1. NAZARENO FOR EVER! “L’ECONOMIA NON RIPARTE, SERVE STABILITÀ”, GLI HA DETTO ENNIO DORIS, PATRON DI MEDIOLANUM. STESSO RITORNELLO DA FEDELE CONFALONIERI, NUMERO UNO Di MEDIASET. E MARINA BERLUSCONI È STATA ANCORA PIÙ DIRETTA: “FORZA ITALIA NON PUÒ OSTACOLARE I NOSTRI INTERESSI PERCHÉ SE DIVENTA UN PESO MEGLIO LIBERARSENE” 2. IL FATTO CHE ANCHE COLORO AI QUALI SONO AFFIDATE LE SUE AZIENDE GLI CONSIGLINO DI FARE DA STAMPELLA AL GOVERNO NON FA CHE RAFFORZARE IL PATTO DEL NAZARENO. NON SOLO, MA SE QUEST’AUTUNNO RENZI DOVESSE ANDARE IN SOFFERENZA SULL’ECONOMIA SAPPIAMO GIÀ NON SOLO CHE BERLUSCONI NON NE APPROFITTERÀ PER DARGLI UNA SPALLATA, MA CHE TROVERÀ PURE IL MODO DI DARGLI UNA MANO. DAVVERO C’È POCO DA INDAGARE SUL PATTO DEL NAZARENO: È TUTTO MALEDETTAMENTE ALLA LUCE DEL SOLE

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. NAZARENO FOR EVER

bacio renzi berlusconi bacio renzi berlusconi

“L’economia non riparte, serve stabilità”, gli ha detto Ennio Doris, patron di Mediolanum. Stesso ritornello da Fedele Confalonieri, numero uno delle tv di Berlusconi. E Marina Berlusconi è stata ancora più diretta: “Il partito non può ostacolare i nostri interessi perché se diventa un peso meglio liberarsene”. Secondo Repubblica (p. 11), sono questi gli appelli pro-Renzi che Silvio Berlusconi s’è sentito rivolgere in questi giorni da chi ha la responsabilità delle aziende di famiglia.

berlusconi renzi grazie amore berlusconi renzi grazie amore

 

E del resto ai primi di agosto Mediaset era scesa ai livelli più bassi dell’ultimo anno. Lo stesso vale per Mondadori, che ha perso terreno ed è ferma ai valori di settembre 2013, mentre Mediolanum ha ripreso un po’ di fiato dopo un mese di cali. “Stabilità” è la parola magica per la ripresa delle quotazioni ed è anche l’assicurazione sulla vita del governo Renzie, nato dal Patto del Nazareno.

 

Più passano i mesi e più si vede con chiarezza che il Patto è soprattutto un accordo di mutua assistenza in base al quale ognuno controlla le proprie minoranze e/o avversari e li rende innocui. Renzie, forte del sostegno dell’ex Cavaliere, governa agevolmente il proprio partito e sterilizza l’opposizione grillina. Berlusconi tiene a freno l’opposizione interna dei vari Fitto e chiude in un angolo l’Ncd di Alfano.

Fedele Confalonieri Fedele Confalonieri

 

Il fatto che anche coloro ai quali sono affidate le sue aziende gli consiglino di fare da stampella al governo non fa che rafforzare il Patto del Nazareno. Non solo, ma se quest’autunno l’esecutivo dovesse andare in sofferenza sull’economia sappiamo già non solo che Forza Italia non ne approfitterà per dargli una spallata, ma che troverà pure il modo di dargli una mano. Davvero c’è poco da indagare sul Patto del Nazareno: è tutto maledettamente alla luce del sole.

ENNIO DORIS CON ALLE SPALLE UN RITRATTO D ANNATA DI BERLUSCONI ENNIO DORIS CON ALLE SPALLE UN RITRATTO D ANNATA DI BERLUSCONI

 

2. INIZIO DI PARTITA CON I SINDACATI

Il governo Renzie scalda i muscoli in vista della partita con i sindacati sullo Statuto dei lavoratori e comincia da un istituto in pratica poco rilevante, ma assai simbolico: i distacchi sindacali nel pubblico impiego. “Uffici pubblici, dimezzati i distacchi sindacali. Arriva la circolare: dal primo settembre rientro a tempo pieno per 1.500 dipendenti statali. Cgil: non ridurremo la nostra attività. Bonanni: ‘Ma ora basta con demagogia e populismo”. Torneranno 480 insegnanti, 67 dirigenti e 800 dipendenti di diverse amministrazioni” (Corriere, p. 5).

 

berlusconi marina fininvest cir esproprio crop display berlusconi marina fininvest cir esproprio crop display

Per Repubblica, “Statali, taglio del 50% ai permessi sindacali. Cgil, Cisl e Uil in trincea: solo demagogia. Bonanni: il governo pensi a rinnovare i contratti pubblici fermi da sette anni” (p. 5). Il Messaggero intervista Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd, che lancia la sfida ai sindacati: “La concertazione deve cambiare, non sarà un autunno di scioperi” (p. 3). Non sarà un autunno di scioperi (forse), ma sarà un autunno di scontri con il sindacato. Scontri cercati.

 

ANGELINO ALFANO ANGELINO ALFANO

 

3. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

Governo sempre al lavoro sulle coperture del prossimo Def, che dovrà contenere tagli per almeno venti miliardi. Per il Corriere, “Effetto spread, risparmi per un miliardo sui tassi. Calmiere taglia-sprechi. Vertice Renzi-Padoan sulla ‘spenfing review’. Detrazioni al 50% sulle ristrutturazioni. Pronto il decreto sugli acquisti della pubblica amministrazione: prezzi standard, poi i controlli” (p. 6).

