di maio mattarella1

NON DITE A MATTARELLA, CHE SOTTO SOTTO SOGNA UN’ALLEANZA PD-M5S, CHE GLI ELETTORI NON NE VOGLIONO SAPERE: GRILLINI E PIDDINI SI ODIANO COME CANI E GATTI - PAGNONCELLI: “L’IPOTESI SUSCITA LA CONTRARIETÀ DEL 59 PER CENTO DEI DEM. ANCHE TRA GLI ELETTORI DI CENTROSINISTRA I CONTRARI (60 PER CENTO) PREVALGONO SUI FAVOREVOLI (37 PER CENTO), COME PURE TRA I PENTASTELLATI (57 PER CENTO CONTRO 39 PER CENTO)”

Nando Pagnoncelli

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

Dopo il deludente risultato ottenuto alle elezioni Politiche del 4 marzo il Pd sta vivendo una fase travagliata, alla ricerca di un nuovo leader e di una nuova proposta politica.

Non è un' impresa facile, tenuto conto del significativo calo di consenso registrato nei suoi dieci anni di vita. Partiamo dai numeri: il Pd di Veltroni esordisce alle Politiche del 2008 ottenendo poco più di 12 milioni di voti, alle successive Politiche del 2013 il Pd di Bersani viene votato da 8,6 milioni di elettori, mentre alle Europee dell' anno successivo il Pd di Renzi ottiene 11,2 milioni di voti, e alle ultime Politiche il partito, sempre guidato da Renzi, si ferma a 6,2 milioni di voti, con una perdita di circa 2,5 milioni rispetto alle precedenti Politiche e di 5 milioni rispetto alle Europee.

 

I sondaggi Ipsos più recenti accreditano il Pd tra il 17% e il 18%, con un' ulteriore perdita di circa un milione di elettori. I flussi elettorali mostrano che gli elettori delusi dal Pd alle Politiche hanno scelto principalmente di astenersi o votare M5S.

DI MAIO RENZI

 

La definizione di una nuova proposta appare particolarmente complessa. Non stupisce quindi che l' elettorato del Pd sia molto diviso riguardo alla strategia futura: il 51 per cento auspica un partito che torni a parlare agli elettori di sinistra, mentre per il 47 per cento il Pd dovrebbe continuare la trasformazione in un partito capace di parlare anche al centro o a destra, a coloro che non si riconoscono nel populismo e nel sovranismo.

 

Tra la totalità degli elettori, lo spostamento a sinistra è preferito dal 36 per cento mentre il 26 per cento preferirebbe una forza che guarda anche al centro e alla destra moderata.

BEPPE GRILLO E IL PD

Tra le diverse ipotesi di cui si parla c' è quella di un avvicinamento tra Pd e M5S su alcuni temi, ipotesi che suscita il favore del 22 per cento degli elettori e la contrarietà del 59 per cento. Anche tra gli elettori di centrosinistra i contrari (60 per cento) prevalgono sui favorevoli (37 per cento), come pure tra i pentastellati (57 per cento contro 39 per cento). E l' idea che in futuro Pd e M5S possano allearsi a livello nazionale e locale ottiene risposte analoghe.

 

Le primarie per l' elezione del segretario rappresentano un tratto identitario per il Pd: dopo il ritiro di Minniti, abbiamo testato le preferenze tra Zingaretti, Martina e Giachetti (in ticket con Ascani). Il governatore del Lazio prevale sul segretario uscente sia nell' elettorato del Pd (39 per cento a 17 per cento) sia in quello delle altre liste del centrosinistra (40 per cento a 12 per cento), mentre Giachetti si attesta all' 8 per cento e al 6 per cento sui due elettorati presso i quali, tuttavia, si registra una quota elevata di incerti (32 per cento e 37 per cento).

renzi di maio

 

Da ultimo, in queste settimane si è parlato della possibilità che Renzi possa uscire dal Pd per fondare un proprio partito. La cautela è ovviamente d' obbligo in questi casi, perché è difficile misurare le intenzioni di voto ignorando quali potrebbero essere le motivazioni alla base dello «strappo» (e il relativo consenso), nonché il nome, il posizionamento e le strategie previste dalla nuova formazione.

 

Pur con la prudenza del caso, secondo il sondaggio il partito di Renzi potrebbe raccogliere il consenso del 3,4% degli elettori corrispondente al 6,1% dei voti validi. Il consenso proverrebbe in larga misura dal Pd (73 per cento), dagli astenuti (12 per cento), da Forza Italia e Noi con l' Italia (8 per cento).

Ciò sta a significare che il Pd rischierebbe di indebolirsi, non potendo al momento compensare la perdita di voti con il ritorno di ex elettori che il 4 marzo scorso hanno abbandonato il partito per la scarsa sintonia con Renzi.

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

 

Indubbiamente l' ipotesi di una nuova scissione, questa volta ad opera di Renzi, rischia di togliere serenità (ma non sarebbe un fatto inedito per l' ex segretario) ad un partito alle prese con quella che si prospetta come «una lunga traversata del deserto». E anche questo non sarebbe un fatto inedito .

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...