PARTIRONO GRILLINI E FINIRONO GRULLINI - TRA RISSE ED EPURAZIONI, IL 20% (37) DEGLI ELETTI IN PARLAMENTO HA LASCIATO IL MOVIMENTO CINQUESTELLE - CON SCONFESSIONI TIPICHE DELLE SETTE E UN IMPULSO AUTODISTRUTTIVO, BOTTE COMPRESE

Filippo Ceccarelli per “la Repubblica

 

beppe grillo a piazza del popolo  6beppe grillo a piazza del popolo 6

Inedito, contorto e sciaguratissimo caso di eterogenesi dei fini quello dei cinquestelle che arrivati a Roma per «aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno», come da indimenticabile foto, non solo si sono poi effettivamente versati addosso l’olio, gli uni contro gli altri, ma nel frattempo hanno pure lasciato andare a male il tonno, in tal modo contribuendo al generale disastro delle istituzioni parlamentari.

 

Sono 37, circa il 20 per cento, gli «sgrillati », deputati e senatori che in varie forme e per varie ragioni hanno mollato o sono stati cacciati dal M5S. Ma il censimento è arduo perché sempre qualcuno è sul punto di andarsene e qualcun altro spesso ci ripensa. I giornalisti addetti hanno imparato a conoscere le tortuose dinamiche dei loro polli fin dal primo giorno, quando la senatrice brianzola Mangili, sposata a uno storico attivista di Cesano Maderno che di nome si chiama «Mio», inaugurò la XVII legislatura presentando le dimissioni. Però ancora sta lì, nel gruppo degli ortodossi.

 

CASALEGGIO CASALEGGIO

Ma quando si dice che le fuoriuscite dei dissidenti, dei rivoltosi, dei traditori e degli eretici, sia in Parlamento che a livello locale, «non si contano più», oltre che un modo di dire è una specie di difesa psicopolitica. Perché sono storie troppo diluite e in genere poco appassionanti; così restano in mente solo quelle che recano qualche suggestione, anche se poi paiono tutte intrecciarsi e mestamente assomigliarsi. Quello cacciato per un fuorionda, quella per il «punto G» (la voglia di non meglio identificato talk-show), quell’altro per un più specifico desiderio di confrontarsi con Barbara D’Urso.

 

Ma Beppe non voleva, perciò via! A volte basta un post da Sant’Ilario (Genova), a volte si segnala una noterella della Casaleggio Associati, a volte ci vuole l’assemblea (a volte in streaming, a volte lo streaming è retrattile o intermittente, a volte non si fa proprio. A volte è chiamata a decidere la Rete, in versione Sant’Uffizio. A volte gli ex si riuniscono in gruppi, recuperando antiche e spropositate suggestioni partigiane (Gap) o tatarelliane («Democrazia in movimento»)

Walter RizzettoWalter Rizzetto

 

In linea di massima c’entrano i soldi. Mai tanti, per la verità. Grillini e sgrillati sono mediamente più onesti e meno smaliziati dei parlamentari dei vecchi e nuovi partiti, ma siccome vivono nel vano timore di contaminarsi il loro contenzioso appare miserrimo, alimentato com’è da irrealistici codici interni, agognate diarie, mancate rendicontazioni, conteggio di scontrini, sospetti di creste, assunzione di parenti; oltre a una spiccata litigiosità che trae slancio da impicci fra il tecnologico, per così dire, e il comunicativo: proliferazione di sms, video, troll, piattaforme e portali, fino al presentito hackeraggio o atmosfere tipo Grande Fratello.

massimiliano berninimassimiliano bernini

 

Che tutto questo si traduca in sconfessioni e scomuniche tipiche delle sette — l’autista di Grillo in un giorno di malumore ha definito gli infedeli «un cancro da estirpare» — è già piuttosto sconsolante. Ma l’idea che alla vigilia del Quirinale tanti eletti del M5S stiano per tramutarsi negli ascari di questo o quel progetto, più che a un incredibile spreco di tempo, di speranze e di energie fa pensare un vero e proprio impulso autodistruttivo.

 

Lacrime, coach, psicopolizia, cerchi magici, sodalizi vegani, epurazioni e istanze di secondo grado. Vero è che anche lì ci sono tipi un po’ strani. Ieri, per dire, con qualche malintesa semplificazione l’onorevole Bernini ha illustrato una frase di Isac Singer — «Ciò che i nazisti hanno fatto agli ebrei, gli umani lo stanno facendo agli animali» — postando su qualche social le immagini dei cadaveri di Auschwitz a fianco di quelle delle carcasse di un allevamento di maiali.

i grillini portano le arance al comune di roma 4i grillini portano le arance al comune di roma 4

 

Ma certo, anche dinanzi a questa e ad altre bizzarrie, viene il dubbio che passare dalla democrazia diretta a quella eterodiretta comporti guai tanto più seri quanto meno riconoscibili per chi comanda da lontano. Un pallido e superfluo buonumore impone di concludere con la zoppicante, ma inesorabile composizione poetica romanesca che la senatrice Tavella, magari addirittura per fare la spiritosa, ha dedicato a chi non è d’accordo: «Che meraviglia, sei diventato senatore/ e mo’ te senti er più gran signore,/ rilasci interviste e fai er politico sapiente,/ pe’ me e pe’ troppi ancora sei poco più de gnente... «. Così si conclude: «Ma quanti sete? Cinque, sette, venti?/ Perché non ve n’annate felici e contenti?».

grillini alla cameragrillini alla camera

 

Ecco, sono già 37. Ma la felicità appare per tutti una ipotesi remota. L’olio della scatoletta fa scivolare e l’odore del tonno guasto non promette niente di buono.

 

Ultimi Dagoreport

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…