mattarella

MUMMIA CON LE FORBICI – A SETTEMBRE MATTARELLA APRIRÀ UN ALTRO FRONTE SULLE SPESE DEL QUIRINALE: LA REVISIONE DELLA PIANTA ORGANICA (1.636 DIPENDENTI) – SI ACCORPERANNO UFFICI E SI RISPARMIERÀ SUI DIRIGENTI – SOTTO ESAME ANCHE I COSTI DI CASTELPORZIANO

Paolo Bracalini per “il Giornale

 

Mattarella ReginaMattarella Regina

Certo, l' età dell' oro è finita da un pezzo. Senza tornare ai tempi di Saragat, quando gli impiegati di stanza (nel senso che ci abitavano) a Castelporziano avevano a disposizione persino una scuola per mandarci i figli, ai dipendenti del Quirinale basta pensare alla stagione Ciampi per rimpiangere il bel tempo che fu. Da lì in poi, nell' ultimo decennio, su stipendi, carriere, privilegi pensionistici e benefit vari del personale del Quirinale, soltanto dispiaceri.

 

sergio mattarellasergio mattarella

Ma non abbastanza, visto che il trattamento medio dei dipendenti, paragonato a quello medio nazionale, resta ancora un lusso. Il nuovo inquilino Sergio Mattarella ha stretto più volte la cinghia da quando è arrivato: regole per limitare l' uso delle auto di servizio, tetto a 240mila euro per i dirigenti, divieto di cumulo dei redditi con pensioni pubbliche, e da ultimo la stretta sugli appartamenti di servizio in centro a Roma finora a disposizione di fortunati dipendenti a fronte di canoni ridicoli.

 

Ma lo staff ristretto del presidente si appresta, a settembre, a prendere in mano un nuovo capitolo della spending review interna, che riguarda ancora il personale (1.636 i dipendenti totali). In programma ci sarebbe una revisione della pianta organica del Quirinale, sempre nell' ottica di un taglio dei costi. In sostanza si tratta di accorpare uffici, in diversi casi duplicati nel corso del tempo per far spuntare magicamente nuovi dirigenti, e ridurre così le figure apicali.

 

rome palazzo del quirinale interior salone della feste rome palazzo del quirinale interior salone della feste

Un report preciso verrà fatto anche sul personale che risiede nella tenuta di Castelporziano, una delle tre residenze del presidente della Repubblica (l' altra è l' ottocentesca Villa Rosebery a Napoli). Al momento si parla di un «presidio» di una ventina di persone tra tecnici, addetti alla sicurezza e alla cura del parco e degli animali. Si vuol capire insomma quanti hanno davvero necessità di risiedere nella «reggia» quirinalizia (magari con le famiglie) e quanti invece potrebbero fare i pendolari senza problemi.

 

Altro punto è quello delle pensioni. La spesa per il personale in quiescenza vale quasi il 40% di tutta le uscite del Quirinale: 92,1 milioni di euro. «La spesa pensionistica registra un incremento di 0,9 milioni di euro rispetto al 2014, malgrado l' adozione di misure di contenimento degli oneri e dei collocamenti anticipati in quiescenza» si legge nelle note nella Nota illustrativa del bilancio di previsione 2015, documento redatto ancora sotto la presidenza di Napolitano.

 

quirinale salone corazzieri quir quirinale salone corazzieri quir

L' aumento della spesa è dovuto al naturale progressivo incremento del numero dei trattamenti di quiescenza, che per altro non hanno usufruito dopo il 2007 di alcuna forma di indicizzazione». Il personale di ruolo del Quirinale ha anche la possibilità di andare in pensione a 60 anni (con almeno 35 anni di contributi), ma al Giornale risulta che finora lo abbiano chiesto in pochi, perché il pensionamento anticipato comporta penalizzazioni.

la tenuta presidenziale di castelporzianola tenuta presidenziale di castelporzianospiaggia tenuta castelporzianospiaggia tenuta castelporziano

 

Anche per questo i dipendenti quirinalizi si considerano molto meno fortunati dei colleghi di Senato (ai cui trattamenti erano agganciati automaticamente, prima della riforma Marra-Napolitano), con retribuzioni - per i nuovi assunti - fino al 35% inferiori. E solo una mensa militare a disposizione, neppure i ticket restaurant . A sentir loro, quasi una vitaccia lavorare al Quirinale. Sarà dura fargli digerire altri tagli.

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...