida, e degli sbarchi senza regole, della confusione pericolosa tra cercatori di fortuna e rifugiati politici ha paura per tante ragioni.

Leggetevi il sondaggio del centro di ricerche Pew, nella versione originale come abbiamo fatto noi, e non come riportato sui giornali seguendo il modello di Axios, un sito online che dovrebbe essere “degno”, come recita il suo nome in greco, ma che manipola la notizia mettendo insieme Paesi a bassa migrazione, e dunque non preoccuparti, come il Giappone, con Paesi che invece respingono ulteriori arrivi. Il tutto per tentare di dire che l'America è aperta ancora alle migrazioni, nonostante e contro Donald Trump. Non è così, vediamo com'è.

 

Il sondaggio Pew è stato fatto la Primavera scorsa in 27 Nazioni e rivela sostanzialmente che il 45% degli intervistati vorrebbe non far entrare emigranti nell proprio Paese, il 36% vorrebbe che non aumentassero, solo il 14% dice che dovrebbe essere consentito a un numero più alto di entrare.

 

 

SONDAGGIO PEW RESEARCH SULL IMMMIGRAZIONE

Tra i primi c'è la Grecia, l'Ungheria, c'e’ l'Italia, ma anche la Germania, nonostante la politica di apertura della Merkel sia stata accompagnata da una accurata selezione dei migranti. La pensano allo stesso modo la grande maggioranza in Israele, Russia, Sudafrica e Argentina. In ognuna di queste Nazioni meno di un terzo degli intervistati la pensa in modo contrario, nel senso che vorrebbe un numero più alta di migranti. Nei paesi dell'Unione Europea la sensazione di avere troppi migranti in casa è accompagnata un giudizio negativo sulle politiche dell'Unione e della Commissione europea.

 

Non è soltanto una percezione, come vanno ripetendo sia pur in fase di pentimento i fautori delle frontiere aperte. Di recente in un'intervista al Guardian di Londra sia Hillary Clinton che Tony Blair ma anche Matteo Renzi hanno lamentato che la sensazione diffusa di essere invasi avrebbe spaventato le popolazioni soprattutto europee; tanto che la Clinton a questa sensazione di paura attribuisce, in mancanza di un sano spirito autocritico, una buona parte delle ragioni della sua sconfitta presidenziale nel 2016, e nell’ intervista arriva addirittura a chiedere ad Angela Merkel, le cui politiche pure approva, di ridurre gli arrivi in Europa per indebolire gli argomenti degli avversari.

 

Non è solo una percezione, perché 258 milioni di persone nel 2017 vivono in un Paese altro da quello in cui sono nati, rispetto ai 153 milioni del 1990.

Più di 2 milioni di persone hanno chiesto asilo in Europa dal 2015, in soli due anni insomma.

 

SONDAGGIO PEW RESEARCH SULL IMMMIGRAZIONE

Il numero di quelli che continuano a cercare di entrare negli Stati Uniti dell'America centrale è molto più alto, e mentre il flusso in Europa, grazie a politiche anti migratorie e al successo di partiti e governi che si oppongono alle frontiere aperte, è diminuito, la questione è tutta aperta negli Usa, basta pensare alla recente vicenda della carovana dei migranti dall'Honduras, un vero esercito che le opposizioni democratiche e le organizzazioni per i diritti umani vorrebbe impedire a Trump di fermare. Le manifestazioni di protesta si sono di recente concentrate anche contro la polizia di frontiera di cui si contesta l'esistenza e l'attività.

 

Ancora un po' di numeri, che fanno il loro effetto. I 27 paesi presi in esame da sondaggio ospitano più della metà dei migranti di tutto il mondo. Gli Stati Uniti nel 2017 ne hanno contati 44 milioni e mezzo, la quantità più numerosa del mondo, seguiti dalla Arabia Saudita, 12 milioni e duecentomila, la Germania, 12 milioni, la Russia, 11 milioni 700mila.

 

Ci sono certamente nazioni che per storia e formazione sono sostanzialmente fatte di immigrati, per ragioni diverse, basta pensare all'Australia, dove il 29% degli abitanti è venuto da fuori, ma che ora ha una politica rigidissima di controllo dell'immigrazione, al Canada col 22%, a Israele, dove è ” tornato” il 24% della popolazione. Diverso il caso della Svezia, che ospita il 18% di stranieri, dopo alcuni anni di una politica pro migrazione che oggi le si è ritorta contro producendo una gravissima crisi politica e di sicurezza .

migranti nel 2015

 

Circa il 14% degli abitanti degli Stati Uniti e’ di origine straniera. Anche in questo caso parliamo di mondi nuovi, che sono stati fondati da migranti per ragioni storiche le più diverse. Paesi grandi, vuoti, da costruire e bonificare, niente a che fare con la piccola e strutturata Italia.

 

La ricerca/ sondaggio di Pew documenta anche il problema opposto, ovvero i problemi per Paesi i cui abitanti se ne vanno per emigrare. Tra loro La Grecia è la Spagna, dalle quali sono partiti in tanti negli ultimi anni hanno il numero più alto di intervistati che si lamentano di questa necessità, addirittura l’88%. Segue il Messico col 79% di cittadini che lamentano la partenza di parenti e amici a caccia del lavoro prevalentemente negli Stati Uniti, a volte con futuro incerto, l'India col 64%.

migranti

 

Sono ancora gli indiani il popolo col più alto tasso di migrazione, 16 milioni seicentomila persone. Altro che una firma a Marrakech!

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?