L’ORO DEL NAZARENO - BERLUSCONI OFFRE LA MELA AVVELENATA A RENZI: “VIA LIBERA SULLA GIUSTIZIA SE CAMBIA IL FALSO IN BILANCIO” - E MATTEO NON PUÒ SFANCULARE IL ‘SOCCORSO AZZURRO’ CAUSA DISSIDENTI PD

Tommaso Ciriaco per “La Repubblica

 

RENZI BERLUSCONIRENZI BERLUSCONI

Un patto sulla giustizia. A sentire Silvio Berlusconi, è nel bel mezzo della telefonata con Matteo Renzi che il nodo più controverso del dossier governativo ha fatto capolino sul tavolo del confronto: «Si può fare, basta che il Pd dica di sì». Dal quartier generale renziano, in realtà, la circostanza è negata con decisione. Eppure l’ex premier va raccontando un film assai diverso: «Se il governo modifica quello che non va, a partire dal falso in bilancio, noi ci siamo». D’altra parte, è la tesi del Cavaliere, «è innegabile che la responsabilità civile dei magistrati sia un nostro cavallo di battaglia».

 

bacio renzi berlusconibacio renzi berlusconi

Il terreno è scivoloso. Così insidioso che difficilmente il Pd potrà accettare lo scomodo abbraccio di Forza Italia. Per questo, l’esecutivo ara comunque il terreno, senza tenere in conto l’eventuale soccorso azzurro. E non a caso ieri il ministro della Giustizia Andrea Orlando è volato a Bruxelles per incassare l'appoggio dell’Unione sulla giustizia civile. «Si tratta di una riforma - ha assicurato il commissario europeo Martine Reicherts, al termine di un faccia a faccia con il Guardasigilli - frutto del buon senso e molto coraggiosa, in grado di far avanzare l'Italia sulla via della crescita e della semplificazione » Il dialogo tra il premier e il leader di Arcore, naturalmente, non si esaurisce sui dossier ucraino e sulla giustizia.

berlusconi renziberlusconi renzi

 

È l’intero pacchetto di riforme a “stuzzicare” il Cavaliere, “marcato” a uomo da Gianni Letta, Nicolò Ghedini e Denis Verdini nel corso del colloquio telefonico di martedì. Proprio all’ex coordinatore toscano è affidato il complicatissimo puzzle dell’Italicum. Che, pare, non sarà risolto in tempi brevi a causa delle crescenti fronde interne a Pd e Forza Italia.

 

Berlusconi stringe la mano a Denis Verdini coordinatore del PDL Berlusconi stringe la mano a Denis Verdini coordinatore del PDL

I rispettivi entourage, in ogni caso, già lavorano a un incontro. Potrebbe tenersi intorno a metà settembre, ma l’agenda di Renzi resta fitta. Così piena che il presidente del Consiglio diserterà anche il forum Ambrosetti di Cernobbio. Nessun atto ostile, giurano da Palazzo Chigi. Eppure il recente forfait al meeting di Cl lascia intravedere una strategia precisa, che fa il paio con il duro affondo contro i «soliti noti dei salotti buoni». In attesa di fare i conti con l’establishment, Renzi deve affrontare anche nuove tensioni interne. Cinquantaquattro parlamentari dem hanno infatti aderito al Comitato di sostegno al referendum per abrogare la legge attuativa del Fiscal compact.

MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO RAFFAELE FITTO MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO RAFFAELE FITTO

 

E alcuni di loro hanno pure annunciato un emendamento sulle riforme per eliminare l'obbligo del pareggio di bilancio. Di fatto, una nuova trappola sul cammino dell’esecutivo. Anche per queste ragioni, allora, Renzi non abbandona la strada del dialogo con Berlusconi. Il Cavaliere, però, è costretto a districarsi nella selva di questioni irrisolte che rischiano di soffocare via dell’Umiltà.

gianni lettagianni letta

 

Non si tratta solo del rapporto ormai logoro con Raffaele Fitto - ieri il big pugliese si è dovuto accontentare di un colloquio con Verdini, che lavora anche a un’intesa con il Ncd per le Regionali calabresi - ma soprattutto della linea ostentatamente filorenziana di Forza Italia.

 

Un afflato governista che non convince molti dirigenti e, soprattutto, non paga nei sondaggi. Al Nord, per dire, Forza Italia arranca, sorpassata dalla Lega. Ciononostante, il Cavaliere non cambia idea: «Renzi non deve cadere, non c’è alternativa ». E ogni tanto scherza così: «Andiamo avanti, tanto il vicepremier è Verdini...».

Andrea OrlandoAndrea Orlando

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?