MONNEZZA FATTA A MAGLIE - ROMA AVRÀ PRESTO UN’EMERGENZA RIFIUTI BIS: MA C’È UNA DETERMINA DELLA REGIONE BY ZINGARETTI  PER RIAPRIRE LE DISCARICHE ORMAI COLME E NON LEGALE PER GESTIRE LE FASI DI EMERGENZA. E RIDARE TUTTO IN MANO A CERRONI, CHE HA PASSATO LE SOCIETÀ A UN ‘BENEFICIARIO’ MA È STATO APPENA BENEDETTO DA CANTONE…

 

monnezza roma jpeg

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Ne sentivate il bisogno?  Accontentati. Roma avrà presto un’emergenza rifiuti bis: immondizia per le strade che non sarà raccolta perché non si sa a chi consegnarla, o tariffe elevatissime per smaltirla, e in modo illegale. A chi conviene? Non certo ai romani.

 

Dopo la chiusura della Sep di Pontinia per questioni giudiziarie, anche la società Rida Ambiente, che tratta una parte dei rifiuti romani, si è infatti detta impossibilitata a riceverli.

Il patron di Rida, Fabio Altissimi, qualche giorno fa ha inviato una lettera alla Regione, all’Ama e al sindaco della Capitale Virginia Raggi, nella quale spiega che dal 9 ottobre non potrà più ritirare i rifiuti. La regione Lazio non ha indicato dove portare le tonnellate di rifiuti che arrivano dalla Capitale, per cui la società non può sobbarcarsi anche questo onere.

nicola zingaretti

 

Parliamo di una quota consistente di indifferenziato, che Rida - una volta trattato - riversa per una minima parte rimanente in discarica. Con l'esaurimento delle discariche laziali, e a causa dell'atteggiamento negativo della Regione rispetto alla proposta di un'area di proprietà dove portare i rifiuti lavorati, Rida li portava fuori dal Lazio. Ma anche lì non ci sono più spazi a disposizione. Fabio Altissimi, patron dell'azienda di Aprilia, ha  perciò risposto al Sos di Ama spiegando che se la Regione non ottempera all'ordine del Tar di dotarsi di una rete di servizio ( avrebbe dovuto farlo entro agosto 2016!) lui non può più fare nulla.

 

Le soluzioni, si fa per dire, sono due: o Ama non raccoglie più i rifiuti lasciandoli nelle strade di Roma, o si affida all’impianto Co.La.Ri.

Lo farebbe però illecitamente: Colari infatti è gestito da un privato, Porcarelli, che ha però stretto un accordo con Manlio Cerroni, che resta il proprietario.

MANLIO CERRONI

Cerroni ha infatti lasciato il sito in comodato d’uso a Porcarelli che lo gestisce al suo posto e, in base al contratto che hanno stipulato, gli cede la metà dei ricavi netti.

 

Perché? Perché Cerroni dopo lo scandalo di Mafia Capitale non può trattare rifiuti per il pubblico, e così ha ideato questo escamotage per aggirare la sospensione nei suoi confronti.

cerroni

Non solo, ora potrebbe anche essere premiato dall’immobilismo della Regione che non trova un sito dove far arrivare i rifiuti dopo il trattamento.

Sia chiaro che la stessa Regione, il presidente Zingaretti, l’assessore Buschini, non potevano non sapere di questo passaggio di consegne “fittizio”. E ad essere buoni, se non sapevano, allora non hanno previsto i controlli adeguati.

 

Amara conclusione: probabilmente Rida  è stata ostacolata perché Altissimi è entrato in contrasto con il monopolista Cerroni, ma a rimetterci sono soltanto i cittadini.

 Due conti: mentre da Rida Ambiente la tariffa è di 128 euro a tonnellata, da Porcarelli si passa a 146 euro. La differenza la pagano i residenti.

 

MONNEZZA ROMA

Ecco dunque  che il progetto della “determina 199” con i tritovagliatori è pronto a partire. Zingaretti si troverà appoggiato nel firmare questo accordo vecchio, costoso, obsoleto,  lo proporra’ come unica soluzione, insisterà sulla necessità imposta da una  emergenza che le stesse istituzioni hanno costruito, darà’ dei vantaggi e guadagni nuovamente a chi per 50 anni ha gestito in monopolio i rifiuti e ancora oggi  riesce ad ottenere  l'assenso dalla politica, chissà perché.

 

La determina infatti ha l’obiettivo ultimo di riaprire le discariche ormai colme e non legali, come Malagrotta, per gestire fasi di emergenza, e ti saluto le normative europee che sono all'origine della chiusura di questa discariche, ti saluto il rischio di una multa di 300 milioni di euro. Non male per dei politici che agitano la bandiera dell'Unione Europea, e la vorrebbero addirittura mettere nel simbolo di partito,

 

 

MANLIO CERRONI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?