“PARTITO DELLA NAZIONE” FA RIMA CON POLTRONE - RENZI HA IMBARCATO TUTTI: EX VENDOLIANI, CENTRISTI, EX FORZA ITALIA, GRILLINI PENTITI, MONTIANI E TROMBATI DELL’ULTIMA ORA - ALLA CORTE DEL BULLO TOSCANO C’È POSTO PER SUDDITI DI OGNI COLORE

Ncd incassa tre nuovi sottosegretari e incassa anche Scelta civica - Per la quota sinistra Pd l'ex vendoliano Gennaro Migliore si gode una nuova poltrona - Posti di sottogoverno anche per il micropartito “Democrazia Solidale” - Tre vicepresidenze delle Commissioni parlamentari vanno a tre senatori di Ala, il gruppo di Verdini… -

Condividi questo articolo


Paolo Bracalini per “Il Giornale”

 

ALFANO RENZI 1 ALFANO RENZI 1

Dal partito della Nazione al partito della poltrona: tutti piazzati, per il bene della patria. Ex forzisti, ex centristi, montiani convertiti, vendoliani redenti, grillini rinsaviti, verdiniani per il rinnovamento, socialisti, sudisti e autonomisti trentini, trasnfughi di Forza Italia, cattolici per il renzismo, trombati in attesa di nuova carica, meglio se in una fondazione bancaria, più prestigiosa di una volgare municipalizzata.

 

C'è posto per tutti, la Nazione è grande. «Il Partito della Nazione non è un minestrone indistinto ma un partito di sinistra con una visione riformista del Paese che si può allargare anche ai più moderati» spiegò Renzi, per ribattere al sospetto che spalancasse le porte a tutti quelli pronti a saltare sul carro, senza fare troppi gli schizzinosi sul curriculum politico dei nuovi arrivati.

RENZI MATTARELLA ALFANO RENZI MATTARELLA ALFANO

 

Non un minestrone, ma una pietanza ben più appetitosa visto che nel giro di pochi mesi le adesioni sono arrivate in massa, tanto da scatenare - raccontano i malevoli - una competizione interna su chi è più renziano tra i neorenziani (in lizza alfaniani, ex montiani e verdiniani). In questo campo Ncd può vantare però la primogenitura, già alleati di governo del Pd di Letta, ora saldamente uniti nel progetto unico renziano. L'ultimo step è stato il patto di ferro per le amministrative, con il Ncd quasi ovunque in coalizione col Pd di Renzi, e in prospettiva inglobati direttamente nelle liste Pd-Partito della Nazione.

enrico costa enrico costa

 

E infatti col rimpasto il partito di Alfano fa il pieno di altre poltrone, anche di peso. Quella, promessa da tempo da Renzi a Ncd, di ministro degli Affari regionali (vacante da un anno) a cui va Enrico Costa, coordinatore piemontese di Ncd (manca solo la nomina formale del Quirinale).

 

gennaro migliore gennaro migliore

Poltrona che nel progetto renziano dovrebbe trasformarsi in un vero ministero del Mezzogiorno, cui verrebbe affidato il coordinamento dei fondi strutturali Ue. Una enorme mole di soldi, cioè, per il Mezzogiorno, bacino elettorale di Ncd. Poi Ncd incassa tre nuovi sottosegretari, Federica Chiavaroli (Giustizia), Dorina Bianchi (Rapporti col Parlamento), e Antonio Gentile (Sviluppo Economico). E una quarta nomina, Simona Vicari, che passa come sottosegretario dallo Sviluppo Economico alle Infrastrutture.

 

Ma c'è da ricompensare Scelta civica, pochi ma fedeli al partito della nazione. Il segretario di quel che resta dei montiani, Enrico Zanetti, già sottosegretario all' Economia, viene promosso viceministro, mentre un altro Sc, Antimo Cesaro, diventa sottosegretario.

 

ENZO AMENDOLA DEL PD CAMPANO ENZO AMENDOLA DEL PD CAMPANO

Per la quota sinistra Pd l' ex vendoliano Gennaro Migliore si gode una nuova poltrona come pure l' ex bersaniano Enzo Amendola. Posti di sottogoverno anche per il micropartito «Democrazia Solidale» (ex Popolari per l' Italia), con Mario Giro. Lo spazio non era infinito. «Ci sono 7-8 sottosegretari. Il massimo è 65, noi siamo a 56. Ma non è che arriviamo a 65, anche un po' meno» aveva avvertito il premier.

