NON BASTAVA L’EUROPA, ORA CI PRENDE A SCHIAFFI ANCHE LA LIBIA! - IL GENERALE HAFTAR SEQUESTRA DUE PESCHERECCI SICILIANI CON LA PRETESTUOSA ACCUSA DI PESCARE IN ACQUE LIBICHE - E’ IL TENTATIVO DELL’UOMO FORTE DI TOBRUK DI CONDIZIONARE LA CONFERENZA DI PALERMO SULLA LIBIA IL 12 E 13 NOVEMBRE

-

Condividi questo articolo


VINCENZO MOAVERO MILANESI CON IL GENERALE KHALIFA HAFTAR VINCENZO MOAVERO MILANESI CON IL GENERALE KHALIFA HAFTAR

Estratto dell’articolo di Grazia Longo per “la Stampa”

 

Nessun ferito, ma tutti e 14 i marinai, italiani e tunisini, dei due pescherecci siciliani sequestrati dalla Guardia costiera libica sono sottoposti a un fermo di polizia per accertamenti. Si tratta del motopesca «Matteo Mazzarino», della società armatoriale Mcv Pesca e del peschereccio «Afrodite Pesca», di Antonio Pellegrino anch' esso di Mazara del Vallo.

haftar haftar

 

Una motovedetta libica li ha avvicinati, sparando diversi colpi, martedì poco dopo le 20 a 29 miglia dalle coste di Derna con l'accusa di pescare in acque libiche e non internazionali come sostengono gli italiani. La Farnesina sta monitorando la situazione in stretto contatto con la nostra ambasciata a Tripoli […]

 

IL GENERALE HAFTAR IL GENERALE HAFTAR

[…] il fermo, avvenuto da parte della marina del generale Khalifa Haftar, rischia di diventare un «caso politico» se il rilascio degli equipaggi non sarà immediato. «In quel caso il gesto non potrebbe essere isolato dal contesto, ovvero diventerebbe un atto che ha anche una chiara valenza politica, un atto di forza per ottenere qualcosa in cambio», spiegano fonti libiche.

 

Specie in vista della Conferenza di Palermo per la quale sono in corso contatti continui proprio con Haftar dal quale è per altro giunta la smentita di una non partecipazione ventilata da recenti indiscrezioni mediatiche. Questo non vuol dire che il fermo sia stato premeditato, ma nel caso di prolungamento rischia di proporsi come un «ovvio segnale».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…