NAPOLITANO, BATTI UN GOLPE! - BELPIETRO: ''L'EX PRESIDENTE REO CONFESSO: AMMETTE DI AVER ELIMINATO BERLUSCONI NEL 2011 PER SOSTITUIRLO CON 'UN'OPPOSIZIONE CHE SAPEVA STARE IN EUROPA'. CIOÈ I FINIANI E BERSANI, SPAZZATI VIA ALLE ELEZIONI DEL 2013 - L'ATTACCO SPREAD DI OGGI? 'È DIVERSO'''

Nella conversazione con Stefano Folli e senza tenere in alcun conto ciò che è successo nel mondo bancario e quali regole ci siano state imposte da Berlino, nonno Giorgio ha auspicato la nascita di un ministero del Tesoro europeo, che ovviamente si sostituisca al nostro. E che non si può fare senza la Germania...

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Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano

 

napolitano berlusconi napolitano berlusconi

Dal limbo in cui dovrebbe essere dimenticato dopo aver lasciato la Presidenza della Repubblica si fa vivo Giorgio Napolitano. L' ex capo dello Stato, non pago degli errori commessi nel periodo trascorso al Quirinale, all' alba dei 91 anni ha ancora l' ambizione di fare il grillo parlante e di stabilire che cosa sia giusto fare e come sia giusto sbagliare. In un' intervista concessa a Stefano Folli per la Repubblica, il primo comunista sul Colle ha commentato i fatti recenti, in particolare lo scontro fra il capo del governo e i vertici europei.

 

BERLUSCONI NAPOLITANO BERLUSCONI NAPOLITANO

Ovviamente Napolitano non è entrato in polemica diretta con Matteo Renzi, preferendo prenderla un po' alla larga, ma il senso del suo discorso è stato più o meno il seguente: se ci si mette contro la Germania è finita. Dopo di che l' ex capo dello Stato ha rivendicato la scelta di aver liquidato Berlusconi.

 

berlusconi napolitano instagram berlusconi napolitano instagram

A domanda sulle analogie tra la crisi del 2011 e quella attuale (ieri il famigerato spread usato per mandare a casa il Cavaliere ha raggiunto i 150 punti), nonno Giorgio ha respinto l' accostamento, spiegando che cinque anni fa c' era una grave perdita di credibilità dell' Italia. «La maggioranza di centrodestra si andava sfilacciando in modo evidente e, d' altro canto, esisteva un' opposizione che esprimeva una visione di governo, un' idea di come stare in Europa».

 

Bisogna ricordare che all' epoca in cui cadde Berlusconi l' opposizione era rappresentata da un pezzo di centrodestra che lo stesso capo dello Stato aveva convinto a sfiduciare il Cavaliere, mentre un altro pezzo era guidato da Pier Luigi Bersani, ossia da un signore che neppure nel 2013 e con tutte le condizioni a suo favore è riuscito a vincere le elezioni.

bersani_napolitano bersani_napolitano

 

Napolitano insomma firma il delitto, la sostituzione di una maggioranza regolarmente eletta dagli italiani, con un' altra che non solo non era stata votata, ma che non aveva alcun progetto comune se non quello dell' occupazione del potere. La sinistra ai tortellini con la destra al cotechino. Ma del resto il piano dell' allora inquilino del Colle non prevedeva un governo Pd-Fini, come invece lasciò credere all' ex presidente della Camera promettendogli Palazzo Chigi in cambio del voltafaccia nei confronti dell' elettorato che aveva contribuito ad eleggerlo.

 

GIORGIO NAPOLITANO E MARIO MONTI GIORGIO NAPOLITANO E MARIO MONTI

Nei programmi del presidente della Repubblica c' era già Mario Monti, che - come hanno rivelato le interviste del giornalista americano Alan Friedman - già si scaldava i muscoli in vista dell' insediamento alla guida dell' Italia.

 

Viene da chiedersi perché Napolitano abbia fatto tutto ciò, perché cioè abbia tradito la volontà degli elettori, contribuendo in misura determinante alla defenestrazione di Silvio Berlusconi. Qualcuno potrebbe pensare che lo abbia fatto in odio al Cavaliere, con il quale non ha mai avuto alcuna intesa. Ovviamente la componente personale, l' assoluta assenza di feeling tra i due, la provenienza culturale comunista del primo e quella imprenditoriale del secondo c' entrano e non poco.

 

Ma non si tratta solo di quello e l' intervista alla Repubblica ne è la dimostrazione.

MERKEL NAPOLITANO MERKEL NAPOLITANO

A novant' anni suonati, l' ex capo dello Stato se ne sta ancora lì a trafficare nell' ombra intessendo le sue trame all' insaputa degli elettori e senza tener conto dei loro interessi.

All' epoca del governo Berlusconi, Napolitano consegnò il Paese nelle mani della Germania, cedendo alle pressioni di Angela Merkel.

 

MERKEL NAPOLITANO MERKEL NAPOLITANO

Adesso vuole fare di peggio. Nella conversazione con Stefano Folli e senza tenere in alcun conto ciò che è successo nel mondo bancario e quali regole draconiane ci siano state imposte per volere di Berlino, nonno Giorgio ha auspicato la nascita di un ministero del Tesoro europeo, che ovviamente si sostituisca al nostro. E subito dopo ha aggiunto che tutto ciò non si può fare senza la Germania.

 

In pratica, l' ex capo dello Stato ci vuole vendere alla Cancelliera, dando ancora più potere alla Ue - e dunque ai tedeschi e ai loro alleati - di quanto già non ne abbia.

RENZI NAPOLITANO RENZI NAPOLITANO

 

Oggi le decisioni di Bruxelles sono mediate da una trattativa, dura e difficile da superare, ma pur sempre decisiva per raggiungere un accordo tra le parti. Domani no. Al posto del tremebondo Pier Carlo Padoan a decidere per noi sarebbe un crucco, il quale magari potrebbe stabilire, di comune accordo con Angela Merkel, che l' Italia per risanare i suoi conti ha bisogno di una bella patrimoniale o, che so, di una decisa sforbiciata al sistema di welfare.

 

Provvedimenti che, essendo nota l' attenzione della Germania verso il nostro debito pubblico, sono tutt' altro che improbabili.

 

renzi e napolitano renzi e napolitano

Insomma, non contento di aver orchestrato un golpe contro un governo legittimamente in carica sostituendolo con uno agli ordini delle banche e di Bruxelles, ora il peggior presidente della Repubblica che si sia mai visto vuole consegnarci ai tedeschi.

Chissà, forse nella sua ambizione aspira a occupare una poltrona a Palazzo Bellevue, sede della presidenza della Repubblica Federale tedesca. Oppure, sentendosi re, vuole autoproclamarsi Giorgio I di Germania.

 

maurizio.belpietro@liberoquotidiano.it

 

 

 

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