 

Meno male che ci sono altre poltrone. Tre vicepresidenze delle Commissioni parlamentari, andate a tre senatori di Ala, il gruppo di Verdini. E poi le fondazioni azioniste delle grandi banche. A Torino grandi movimenti per Crt (Unicredit) e Compagnia di San Paolo (Intesa). I rumors sotto la Mole danno in corsa i neo-fassiniani Ghigo (ex governatore di Fi) e Vietti, ex Udc. Il partito della sistemazione.

 

RENZI VERDINI RENZI VERDINI

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

ARCHEO-POMPINO - ANITA EKBERG IN AUTO CON FELLINI - VALENTINA CORTESE: “FEDERICO SI PORTÒ IN MACCHINA UNA DI QUELLE ATTRICIONE, CHE PIACEVANO A LUI: PROSPEROSE, ABBONDANTI, VISTOSE. INSOMMA, MENTRE ANDAVANO A OSTIA, LEI PARLAVA DELLA SUA VOCAZIONE ARTISTICA, NEANCHE FOSSE LA BERGMAN. A UN CERTO PUNTO FEDERICO COMINCIÒ AD ACCAREZZARLE I CAPELLI E POI CON LA MANO SULLA NUCA A SPINGERLA VERSO IL BASSO. FINALMENTE LA POVERETTA CAPÌ COSA STAVA ACCADENDO E, CON TUTTO IL FIATO IN GOLA, DISSE: "FEDDERICCO, IO ARTISTA, IO NO POMPETTO"

DAGOREPORT - BIDEN È MESSO MALISSIMO: IL 48% DEGLI ELETTORI DEMOCRATICI SI RICONOSCE NELLE RAGIONI DEI PALESTINESI DI GAZA (TRA I REPUBBLICANI SOLO IL 25%), E ACCUSA LA CASA BIANCA DI ECCESSIVA DEBOLEZZA NEI CONFRONTI DI NETANYAHU IN MODALITÀ “DOTTOR STRANAMORE” – HAMAS SI SPACCA: A DOHA, IL CAPO POLITICO HANIYEH VUOLE TROVARE UN ACCORDO; A GAZA, IL CAPO MILITARE YAYA SINWAR E’ CONTRARIO - NETANYAHU SI DICE FAVOREVOLE A UNA TRATTATIVA PER IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI, MA ALLO STESSO TEMPO VUOLE SPIANARE RAFAH, L’ULTIMO FORTINO DI HAMAS, DOVE SI SONO RIFUGIATI 1 MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI DAL NORD

ARCHEO-QUIZ - UN BELL'ANEDDOTO CHE LA DICE LUNGA SUL TIPO DI RAPPORTI CHE INTERCORRONO TRA STAMPA E POTERE - "QUALCHE TEMPO FA IL DIRETTORE DI UN GRANDE GIORNALE RICEVETTE LA TELEFONATA DEL CAPUFFICIO STAMPA DI UNA GRANDE INDUSTRIA: ‘’CARO DIRETTORE, SAPPIAMO CHE STA PER USCIRE UN SERVIZIO MONDANO DOVE COMPARE LA FOTO DI (E LÌ IL NOME DELL'AD DELLA GRANDE INDUSTRIA) ABBRACCIATO A (E LÌ IL NOME DI UNA SIGNORA, AL MOMENTO AMANTE NUMERO DUE DELL'AD). LEI CAPIRÀ, ALLA NOSTRA GRANDE INDUSTRIA QUESTO DISPIACE NON POCO" - "IL GIORNALE È GIÀ IN MACCHINA", OBIETTÒ IL DIRETTORE. CON LA VOCE DI CHI SA DI ESSERE AUTORIZZATO A TUTTO, IL CAPUFFICIO STAMPA DISSE: "VA BENE, QUANTO COSTA COMPRARE TUTTA LA TIRATURA DEL SUO GIORNALE?" – COME E’ ANDATA A FINIRE? BASTA LEGGERE DAGOSPIA…

A CASA DI CARLO DE BENEDETTI - COME SI FA, AVENDO I SUOI SOLDI, A POSARE DAVANTI A UNA PARETE A TROMPE-L'ŒIL CHE RIPRODUCE UN FINTO TRALICCIO CON VITE, DOVE C’È APPESO SOPRA UN FALSO CANALETTO IN CORNICE DORATA OSCURATO, PER GIUNTA, DALLE FOTO DEI PARENTI, DI CUI UNA IN CORNICE LEOPARDATA? - IL CUSCINO SUL DIVANO SEMBRA LA TOVAGLIA DI UNA PIZZERIA. NON PARLIAMO DEGLI ANIMALETTI POP SU UNA CONSOLLE DI MARMO - JOHN ELKANN AVRÀ DISTRUTTO “REPUBBLICA” MA LUI DEVE AVER IMPARATO DALL’ARCINEMICO BERLUSCONI A FAR FALLIRE IL BUON GUSTO… - VIDEO