trump putin scaramucci

NUOVO ORDINE TRUMPIANO - L'AMBASCIATORE ITALIANO VARRICCHIO IGNORATO DA SCARAMUCCI, SUPER-CONSIGLIERE DI TRUMP: DOPO L'ENDORSEMENT DI RENZI ALLA CLINTON, LO STAFF DEL PRESIDENTE PUNTA SU CASTELLANETA - LA YALTA DI DONALD: A FEBBRAIO SI INCONTRERÀ CON PUTIN PER SPARTIRE IL MONDO IN TRE. USA-RUSSIA-CINA. L'EUROPA NON È CONTEMPLATA - MA I SUOI NEMICI LAVORANO (E PAGANO) PER CREARE ALTRI DOSSIER

1. L'AMMINISTRAZIONE TRUMP IGNORA L'AMBASCIATORE ITALIANO, DONALD PREPARA LA YALTA CON PUTIN PER SPARTIRE IL MONDO IN TRE (L'UNIONE EUROPEA NON È CONTEMPLATA)

Dagonews

 

armando varricchio e john phillipsarmando varricchio e john phillips

Gli scriteriati endorsement di Renzi alla Clinton – più d'uno e sempre in momenti inappropriati, unico leader europeo di peso ad aver fatto una mossa simile – portano i primi risultati. Pare che l'ambasciatore italiano a Washington, Armando Varricchio, abbia provato a incontrare Anthony Scaramucci, uno dei principali consiglieri di Donald Trump, ma che lo staff del presidente eletto preferisca tenere i rapporti con Giovanni Castellaneta, che occupò Villa Firenze negli anni di Berlusconi e Bush junior.

 

Tra due giorni ci sarà l'insediamento di Trump, e oltre alle contestazioni all'aria aperta, proseguono senza sosta gli sforzi dei suoi nemici per farlo cadere non solo prima della scadenza del mandato, ma prima possibile. I miliardari di Hollywood e Silicon Valley che non si vogliono arrendere al nuovo inquilino della Casa Bianca (capitanati da Zuckerberg, che ha snobbato il meeting alla Trump Tower), hanno dato mandato a uno studio legale di Chicago, che sta ravanando senza sosta per cercare materiale compromettente.

 

anthony scaramucci anthony scaramucci

Ma Trumpone ha la pellaccia dura, e dopo tre mogli, scandali e scandaletti, crac immobiliari e non, ''pussy'' afferrate e finti dossier, ha di fatto disinnescato i moralisti ''requisiti'' che erano necessari per fare il presidente (che doveva essere sposato, avere figli, e apparire asessuato), che tanti soldi, tempo e insabbiamenti hanno fatto perdere ai vari Kennedy e Clinton.

 

Ora si prepara alla sua personale Yalta: un incontro con Putin a febbraio, dove i due disegneranno il nuovo mondo tripolare: USA-Russia-Cina. L'Unione Europea non è pervenuta: vedere il discorso di Biden a Davos per capire come la nuova amministrazione punti a mettere all'angolo Bruxelles e la prepotenza della Merkel. Trump punta a un accordo con il nuovo Regno Unito de-europeizzato, e a lasciare noialtri a cuocere nel tiepido brodino dei Tajani e degli Juncker.

Giovanni Castellaneta Giovanni Castellaneta

 

Il piano di ''rendere l'America di nuovo grande'' prevede una concentrazione totale sulle faccende nazionali, lasciando a Vladimir la sua influenza in Est Europa e mettendosi d'accordo con la Russia su come risolvere i pasticci in Medioriente.

 

 

2. SCARAMUCCI, IL CONSIGLIERE DI TRUMP: "E' UOMO DI PACE. USA-UE, RELAZIONI PIÙ FORTI CHE MAI"

Tonia Mastrobuoni per ''la Repubblica''

 

Anthony Scaramucci è stato tra i primi ad uscire allo scoperto a favore di Donald Trump: "Nell'ultimo anno abbiamo lavorato insieme molto intensamente", dice a Repubblica a margine del World economic forum di Davos. "Trump è un uomo di pace", aggiunge, "altrimenti non ci lavorerei insieme".

 

Il consigliere del nuovo presidente ed ex golden boy della finanza statunitense conosce il miliardario che fra tre giorni giurerà come presidente "da 21 anni". Ed è convinto che "nei prossimi sei mesi le relazioni tra Usa ed Europa saranno più forti che mai". Al Forum del gotha della finanza e dell'economia globale, Scaramucci è un habitué, da ex Goldman Sachs ed ex gestore di un hedge fund importante.

 

anthony scaramucci alla trump toweranthony scaramucci alla trump tower

Ma quest'anno, dopo essere stato scelto da Trump per il governo ponte, è una delle star annunciate. In questa chiacchierata a margine della kermesse, ci spiega perché è importante "evitare che la classe lavoratrice diventi la nuova classe dei poveri". Il nuovo presidente americano, peraltro, è già ora al centro delle tavole rotonde e sarà prevedibilmente il vero convitato di pietra dei potenti in clausura sulla montagna incantata di Thomas Mann.

 

Scaramucci, Trump ha attaccato Merkel sulle politiche dei profughi e continua ad attaccare la Nato. Sembra considerare apertamente l'Europa come un anello debole da spezzare, nel nuovo ordine mondiale.

anthony scaramucci con bush spacey romneyanthony scaramucci con bush spacey romney

"Non so - ognuno interpreta quelle parole come vuole, io ho lavorato con lui molto nell'ultimo anno e lo conosco da 21 anni. Vuole un rapporto molto stretto con Merkel e Putin, con entrambi, ma voi tendete a interpretare male un messaggio di un personaggio molto diretto, molto autentico. Per lui l'Europa non è debole e le assicuro che vuole buoni rapporti con un alleato storico come l'Europa. Ma dice una cosa che dovete ascoltare. Dobbiamo essere pronti al 21esimo e 22esimo secolo e non continuare a stare nel ventesimo. E' molto ragionevole".

 

Che futuro avranno i rapporti commerciali transatlantici e in particolare il Ttip?

"Nei prossimi sei mesi le relazioni tra Usa e Europa saranno più forti che mai".

 

...non lo saranno piuttosto con il Regno Unito?

Anthony ScaramucciAnthony Scaramucci

"Guardate alla storia. Ogni volta che c'è una rottura, succede lo stesso. Quando Reagan arrivò al potere, l'Europa fu molto preoccupata. E invece fu l'uomo della pace, del disarmo nucleare".

 

Che futuro ha la globalizzazione?

"Il futuro della globalizzazione non va bene se pochi governano il mondo e la classe media americana e britannica e francese soffre. E' l'impegno a crescere ma anche a evitare che la classe dei lavoratori diventi la nuova classe dei poveri. Abbiamo otto milioni di persone precipitate nella povertà negli ultimi otto anni. Trump è un uomo di pace, tra otto anni direte 'wow è stato un uomo di pace'. Io non lavorerei con lui se non fosse un uomo di pace. Quanto ai presunti populismi: quando le società si occupano di se stesse non vi dovete preoccupare".

 

E' giusto paragonare Trump a Silvio Berlusconi?

BERLUSCONI TRUMPBERLUSCONI TRUMP

"A me non pare un paragone azzeccato".

HILLARY TRUMP PUTINHILLARY TRUMP PUTIN

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”