MORO PER SEMPRE - PARLA PIECZENIK, ‘L’AMERIKANO’ DI COSSIGA: ‘IL GIORNO DELLA STRAGE IN VIA FANI CI FU DA PARTE DEI SERVIZI UN ORDINARIO CONTROLLO DEL TEATRO DELLE OPERAZIONI…’

Dopo la lettera-confessione di un ex 007 sulla “protezione” fornita ai brigatisti, la versione dell’uomo che nel ‘78 la Casa Bianca mise al fianco di Cossiga per gestire la crisi: ‘Non c’era una strategia e non ci si poteva fidare di nessuno, le Br si erano infiltrate ovunque’ – Il ruolo dei Servizi deviati…

Condividi questo articolo


L AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MOROL AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MORO

Marco Dolcetta per ‘Il Fatto Quotidiano'

Al telefono, Steve Pieczenik ha ricordato la breve ma intensa esperienza del suo soggiorno in Italia nei giorni più caldi del rapimento Moro e della sua morte. "Mi dispiace che sia dovuto morire ma, in realtà, in termini di strategia, la sua morte è stata uno degli elementi chiave per il risultato finale della strategia adottata. Sono uno psichiatra laureato a Harvard, poi chiamato da Henry Kissinger a ricoprire la carica di assistente alla Segreteria di Stato per dare vita a un nuovo organo statale, un Dipartimento per il controllo delle Crisi Internazionali e per il contro-terrorismo".

Chi vi ha mandato in Italia nel marzo del 1978?
Mi ha mandato in Italia Ben Reed, all'epoca sottosegretario di Stato che, preciso, mi ha chiesto e non ordinato, per conto del Segretario di Stato Cyrus Vance, di andare in Italia per aiutare il governo italiano a far fronte al terrorismo delle Brigate rosse, al rapimento di Aldo Moro, risposi di sì. Francesco Cossiga, all'epoca ministro dell'Interno, chiese espressamente di me, per avere l'aiuto di qualcuno in stretto rapporto con i piani alti dell'amministrazione statunitense, ma che non fosse legato alla politica, non appartenente alla Cia. né all'esercito.

Quando arrivò in Italia qual era la sua conoscenza delle Brigate rosse?
Non sapevo niente. Arrivato in Italia, il capo della Cia sul posto aveva ben poco da dirmi, non esistevano rapporti su Moro né sulle Brigate rosse, né sulla P2 o i fascisti, oppure il Sisimi o il Sisde. Quello che ho fatto è stato imparare da Cossiga e da Ferracuti, uno psichiatra, suo consulente.

MOROMORO

Poi ho saputo che era agente della Cia e piduista. La prima cosa che mi disse Cossiga fu molto chiara: ‘Guarda, non abbiamo capacità per gestire questa crisi, non abbiamo una strategia'. Avevo capito subito che le Br già si erano infiltrate ovunque, nel Parlamento come nel gruppo dei fedelissimi di Cossiga.

Come erano riusciti a infiltrarsi così bene nello Stato italiano e come faceva a saperlo?
Probabilmente non era così difficile. L'ho capito in conseguenza dei fatti avvenuti, dei nostri sospetti e tramite l'aiuto del Vaticano. Tutte le informazioni utili che io e Cossiga abbiamo ricevuto venivano dal loro intelligence, perché quello del governo italiano praticamente non esisteva.

cossiga morocossiga moro

Attraverso il sistema dell'intelligence italiana deviata, erano arrivate informazioni a Cossiga come quelle sul mio conto, che sapevano tutto di me, chi ero, di cosa mi occupavo e che dovevo essere eliminato: ho subito capito quanto erano presenti nel Parlamento, negli organismi della sicurezza.

Aveva avuto sentore che i Servizi deviati stessero giocando un ruolo in quella tragica rappresentazione che si stava svolgendo a vari livelli sul caso Moro?
Sì. La prima impressione l'ho avuta quando mi fu detto alla presenza del colonnello Guglielmi , dei Servizi di Sicurezza, presenti sulla piazza e la sua assurda giustificazione da cui risultava che si trovava lì alle 10 del mattino perché era stato invitato a colazione alle 13 in un appartamento accanto a via Fani.

STEVE Pieczenik jpegSTEVE Pieczenik jpegMORO cossiga pz 003MORO cossiga pz 003

Altrettanto paradossale risultava l'ingenuo movimento della moto Honda che da ore, a detta dei testimoni, stava facendo la ronda prima, durante e dopo l'atto terroristico. Sono passati tanti anni e non ricordo più bene i particolari, ma si diede subito per scontato che sia il colonnello sia i motociclisti stessero effettuando un banale controllo del teatro delle operazioni così come è consuetudine in questi casi.

Steve PieczenikSteve Pieczenik

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...