 

Raffaele Bonanni Raffaele Bonanni

Repubblica racconta che il “pacchetto casa” è stato praticamente svuotato: “Altolà di Padoan alle spese. Sblocca Italia senza fondi, il pacchetto casa a rischio. Vertice sui conti tra il premier e il ministro dell’Economia. Non ci saranno ulteriori risorse per gli interventi in arrivo” (p. 4).  La Stampa insiste sugli acquisti: “Pubblica amministrazione, stretta sugli acquisti. Pronto il decreto Madia sui costi standard” (p. 9). Da quanti decenni sentiamo parlare di “costi standard”, nella Sanità e non solo?

 

 

4. ULTIME DAL RIMPASTINO

Con la probabile nomina della Moscerini a Mrs. Pesc si apre il problema del rimpasto di governo. Secondo Repubblica, “Rimpasto post-Mogherini con il vincolo delle quote rosa, in pole Pistelli e Pinotti. Promuovere il viceministro della Farnesina farebbe saltare il 50% dei posti alle donne, Nel toto-nomi la Serracchiani. Anche il trasloco della Pinotti dalla Difesa creerebbe la necessità di ripristinare la parità di genere, ritenuta irrinunciabile da Renzi” (p. 10).

MARIANNA MADIA MARIANNA MADIA

 

Per il Cetriolo Quotidiano, entra in gioco anche Guerra il manager in uscita da Luxottica: “Effetto Mogherini: la promozione europea innesca il rimpasto, il sogno è Andrea Guerra. Alla Farnesina potrebbe spostarsi dalla Difesa Roberta Pinotti, il manager di Luxottica sarà libero, ma dove metterlo?” (p. 5). Come si vede siamo agli spot. Per i contenuti e le competenze, ripassare più avanti.

 

 

5. GIUSTIZIA À LA CARTE

FEDERICA MOGHERINI AL MARE FEDERICA MOGHERINI AL MARE

Orlando sempre in tournèe con la sua riforma della giustizia ultra-concertata: “Intercettazioni e prescrizione, trattativa tra Ncd e Pd. Il partito di Alfano chiede che nel testo ci siano entrambi gli interventi o nessuno. E il Guardasigilli assicura: niente rinvii. Sulla responsabilità civile delle toghe vicino l’accordo con Forza Italia. Ma per Berlusconi la riforma che conta è quella del penale. Domani il ministro Orlando incontrerà maggioranza e opposizione dopo che M5S aveva disertato” (Corriere, p. 9). In consiglio dei ministri, venerdì, dovrebbe intanto essere approvata la parte sulla riforma del processo civile, che è quella che ci chiedono anche da Francoforte.

 

 

ROBERTA PINOTTI FA JOGGING ROBERTA PINOTTI FA JOGGING

6. TELECOM-MEDIA DO BRASIL

Vigilia di cda per Telecom Italia, con la partita sulla brasiliana Gvt che entra nel vivo. “Vivendi-Telecom, fusione in due mosse. Domani board di Tim Brasil-Gvt. Ipotesi Parigi al 20% del gruppo italiano. Recchi e Patuano incontrano i consiglieri. Il nodo della governance in Sudamerica e le valutazioni” (Corriere, p. 29).

 

Debora Serracchiani Debora Serracchiani

Secondo Repubblica, “Bollorè gioca la carta Telecom al cda di Vivendi. Il finanziere bretone deve convincere i consiglieri vicini al suo predecessore Fortou”. Il Sole 24 Ore pone giustamente il problema dei voti in assemblea per Telecom Italia: “Telecom e i voti per il sì a Vivendi. In assemblea oltre al 22,4% di Telco servirà l’ok di un altro 15%. Il 5% della Findim di Fossati è a favore dell’operazione Gvt. Decisivo il giudizio dei fondi, a partire da BlackRock che a marzo deteneva il 5%” (p. 1 dorso Finanza & Mercati).

 

Ma non sta fermo neppure Cesar Alierta, come racconta la Stampa “Telefonica al rilancio sul Brasile. Nuovo vertice Alierta-Bollorè. Ma Vivendi dovrà valutare il rischio antitrust che pesa su Madrid. Giovedì si riunisce il consiglio francese che probabilmente prenderà tempo” (p. 23). Per il Giornale, “Telefonica rilancia: pronti 8 miliardi per Gvt” (p. 19).

pier carlo padoan pier carlo padoan

 

 

7. OCCHIALI RIGATI

Con l’uscita di Guerra, Luxottica torna a essere gestita in gran parte dal patron Leonardo Del Vecchio: “Luxottica affidata a un triumvirato. Al vertice della società il direttore finanziario Cavatorta, affiancato da un direttore per l’estero e uno per le attività di servizio. Del Vecchio presidente con deleghe operative. Confermato il cda straordinario del primo settembre per l’uscita di Guerra.

Andrea Orlando Andrea Orlando

 

Il fondatore della società ha acquistato titoli nei giorni scorsi per 635mila euro. Azione su dell’1,3%” (Repubblica, p. 26). Per il Sole, “Luxottica, pronta la nomina di Cavatorta. L’attuale cfo diventerà il capo del nuovo team di vertice del gruppo. Il titolo a Piazza Affari (+1,2%) torna sopra 39 euro. Del Vecchio: ‘L’uscita di Guerra? Non siamo stressati, cda convocato il primo settembre” (p. 22). Non sono stressati, ma intanto ha comprato azioni per sostenere il titolo.

MARCO PATUANO MARCO PATUANO

 

 

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