canfora salvini

OLIO DI CANFORA (LUCIANO) – LO STORICO SCATENATO A “CIRCO MASSIMO”: “M5S BANDA DI INCOMPETENTI, LEGA PARTITO FASCISTOIDE. LA STRADA IMBOCCATA DA SALVINI È PERICOLOSA E HA ANTECEDENTI ANCHE LESSICALI. LA FORMULA PRIMA GLI ITALIANI È L’ARCHITRAVE DEL MANIFESTO DELLA RAZZA” – “IL PAPA PARLA INVANO E SIAMO ARRIVATI A UN PUNTO DI NON RITORNO…”

Da “Circo Massimo - Radio Capital”

LUCIANO CANFORA

 

Un altro assalto fascita. Federico Marconi e Paolo Marchetti, due cronisti dell'Espresso, sono stati aggrediti ieri da un gruppo di Avanguardia Nazionale, riunito al cimitero del Verano dopo la commemorazione per Acca Laurentia. "Stavano documentando senza disturbare, senza provocare, sono stati aggrediti, picchiati e minacciati solo perché facevano questo lavoro", racconta a Circo Massimo, su Radio Capital, il direttore de L'Espresso Marco Damilano, "Hanno raccolto i loro dati personali e gli hanno detto 'sappiamo dove abitate'.

 

matteo salvini luigi di maio

La Digos e le forze dell'ordine sono intervenute in un secondo momento. Il capo di questo gruppo, Giuliano Castellino, noto per atti di violenza, indagato per truffa e sorvegliato speciale, non può uscire la sera ma ha partecipato indisturbato a una manfiestazione politica di carattere fascista, che non dovrebbe svolgersi per molto motivi, a partire dal fatto che la Costituzione lo proibisce". Dopo l'aggressione, il ministro dell'interno Salvini ha genericamente dichiarato "Per chi mena le mani c'è la galera": "Mi ha ricordato quando c'erano delitti di mafia e c'era una sottovalutazione, si diceva che era un atto di violenza, di delinquenza", dice Damilano, "No, quella non era una rissa per strada ma un'azione politica di un gruppo che si richiama al fascismo contro due giornalisti. Dalle parole di Salvini traspare la sottovalutazione, la banalizzazione, la minimizzazione. È molto grave che non trovi una parola una per condannare un atto di squadrismo fascista contro i giornalisti".

SALVINI CON IL PUPAZZO DI DI MAIO

 

Il direttore poi ammette: "La rassegna stampa di oggi ci lascia un po' sgomenti. Il Manifesto è l'unico quotidiano, insieme a Repubblica, che ha messo l'aggressione in prima pagina. La banalizzazione fatta da Salvini è condivisa da un pezzo della nostra categoria, e sicuramente ha delle radici nel suo elettorato. Il problema", continua, "non è solo Salvini, ma quell'Italia a cui Salvini dà voce. I sondaggi per ora premiano lo premiano. Vedo un'assenza da chi vuole rappresentare un'altra Italia. Non c'è l'opposizione"

 

salvini e di maio murales by tvboy

Sull'argomento, nella trasmissione condotta da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, interviene anche lo storico Luciano Canfora: "Mi viene in mente un paragone illuminante: quando la banda Dumini fece fuori Matteotti, formalmente si imbastì una specie di processo a Dumini che poi ovviamente ne uscì assolto. Come Salvini dice 'chi mena le mani va punito', allora il regime, in quel momento non ancora consolidato, mostrava di voler perseguire un assassinio che era un pilastro dell'azione repressiva che Mussolini medesimo aveva innescato".

DI MAIO SALVINI

 

La strada imboccata da Salvini, secondo Canfora, è "non solo pericolosa ma ha antecedenti anche lessicali. La formula 'prima gli italiani' è l'architrave del manifesto della razza. Tutto questo va ricordato. Il 1938 non è tanto lontano. Non sono il primo a parlare di pulsioni fascistiche che sono sempre latenti ma che si sono sprigionate. A un certo momento, arriva un governo in cui il ministero dell'interno è nelle mani di un uomo che pensa prima gli italiani, che ritiene Casapound sia un ottimo interlocutore del suo parco elettorale. È un personaggio al quale il neofascismo non fa schifo".

 

LUCIANO CANFORA

E gli anticorpi? Secondo Canfora "sono in declino". La causa è la "diseducazione di massa", che "ha cercato di squalificare capillarmente, costantemente e metodicamente il concetto di antifascismo, che è stato vilipeso, archiviato. E in tempi non vicinissimi. Persino Craxi sdoganò l'MSI. Ma oggi vediamo fenomeni macroscopici. Ad esempio, il Papa parla invano. E in un paese cattolico, o sedicente tale, è paradossale che quest'uomo parli e questo bilancione dal Viminale risponde qui comando io.

 

papa francesco

I giornali mettono il pensiero del Papa in un angolino. È sintomatico. Siamo arrivati a un punto di non ritorno. Io non sono pessimista e l'oscillazione dell'opinione pubblica è cosa notoria, ma il pericolo è grande". Intanto, dal M5S non sono ancora arrivate reazioni: "È una banda di incompetenti", taglia corto Canfora, "C'è una dirigenza confusa, incolta, impreparata, demagogica, ideale aiutante di un uomo che ha le idee chiare e che in poco tempo ha trasformato un movimento localistico come la Lega in un partito fascistoide e sovranista. È una situazione che non potrà che esplodere e trasformare le formazioni poltiiche esistenti in qualcos'altro. Questi 5 stelle sono una bolla che non può che esplodere per le contraddizioni che già si vedono".

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…