OFFRIAMO IL COLLO AL COLLE - DA MARTINA A FRANCESCHINI DA VELTRONI E DELRIO FINO A GENTILONI E ORLANDO, MEZZO PD VUOLE ASSECONDARE MATTARELLA NELLA CREAZIONE DI UN GOVERNO (ANCHE CON I GRILLINI, SE FOSSE NECESSARIO) - E I RENZIANI? HANNO CIRCA 120 MEMBRI SUI 214 DELLA DIREZIONE MA TEMONO DI PERDERE PEZZI PER STRADA…

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MATTARELLA MATTARELLA

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

Nel Pd è nata una nuova corrente. Anzi, un correntone che tiene insieme quasi tutte le anime del partito. Ne fanno parte Maurizio Martina, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Walter Veltroni, Graziano Delrio, Andrea Orlando e Carlo Calenda, solo per fare alcuni nomi. Al Nazareno i renziani (che finora sono gli unici che si sono tenuti fuori) li hanno soprannominati i «collisti» perché il loro obiettivo è quello di assecondare i disegni del Colle aiutando la nascita di un governo.

 

FRANCESCHINI DELRIO FRANCESCHINI DELRIO

Persino con i grillini, semmai ve ne fosse il bisogno. Certo, si tratta di una corrente a tempo, perché quando (e se mai) ci sarà il congresso vero e proprio del partito, che magari vedrà contrapporsi Nicola Zingaretti e Carlo Calenda, quella componente si autodistruggerà e i suoi membri torneranno a indossare le antiche casacche. Ma intanto lavorano tutti insieme perché, come ha detto Martina, «bisogna ricucire le rotture tra di noi». E magari anche con Leu.

 

orlando lotti orlando lotti

Qualche segnale in questo senso c'è. Il Pd in Basilicata come in Emilia ha riaperto il confronto con gli scissionisti anche in vista delle elezioni regionali che verranno. La nascita del nuovo correntone di maggioranza del Pd con data di scadenza incorporata non ha comunque fatto tabula rasa delle vecchie aree, che resistono. I renziani restano finora i più forti, ma, senza il leader non si sa per quanto. Hanno circa 120 membri sui 214 della direzione, però temono di perderne diversi per strada.

 

carlo calenda andrea romano carlo calenda andrea romano

Perché, per esempio, Graziano Delrio si è allontanato dall' ex segretario e con lui altri esponenti a vicini al ministro come Matteo Richetti. Ha come riferimento Delrio anche Lorenzo Guerini, ma il capogruppo in pectore del gruppo del Pd alla Camera ha mantenuto buoni rapporti con Renzi e i suoi. Senza contare che gode della stima di Martina e Franceschini. Comunque i renziani puri e duri a loro volta si dividono in «lottiani» (la maggior parte) e in boschiani.

 

Oltre alla trimurti Lotti-Boschi-Bonifazi sono sostenitori dell' ex segretario, tra gli altri, Andrea Marcucci, Dario Parrini, Alessia Morani, Anna Ascani, David Ermini, Simona Malpezzi, Raffaella Paita, Davide Faraone. Franceschini ha disciolto la sua corrente, e infatti molti dei suoi sono si sono avvicinati a Renzi: Fiano, Rosato, Giacomelli. Martina in direzione non ha grandi numeri, c'è chi gli dà il 7 per cento.

 

veltroni gentiloni veltroni gentiloni

L'organizzatore della sua corrente è Matteo Mauri. Orfini e i suoi Giovani turchi nel «parlamentino» dem hanno il 5 per cento. Andrea Orlando e Cuperlo possono contare sul 19 ed Emiliano sul 9. Paolo Gentiloni non ha una corrente vera e propria, ma alcuni nomi di peso si riconoscono in lui: Zanda, Minniti, Madia e Calenda, solo per citarne alcuni. Nei gruppi sono rappresentati tutti. Ma non hanno grandi numeri. Per dire, Orlando che aveva con sé 120 parlamentari nella scorsa legislatura, nell' attuale si ritrova con 5 deputati e 3 senatori: Barbara Pollastrini e Andrea Giorgis, tra gli altri.

 

ORFINI ORFINI

Anche il reggente Martina non ha un esercito. Con lui ci sono, per fare qualche nome, Teresa Bellanova e Micaela Campana. I franceschiniani più noti di Camera e Senato sono Bressa, Astorre, Mirabelli e Losacco, che dopo una sbandata per Lotti pare sia tornato all' ovile. ll capofila dei parlamentari che si rifanno a Emiliano è Francesco Boccia. In teoria i renziani sono maggioranza relativa in entrambi i rami del Parlamento ma se il correntone dei «collisti» marciasse unito anche nei gruppi finirebbero molto probabilmente per soccombere.

 

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