mani-pulite di pietro

MUGHINI: 10 DOMANDE SU TANGENTOPOLI - SÌ O NO, POLITICAMENTE, BETTINO CRAXI HA AVUTO COMPLETAMENTE RAGIONE (CONTRO ENRICO BERLINGUER) TANTO CHE IL PD DI RENZI È DIVENUTO UN PARTITO CRAXIANO?

Giampiero Mughini a Dagospia

 

MUGHINIMUGHINI

Caro Dago, lasciamo perdere ogni tentativo di raffrontare quel che è della serie televisiva “1992” e quel che è stato degli anni italiani riassunti dall’insegna “Tangentopoli”. Ovvio che sono realtà e linguaggi imparagonabili, da una parte una fiction e i personaggi e le “emozioni” con cui sarà in grado di intrattenere i telespettatori, dall’altro l’intrigo più drammatico e più irrisolto della nostra storia politica recente. Ma volete mettere il Di Pietro della serie televisiva con il poliziotto ruspante che studiò da pubblico ministero e che seppe mettere in ginocchio un quasi-presidente della Repubblica come Arnaldo Forlani? A me interessa moltissimo il secondo, zero il primo. E pur tuttavia, prendendo lo spunto dall’eruzione televisiva di questa serie, posso fare a tutti voi qualche domanda?

 

DICEMBRE BETTINO CRAXI CONTESTATO ESCE DALLHOTEL RAPHAEL DI ROMA DICEMBRE BETTINO CRAXI CONTESTATO ESCE DALLHOTEL RAPHAEL DI ROMA

1. Sì o no il Bettino Craxi del decennio primi anni Ottanta-primi anni Novanta ha avuto completamente ragione (contro Enrico Berlinguer) e quanto al suo assalto frontale contro la politica e la cultura dell’ “italocomunismo”, e quanto alla necessità da lui rivendicare di correggere il profilo istituzionale di una Costituzione ahimé talmente arrugginita, e quanto alla scelta di attenuare gli effetti inflazionistici della fatidica e famigerata scala mobile. Sì o no?

 

2. Sì o no non c’è ancora una risposta nel nostro sentire diffuso alla domanda che Craxi, mentre parlava in piedi alla Camera e li guardava in faccia uno a uno, pose ai suoi colleghi di tutti i partiti, e cioè che l’intero sistema politico democratico della Prima Repubblica - e dunque la vita di tutti i partiti, ho detto tutti - poggiava sul prelievo illegale di tangenti, ché altrimenti non ci sarebbero stati i partiti e le loro federazioni e le loro sezioni, e campagne elettorali che costavano centinaia di milioni a cadauno, e i giornali di partito, e i congressi e tutta quella fuffa? Sì o no?

 

BETTINO CRAXI E GIANNI AGNELLI BETTINO CRAXI E GIANNI AGNELLI

3. Sì o no nel 1989 tutti i partiti - ho detto tutti - amnistiarono con una decisione unanime il prelievo di tangenti di cui ciascun partito aveva usufruito sino a quell’anno, e dunque le cospicue valigette zeppe di dollari che al Pci arrivavano dalla madrepatria Urss? Sì o no è andata così?

 

4. Sì o no la classe politica buttata giù da Tangentopoli, quella classe politica in auge al tempo della ricostruzione democratica e industriale di un Paese uscito in ginocchio dalle disfatte militari e morali della Seconda guerra, era una classe politica di dieci spanne superiore alle macchiette che oggi trascorrono da un talk-show all’altro a pronunciare il nulla? Sì o no?

 

ENRICO BERLINGUER TRA LA FOLLA ENRICO BERLINGUER TRA LA FOLLA

5.  Sì o no in fatto di corruzione personale e arricchimento privato e miseria morale gli odierni farabutti dei partiti - di destra, di sinistra e di centro - sono imparagonabilmente più farabutti di quegli amministratori della Dc o del Psi della Prima Repubblica di cui i processi attestano che non si misero un euro in tasca? Sì o no?

 

6. Sì o no il partito che particolarmente spinse a buttar giù dalla finestra la Prima Repubblica, ossia la Lega Nord, ha finito il suo tragitto politico (sino a Matteo Salvini, che è un’altra storia) nello squallore morale più alto quanto all’uso dei soldi pubblici, buoni magari a far avere a un Bossi jr una laurea in Albania? Sì o no?

 

Il grido padano di BossiIl grido padano di Bossi

 

7.  Sì o no quelle bravissime persone che erano i pubblici ministeri milanesi, gli “eroi” di Tangentopoli, sono stati fasullissimi in quella loro arrogante pretesa di riscrivere la storia d’Italia dopo averne rivoltato come un calzino la classe politica? Sì o il sistema politico venuto fuori dai loro colpi di maglio è quanto di peggio si potesse aspettare un Paese industriale moderno? Sì o no?

 

pool mani pulitepool mani pulite

8.  Sì o no risulta allucinante quell’immagine dell’eroe su tutti di Tangentopoli, il pm Di Pietro che all’epoca le donne italiane giudicavano il più affascinante e il più irresistibile di tutti i maschi viventi, che in favore di camera televisiva si toglie la toga per poi entrare in politica a farvi valere la sua smodata ambizione e fondare un partito di cui non resterà una briciola nella storia politica italiana che non siano le stucchevoli filippiche del suo leader, esperto sovrumano dei “valori immobiliari”? Sì o no?

mani pulitemani pulite

 

 

9. Sì o no l’odierno Pd cento volte di più somiglia al craxianismo e alle sue dinamiche (leadership carismatica dell’uomo solo al comando, volontà di modifica della Costituzione, fine della sudditanza ai sindacati confederali) che non al berlinguerismo, di cui pure qualche volenteroso adepto tesse la commossa nostalgia? Nostalgia di che, della bravissima persona che era Berlinguer? Certo, e poi? Sì o no quel che ho detto?

CRAXI MANI PULITE CRAXI MANI PULITE

 

 

 

 

Antonio Di PietroAntonio Di Pietro

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”