MONTE DEGLI SCAZZI DI SIENA! - SE IL PARTITO HA AFFONDATO LA BANCA, ORA LA BANCA AZZERA I PARTITI: DOPO LO SCANDALO MPS, IL PD A SIENA CROLLA DI 13 PUNTI E SI PREPARA A CHIAMARE I TECNICI IN COMUNE - AL POSTO DEL RITIRATO (E INDAGATO) CECCUZZI, I PIDDINI TOSCANI VOGLIONO METTERE UN PROFESSORE O UN IMPRENDITORE - E ANCHE IL PDL BY VERDINI SI CAMUFFA: PRESENTA UN MEDICO TRASVERSALE E RINUNCIA AL SIMBOLO DI PARTITO…
Maurizio Bologni per "La Repubblica - Firenze"
Il giorno dopo le politiche e a tre mesi dalle comunali dell'ultima domenica di maggio, il futuro del governo della città di Siena è un rebus. Lo è sul nome del candidato sindaco della formazione che ha egemonizzato il dopoguerra, adesso orfana di Franco Ceccuzzi. Ed è un rebus la stessa tenuta della coalizione di centro sinistra, divisa al proprio interno e insidiata all'esterno dall'eterogenea formazione che candida sindaco il medico Eugenio Neri.
Intanto, la questione della scelta del candidato sindaco del centrosinistra.
In vista un braccio di ferro. Da una parte la nomenclatura locale del partito, stretta attorno a Ceccuzzi col segretario metropolitano Giulio Carli e quello provinciale Niccolò Guicciardini, col presidente della Provincia Simone Bezzini e tanti altri dirigenti locali, che punta ad un successore in linea conl'exsindaco protagonista della rottura con l'area di Alberto Monaci. La prima scelta è quella di Alessandro Mugnaioli, assessore con Ceccuzzi, manager dell'Enoteca Italiana.
E il partito senese, convinto di avere un ampio consenso tra gli elettori e di spuntarla su eventuali candidature calate dall' alto, vede con favore il passaggio alvaglio delle primarie di coalizione da tenere agli inizi di aprile. «Avvieremo subito un percorso con Sel, ma pensiamo anche agli altri » dicono Guicciardini e Carli. Vicini a Ceccuzzi sono anche altri nomi che continuano a circolare, come quelli di Anna Carli e Fabrizio Vigni.
Papabili il primario del pronto soccorso Bruno, già consigliere comunale del Pd, e Bruno Valentini, sindaco di Monteriggioni vicino a Renzi ma anche ad Alberto Monaci. Ma a possibili candidati di «area Ceccuzzi» dice no proprio la componente interna del Pd, Associazione confronti Siena, che fa capo ad Alberto Monaci: «Il Pd è al minimo storico, ora occorre una nuova proposta credibile e plurale per raccogliere il messaggio chiaro che arriva dagli elettori: via da Siena la banda Ceccuzzi dovunque si annidi».
E dalla segreteria regionale dei Democratici arriverebbero spinte ad assecondare la richiesta di voltare pagina decisamente, scegliere un candidato estraneo alla linea di comando di Ceccuzzi, magari pescando nella società civile all'università o nell'imprenditoria, e ricucire con la corrente di Monaci per evitare il rischio di una clamorosa e storica sconfitta. Eventualità che il dato elettorale uscito dalle politiche rende oggi più probabile.
La minaccia al centrosinistra, come accennato, non viene tanto dal Movimento cinque stelle (20%, seconda forza alle politiche), che ricandiderà sindaco il leader Michele Pinassi, con chance superiori al 2011 quando i grillini non mandarono consiglieri in Comune. La minaccia al partito egemone, che alle politiche ha ottenuto solo il 34,23% dei consensi, arriva invece dalla candidatura di Eugenio Neri, che è appoggiato da una serie di liste alle quali il Pdl (16,41% domenica e lunedì) ha sacrificato il proprio simbolo, ed è sostenuto da parti influenti della società senese, tra cui quelle che fanno capo agli ultimi due sindaci prima di Ceccuzzi, Maurizio Cenni e Pierluigi Piccini (al potere 10 anni ciascuno), pezzi di Cgil, Alfredo Monaci che si è posto alla testa dei mondani di Siena e ha dato prova della sua capacità di catalizzare voti.
«A Siena - ha sottolineato Alfredo Monaci - la lista Scelta civica con Monti per l'Italia ha raggiunto la percentuale dell'11%, ponendosi come il capoluogo toscano dove è stato registrato il migliore risultato della regione». E il più giovane dei fratelli Monaci, lancia il suo guanto di sfida in vista delle comunali: «Da ieri, a Siena, sono state messe le basi per sbloccare il rinnovamento del sistema politico e amministrativo».
I voti del Pdl, più quelli dei montiani di Monaci, quelli degli ex Pd Piccini, Cenni e Cgil, e magari pezzi di grillini da sedurre. Alle comunali traballa lo scarno 34,23% del Pd, che alla sua sinistra ha un altro candidato, Laura Vigni, destinata ad amalgamare l'area Ingroia. Per questo c'è chi punta a rimescolare le alleanze, a favore del Pd, scegliendo un nome condiviso. «Dal cambiamento non si devia, gli elettori sapranno premiare la persona giusta che vorrà interpretarlo» ammoniscono i democratici di Siena. Reset: da oggi si ricomincia a giocare.




