NANI IN EUROPA – “MIGLIOR CONTROLLO DELLE FRONTIERE, PUNTARE SUI RIMPATRII, ACCORDI CON PAESI TERZI CONTRO L’IMMIGRAZIONE IRREGOLARE”: ECCO DI COSA CIANCIAVA L’ITALIA DURANTE IL SEMESTRE DI PRESIDENZA UE – OVVIAMENTE, NON HA PORTATO A CASA NULLA

In un documento, l’Italia scriveva: "La dimensione esterna delle questioni migratorie sarà una delle principali priorità della Presidenza italiana. Dobbiamo coniugare la necessaria prevenzione dell’immigrazione clandestina e la lotta contro il traffico di migranti e la tratta di esseri umani con la promozione della migrazione legale, la mobilità e l’attuazione del sistema europeo comune di asilo"…

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Massimiliano Lenzi per “Il Tempo

 

il pupazzone di matteo renzi protesta a bruxelles durante il g sette il pupazzone di matteo renzi protesta a bruxelles durante il g sette

C'era un tempo in cui Matteo Renzi, a proposito dell'immigrazione, parlando di controlli alle frontiere, varava un'agenda che definire vasta (per citare il generale De Gaulle) sarebbe puro minimalismo. Quel tempo era il 2014, la stagione dal 1 luglio al 31 dicembre, che ha visto l'Italia in turno alla Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, con tanto di ambizioso documento-programma, sin dal titolo: "Europa, un nuovo inizio".

 

Si leggeva, in quell'abbecedario secondo Matteo: "Controlli alle Frontiere. La Presidenza ritiene indispensabile proseguire gli sforzi per l’ulteriore sviluppo della gestione integrata delle frontiere, al fine di controllare meglio le frontiere esterne e combattere l’immigrazione irregolare, il traffico di migranti, la tratta di esseri umani e altre forme di criminalità transfrontaliera e transnazionale collegate alla tratta di esseri umani, nel pieno rispetto della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. La Presidenza italiana sarà inoltre impegnata a sostenere politiche che favoriscano l’ingresso legale nell’Unione europea di cittadini di paesi terzi, garantendo nel contempo la sicurezza dei cittadini europei".

atteo Renzi a Bruxellesb a da c b f af b atteo Renzi a Bruxellesb a da c b f af b

 

E ancora: "la Presidenza intende promuovere la piena attuazione del Regolamento recentemente adottato, al fine di ridurre il rischio della perdita di vite umane in mare e combattere il traffico di migranti, la tratta di esseri umani, il traffico di droga e altre forme di criminalità transfrontaliera".

 

C'era pure un paragrafo sui rimpatri. "La Presidenza ritiene prioritaria una politica di rimpatrio efficace e sostenibile, che rispetti pienamente i diritti dei migranti e tenga conto delle caratteristiche specifiche dei paesi di origine. A questo scopo, la Presidenza intende sostenere ogni iniziativa volta a migliorare la cooperazione pratica con i paesi terzi interessati in questo senso, favorire l’analisi e lo scambio delle buone pratiche e promuovere il ricorso a meccanismi di rimpatrio volontario, attraverso campagne di informazione sostenute dalla Commissione e attuate dagli Stati membri".

 

Sui rimpatri, vista la situazione attuale degli sbarchi e dell'emergenza, sorvoliamo e arriviamo al punto sulle sinergie da raggiungere. In Europa e non.

soccorso migranti soccorso migranti

 

"La Presidenza - si leggeva nel documento - darà il suo sostegno alle attività di Frontex, anche al fine di favorire l’eventuale conclusione di accordi di cooperazione tecnica operativa con i paesi terzi in materia di controllo delle frontiere e di lotta contro l’immigrazione irregolare".

 

soccorso migrante soccorso migrante

E ancora. "La dimensione esterna delle questioni migratorie sarà una delle principali priorità della Presidenza italiana. Dobbiamo coniugare la necessaria prevenzione dell’immigrazione clandestina - anche attraverso politiche di controllo delle frontiere più efficaci - e la lotta contro il traffico di migranti e la tratta di esseri umani con la promozione della migrazione legale, la mobilità e l’attuazione del sistema europeo comune di asilo".

 

Questo era il programma di Matteo Renzi e del suo Governo nel semestre a presidenza Ue italiana. Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e gli altri non ci hanno dato gran retta, facendo della politica estera italiana in Ue una sorta di Waterloo. Urge cambiare rotta, perché di quel titolo ambizioso, "Europa, un nuovo inizio", non resti all'Italia soltanto il rumore di una sonora pernacchia. 

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