UN MONARCA DI NOME ROSY? – IN COMMISSIONE ANTIMAFIA CRESCE LA FRONDA CONTRO LA BINDI, ACCUSATA DI AVER GESTITO LA FACCENDA DEGLI IMPRESENTABILI IN SOLITUDINE – VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD): “LISTA FATTA ALLE SPALLE DEI COMMISSARI”

Dino Martirano per “Il Corriere della Sera

 

Tra i membri della commissione Antimafia, che giovedì riunirà l’ufficio di presidenza per una resa dei conti anche alla luce dei risultati elettorali, circolano domande di segno opposto. Eccone alcune: 1) «Se, alla fine, il nome di Vincenzo De Luca non fosse comparso nella “black list”, il giudizio del Pd sull’“operazione impresentabili” sarebbe rimasto positivo come era apparso di capire in principio?» (Claudio Fava, vice presidente, eletto con Sel);

 

ROSY BINDI E ANNA MARGHERITA MIOTTO CON LE PALLINE DI GOMMAROSY BINDI E ANNA MARGHERITA MIOTTO CON LE PALLINE DI GOMMA

2) «Se c’è una “black list” di riflesso ci sarà una “white list” di immacolati: allora, come mai De Luca è “impresentabile” mentre restano nel cono d’ombra candidati coinvolti in procedimenti sul voto di scambio, come Tommaso Barbato, oppure Marco Nonno condannato in primo grado a 8 anni per devastazione per i disordini di Chianura?» (Rosaria Capacchione, Pd); 3) «Il codice etico dell’antimafia non è precettivo per cui che senso ha avuto tirare fuori la lista di proscrizione a 48 ore dalle urne? È giustizialismo puro». (Vincenza Bruno Bossio, minoranza Pd).

 

Per il presidente dell’Antimafia, Rosy Bindi (Pd), che è stata spalleggiata per davvero solo da Fava e dai grillini, c’è anche il «fuoco amico» da cui guardarsi: se Vincenza Bruno Bossio (Area riformista) dice che la lista è stata fatta «alle spalle dei commissari» e Rosaria Capacchione (impegnata in prima linea contro la Camorra) mette in dubbio i criteri di selezione degli «impresentabili», vuol dire che la plenaria dell’Antimafia avrà molto da discutere. Senza contare poi le posizioni ipergarantiste di Enrico Buemi (socialisti) e di Ciro Falanga (FI, area Fitto).

 

ROSY BINDI LEGGE ROSY BINDI LEGGE "EUROPA"

Eppure la presidente Bindi rimane graniticamente ancorata al canovaccio illustrato venerdì alla stampa, confermando che già martedì scorso l’ufficio di presidenza aveva dato il via libera per la Liguria e la Puglia e altresì carta bianca «per completare i riscontri in Campania».

 

Tra martedì e venerdì, evidentemente, sarebbe poi entrato in lista all’insaputa dell’ufficio di presidenza anche De Luca. E Franco Mirabelli, capolista del Pd, non l’ha presa bene: «La presidente dell’Antimafia è un monarca e si è comportata come tale. Non abbiamo votato, è stata fatta una forzatura con questa vicenda ma così cambia la natura della commissione...».

 

La difesa del presidente Bindi non fa una piega da un punto di vista procedurale: 1) l’Antimafia ha tra i suoi compiti quello di indagare su mafia e politica; 2) il 23 settembre 2014 tutti i partiti hanno approvato il codice di autoregolamentazione per le candidature; 3) l’ufficio di presidenza ha conferito mandato a concludere anche se la lista della Campania non era pronta.

 

rosy bindirosy bindi

Ma il fantasma di De Luca, il governatore in corsa per la Campania sponsorizzato da Renzi, aleggiava da tempo sull’Antimafia: all’ufficio di presidenza di dieci giorni fa, Buemi (presenti Mirabelli, Fava, Falanga e i grillini Gaetti e D’Uva) aveva chiesto: «De Luca è nella lista?». «No», aveva risposto Bindi che però in quel momento non era ancora in possesso di tutti i dati. In seguito Mirabelli aveva anche rimarcato che la posizione di De Luca relativa alla legge Severino (sospensione dalle funzioni per 18 mesi se eletto a causa di una condanna in primo grado per abuso d’ufficio) non c’entravano con l’Antimafia.

 

Enza Bruno Bossio thumb php jpegEnza Bruno Bossio thumb php jpeg

Infine è arrivata da Salerno la conferma («In Campania lo sapevano anche i sassi», osserva Capacchione) che De Luca è sotto processo per concussione continuata (caso Sea Park del 1998). Così si è accesa la spia. Bindi ha riconvocato l’ufficio di presidenza ma, conferma Mirabelli, «senza fornire il dettaglio prima di scendere dalla stampa». Per De Luca una sola, magra consolazione: anche nella scheda dell’Antimafia c’è scritto che lui, imputato di concussione, ha rinunciato alla prescrizione.

Enrico Buemi 
Enrico Buemi

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO