PASSO CARRAI - BOCCIATO DALLA CIA PER I SUOI INTRECCI D'AFFARI CON ISRAELE, RIGETTATO DA MATTARELLA PER SALVAGUARDARE I SERVIZI SEGRETI, RENZI RINCULA MA NON CEDE: ''CARRAI LAVORERÀ NEL MIO STAFF. FARÀ UN BLIND TRUST IN CUI METTERÀ LE SUE AZIENDE'' - IL TRUST SARÀ PURE CIECO, MA I SUOI TANTI SOCI IMBARCATI IN QUESTI DUE ANNI DI RENZI A PALAZZO CHIGI, CI VEDONO BENISSIMO -

Sulle critiche relative all'amicizia con Carrai, Renzi ha aggiunto che «in tutti i governi il team dei principali collaboratori è molto importante. E definire un amico di infanzia una persona che ha creato un' azienda di big data a cui deve rinunciare se vuole venire con noi mi pare riduttivo»...

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Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera

 

Matteo Renzi non ha rinunciato a Marco Carrai, suo amico personale, in corsa per una nomina da consulente del premier per la sicurezza digitale del Paese, un' eventualità che ha suscitato negli ultimi mesi polemiche, accuse da parte delle opposizioni e anche la resistenza ad accettare dello stesso protagonista.

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Ieri il presidente del Consiglio è tornato sull' argomento, confermando che l' ipotesi non è affatto tramontata, che «per Marco Carrai, se accetterà, c' è un ruolo nella mia squadra. Se accetterà di lavorare con noi dovrà fare un blind trust per le sue aziende». Per quanto riguarda le nomine varate nei giorni scorsi per i nuovi vertici di polizia, Gdf e autorità delegata per i servizi segreti «sono orgoglioso delle scelte fatte».

 

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Renzi ha anche smentito che sul nome di Carrai, come possibile consulente di alto livello nel settore della cyber security, ci sia una sorta di ufficiosa resistenza di marca americana, come ventilato da alcuni media: «Il rapporto con gli americani non è mai stato tanto stretto come in questo momento. Se qualcuno pensa che Obama si preoccupi dello staff di Palazzo Chigi devi farsi vedere da uno bravo».

 

Poi, sulle critiche relativa all' amicizia di lunga data con Carrai, sempre Renzi ha aggiunto che «in tutti i governi il team dei principali collaboratori è molto importante. E definire un amico di infanzia una persona che ha creato un' azienda di big data a cui deve rinunciare se vuole venire con noi mi parre riduttivo. Se le faccio l' elenco degli uomini di Obama che vengono da Chicago..».

 

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Renzi ha fatto queste dichiarazioni nel corso della trasmissione Porta a Porta , rispondendo alle domande di Bruno Vespa e dell' ex direttore del Corriere , Ferruccio de Bortoli.

 

Ha anche ribadito che il governo sta lavorando a un provvedimento sull' anticipo pensionistico: «Si chiama Ape e stiamo studiando un meccanismo sapendo che ci sono dei vincoli di Bruxelles e sulle leggi bisogna essere credibili. Il meccanismo deve prevedere che per andare prima in pensione devi essere disposto a rinunciare ad una piccola percentuale l' anno, che vada dall' 1 al 3 per cento: solo per quelli che sono messi male, hanno una pensione bassa e hanno 55 anni puoi togliere l' uno per cento, per gli altri devi arrivare sino al quattro».

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Si è discusso anche di tasse, della possibilità che l' anno prossimo venga rimodulato l' Irpef: «Nel 2017 le tasse continueranno a scendere, non dirò come sino a quando non avrò numeri chiari, ad esempio per l' Irpef ci sono cinque scaglioni, più che limarli di un punto sarebbe interessante ridurli».

 

Renzi ha anche parlato di banche: «Alcuni progetti di fusione sono più credibili, altri meno. Il bail in a noi è arrivato cotto e mangiato, non potevo toccar palla. Ma le banche italiane sono tutte o quasi tutte solide». Renzi ha citato in particolare «Banca Intesa che ha prospettive di sviluppo anche all' estero: Messina ha vinto il premio come miglior banchiere d' Europa».

 

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Ieri si è profilata anche la possibilità che Luigi Berlinguer possa essere il presidente dei comitati per il Sì al referendum costituzionale. Il diretto interessato non l' ha escluso, anzi: «Farà la campagna attivamente e per il sì, è importante coinvolgere il popolo in funzione di costituente, per rafforzare un processo di riforma istituzionale. E spero che i contenuti della riforma siano prioritari su tutto il resto ».

 

 

 

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