1.L’OCCIDENTE LAICO E DEMOCRATICO HA UN NUOVO LEADER: SI CHIAMA VLADIMIR PUTIN. MENTRE BARACK OBAMA E L’EUROPA DELLA MERKEL CINCISCHIANO DA MESI, LO ZAR DI TUTTE LE RUSSIE ORDINA AI SUOI GENERALI: “PORTATEMI AL BAGHDADI VIVO O MORTO”
2. L’AGENZIA DI STAMPA IRANIANA TANSIM SCRIVE CHE IL CAPO DEL CREMLINO VUOLE CHE IL CALIFFO DELL’ISIS SIA GIUSTIZIATO E CHE IL SUO CADAVERE SIA ESPOSTO IN PUBBLICO. “E NEL CASO NON FOSSE POSSIBILE PRENDERLO VIVO, CHE LA SUA SALMA SIA PORTATA A MOSCA”
3. PUTIN NON STA FERMO UN ATTIMO. VUOLE GUIDARE LA GUERRA CONTRO L’ISIS E STA TRATTANDO ALLEANZE CON ARABIA SAUDITA, EMIRATI, EGITTO, GIORDANIA E ISRAELE
4. PRONTO L’ATTACCO ANCHE A RAQQA, LA ROCCAFORTE DEL CALIFFO. IL MESSAGGIO AGLI USA È SEMPLICE: “CI ARRIVIAMO DA DUE DIRETTRICI DIVERSE, O LA PRENDIAMO DA SOLI?”

Condividi questo articolo


Maurizio Stefanini per “Libero

 

al baghdadi image a 26 1439580432494 al baghdadi image a 26 1439580432494

«Portatemi Al Baghdadi vivo o morto»: sarebbe questo l' ordine che Putin avrebbe impartito ai generali russi impegnati nell' operazione in Siria. La notizia viene dall'agenzia di stampa iraniana Tansim News, che cita una fonte del Cremlino definita «ben informata», secondo cui il presidente russo vorrebbe addirittura vedere il Califfo dello Stato Islamico «giustiziato, e il cadavere esposto in pubblico«. E «nel caso non fosse possibile prenderlo vivo», bisognerebbe allora portare in Russia «almeno la salma».

 

È sempre l' agenzia iraniana a sostenere che la richiesta di Putin di portare il Califfo a Mosca «mira a mettere in imbarazzo gli Stati Uniti ed evidenziare il fallimento della Coalizione internazionale» a guida Usa. Ma forse il discorso è un po' più complesso, specie tenendo conto del momento di grande protagonismo che il presidente russo sta vivendo sulla scena internazionale.

 

Da una parte, infatti, al di là delle indiscrezioni su Al Baghdadi, Putin ha parlato ieri in modo ufficiale a Astana: capitale del Kazakistan in cui era in corso un vertice di quella Comunità degli Stati Indipendenti che ancora riunisce nove delle quindici repubbliche ex-sovietiche, più il Turkmenistan che è associato (stanno fuori i tre Paesi baltici, che non vi hanno mai aderito; la Georgia, uscita nel 2009; e l' Ucraina, uscita nel 2014).

 

abu bakr al baghdadi abu bakr al baghdadi

E a Astana i presenti hanno deciso la creazione di una task force comune per difendere i confini in situazioni di crisi sullo sfondo del conflitto in Afghanistan nella paura che infiltrazioni jihadisti risveglino il terrorismo islamico dormiente in Russa. Una mossa anche collegata alla decisione di Obama di mantenere nello stesso Afghanistan anche dopo il 2016 i 5500 soldati Usa che lì sono stanziati.

 

Insomma, Obama ci ripensa sul ritiro dall' Afghanistan, con tweet entusiastico di approvazione da parte del presidente afghano Ashraf Ghani; e Puntin subito gli offre di coprirgli le spalle.

 

abu bakr al baghdadi abu bakr al baghdadi

Pure ad Astana, però, Putin ha fatto le lodi dei risultati che starebbe ottenendo l' intervento russo in Siria. «Agendo dal cielo e dal mare contro gli obiettivi precedentemente concordati con i siriani, i nostri uomini hanno ottenuto risultati impressionanti. Decine di centri di comando e depositi di munizioni, centinaia di terroristi e grandi quantità di mezzi militari sono stati eliminati».

 

Il leader russo ha ribadito nuovamente che gli attacchi di Mosca «sono totalmente in linea con le norme internazionali e sono assolutamente legittimi, perché sono realizzati in base a una richiesta ufficiale del presidente siriano Bashar al Assad». Ma ha pure aggiunto che sta «negoziando con l' Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, l' Egitto, la Giordania e Israele per trovare un' azione comune»: confermando la linea già emersa con l' accordo tecnico di coordinamento militare tra Usa e Russia per evitare di spararsi addosso, e con il rammarico espresso da Lavrov per il fatto che gli Stati Uniti non si siano dichiarati disposti a far evolvere l' intesa fino ad un accordo politico esplicito.

Siria OBAMA E PUTIN Siria OBAMA E PUTIN

 

Paradossalmente, il drone russo che i turchi dicono di aver abbattuto e di cui Mosca nega l' esistenza in qualche modo piuttosto che sbugiardare Putin gli dà ragione, nel momento che conferma come senza coordinamento il rischio di un scontro dalle conseguenze imprevedibili è sempre in agguato.

 

PUTIN ERDOGAN PUTIN ERDOGAN

C' è poi un terzo aspetto. Ancora Tansim, che stavolta ha una fonte non anonima nel ministro della Difesa russa Igor Konashinkov quando afferma che «le forze aeree russe ora si stanno dirigendo direttamente alla principale roccaforte dell' organizzazione per colpire la città di Raqqa principale base dell' Isis».

 

PUTIN PUTIN

 È un' offensiva collegata all' avanzata su Aleppo, su cui le truppe di Bashar Assad stanno puntando grazie al decisivo appoggio di russi, iraniani e Hezbollah. Ma Raqqa era appunto anche la direzione verso cui avrebbe dovuto puntare l' armata di 50.000 uomini che attorno ai miliziani curdi gli Stati Uniti stavano cercando di costruire, anche con il lancio via paracadute delle 50 tonnellate di armi e munizioni della scorsa domenica.

 

 Insomma, le due prospettive si fonderebbero. Direbbe in pratica Putin a Obama: «Allora, vogliamo coordinarci per attaccare assieme Raqqa da due direttrici diverse? O preferite che ci arriviamo prima noi e la prendiamo da sola?».

decapitazione a raqqa decapitazione a raqqa pettatori delle barbarie a raqqa pettatori delle barbarie a raqqa OBAMA E PUTIN OBAMA E PUTIN

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."