renzi by benny

MORTACCI VOSTRI! BALZELLI SUI LOCULI E SUPER IVA SUI FUNERALI: IL PD VUOLE TASSARE I MORTI - LE PROTESTE DELLE IMPRESE FUNEBRI: IL PIANO PREVEDE, INFATTI, DI RIDURLE DALLE ATTUALI 6.400 A 600

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

RENZI BY BENNYRENZI BY BENNY

 

Non sapendo più che pesci prendere dai vivi - tanto più dopo le mitragliate della Consulta - il Pd di Matteo Renzi ha tirato fuori dal cilindro l’ultima risorsa, quella disperata: tassare i morti. È un modo di dire, perché naturalmente le tasse le dovranno pagare i loro familiari ancora in vita, ma è quello il succo di un disegno di legge sulla disciplina delle attività funerarie che il Senato sta approvando, facendo per altro infuriare tutte le imprese del settore.

 

Il testo porta la firma di Stefano Vaccari, ma è accompagnato da numerose sottoscrizioni del gruppo Pd di palazzo Madama: da Francesco Russo, al vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, da Sergio Lo Giudice alla renziana Rosa Maria Di Giorgi, alla onnipresente Stefania Pezzopane.

 

CIMITERO 1CIMITERO 1

Le tasse prima di tutto: arriva l’Iva al 10% sui servizi funebri, che fino ad ora ne erano esenti. Sarà parzialmente compensata da un’estensione del tetto di detrazione delle spese funebri oggi previste, ma questo vale naturalmente solo per chi ha capienza per ulteriori detrazioni: per le famiglie più povere sarà una nuova tassa e basta.

 

Seconda tassa prevista: per ogni operazione cimiteriale richiesta (tumulazione, cremazione, etc...) verrà introdotto un balzello fisso di 30 euro rivalutato annualmente secondo gli indici Istat del costo della vita. Terza tassa sul caro estinto, questa volta indiretta.

 

CIMITEROCIMITERO

Il disegno di legge del Pd prevede l’obbligo per i comuni di destinare il 20% della Tasi incassata ai «cimiteri monumentali» per la gestione dei loro costi, che la stessa legge fa lievitare. Qui il discorso è semplice: oggi l’obbligo non c’è, e la definizione di "cimitero monumentale" è assai elastica: in gran parte dell’Italia esistono camposanti che hanno origini almeno ottocentesche, e che quindi rientrerebbero in quella definizione. Questa quota di Tasi imposta ovviamente creerebbe problemi ai bilanci dei Comuni, che non avrebbero altra soluzione se non quella più semplice: aumentare le aliquote esistenti per avere le risorse imposte dalla legge. Per questo si tratterebbe di tassazione indiretta.

 

A sentire i proponenti ovviamente la loro riforma del settore funebre è piena di meraviglie. Si usano parole magiche e sempreverdi per motivarla, e sono proprio quelle che normalmente fanno toccare ferro qualsiasi italiano: «moralizzazione» del settore funebre, «lotta all’evasione fiscale», «razionalizzazione». Per le imprese c’è una parola in più: «ristrutturazione».

renzi-becchinorenzi-becchino

 

Sventolando questa bandiera il Pd non cela l’obiettivo nemmeno nella relazione scritta che accompagna il testo di legge: «Tale ristrutturazione dovrebbe consentire in un arco di tempo limitato di ridurre il numero degli attuali operatori a circa la metà, dimensionalmente ed economicamente equilibrati». Via metà delle piccole imprese esistenti in Italia.

 

i corpi ben conservati passano dal cimitero al museo i corpi ben conservati passano dal cimitero al museo

Ma quando Vaccari & c in conferenza stampa hanno dettagliato meglio il loro progetto, alle organizzazioni del settore è venuto un brivido sulla schiena. Perché le pompe funebri che il Pd pensa possano sopravvivere dopo questa «ristrutturazione» sarebbero 600. Confartigianato ricorda che quelle oggi operanti sono 6.400, e ne deduce che l’obiettivo vero sarebbe decimarle.

 

Secondo il Pd «L’attività funebre e cimiteriale si è deteriorata divenendo oggetto di indagini di organi di polizia o della magistratura», e questo è senza dubbio vero. La loro ricetta sarebbe: prima di tutto costruire un sorta di Authority cimiteriale, che viene chiamata Atoc, vale a dire «Ambiti territoriali ottimali», affidata a città metropolitane, Asl e consorzio fra Comuni.

 

Il problema è che proprio quegli episodi di scandali cimiteriali sono esplosi quasi sempre nella parte pubblica del settore: funzionari comunali, assessori, etc... e non è che la Asl siano il migliore esempio di moralità nella pubblica amministrazione, quindi si rischia di aggravare e non risolvere il problema.

cimitero verticale 5 cimitero verticale 5

 

Il Pd poi interviene a gamba tesa sul settore imprenditoriale: l’idea è quella di favorire la permanenza nel settore di imprese medio-grandi, recuperando gli attuali piccoli imprenditori come agenti monomandatari di quelle grandi imprese. Per farlo si ordinano caratteristiche un po’ da soviet alle imprese:

 

c’è l’obbligo - fra 301 e mille funerali all’anno - di avere 3 mezzi funebri di proprietà, 6 necrofori almeno assunti a tempo indeterminato e un direttore tecnico. Sopra i mille funerali annui almeno 4 mezzi funebri, 12 necrofori assunti a tempo indeterminato e un direttore tecnico. Ovvio che insorgano le associazioni di categoria.

 

BECCHINO 1BECCHINO 1

Confartigianato grida alla violazione dell’articolo 41 della Costituzione sulla libertà di impresa, visto che vengono stabilite dalla legge «le dimensioni minime delle strutture, imponendo la quantità di mezzi, attrezzature e personale di base pena la non rispondenza ai requisiti minimi, ossia la chiusura».

 

Critici anche sulle Atoc, che burocratizzero ulteriormente il settore. Cna se la prende proprio con l’inasprimento fiscale, spiegando che grazie a quell’Iva al 10 per cento un funerale tipo passerebbe dalle attuali 3.205,62 euro di costo a 3.517,5 euro. E prevede pure la stangata Tasi: «Ognuno può facilmente intuire che.

 

BecchinoBecchino

Stante la realizzazione della grande maggioranza dei cimiteri italiani a partire dalla metà del 1800, non sarà difficile individuare caratteristiche monumentali, con la conseguente destinazione del 20% della Tasi alla gestione del sistema cimiteriale nel suo complesso. Il risultato concreto sarà la necessità, per i comuni di aumentare le entrate della Tasi al fine di garantire i bilanci comunali».

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?