renzi duce

LE PAURE DI PITTIBIMBO – SONDAGGI CROLLATI AL 30% E A GIUGNO CI SONO LE ELEZIONI NEI CINQUE COMUNI POLITICAMENTE PIÙ IMPORTANTI DEL PAESE - ECCO PERCHE' RENZI LA BUTTA SUL REFERENDUM DELL'AUTUNNO 2016, DECLASSANDO LE AMMINISTRATIVE: “ELEZIONI CHE ELEGGONO IL PRIMO CITTADINO, NON IL PRIMO MINISTRO”

Fabio Martini per “la Stampa

 

L'uomo, si sa, è un affabulatore che sa calibrare le parole e infatti non sono dal sen fuggite, quelle che Matteo Renzi usa per il referendum costituzionale che potrebbe svolgersi nel prossimo autunno: «Se lo perdo, considero fallita la mia esperienza in politica». Il presidente del Consiglio lo dice nel pieno della conferenza stampa di fine anno, con la nettezza di chi vuol lanciare un messaggio politico di prima grandezza e, per chi non avesse capito, il presidente del Consiglio subito dopo chiarisce definitivamente: «Io farò campagna elettorale».

LA CONFERENZA STAMPA DI RENZI - VIGNETTA DI ELLEKAPPALA CONFERENZA STAMPA DI RENZI - VIGNETTA DI ELLEKAPPA


Non serve il traduttore simultaneo dal politichese per interpretare il messaggio: Matteo Renzi rischia tutto. Ha deciso di giocarsi la "pelle" sul referendum costituzionale, provando a trasformarlo in un plebiscito su se stesso. Trasferendo, di fatto, il quesito dal merito della riforma al giudizio sul presidente del Consiglio: italiani: lo volete ancora Matteo Renzi, sì o no? Con un possibile effetto paradossale, fatto intendere ieri proprio da Renzi: le sue dimissioni da palazzo Chigi in caso di vittoria del No.


Mossa da combattente, da giocatore d' azzardo: i sondaggi, oramai da diversi mesi, sono ripetitivi nel replicare i rapporti di forza decisamente favorevoli a chi non ama Renzi.
Un eventuale, eterogeneo fronte del No a Renzi sulla carta potrebbe sommare i partiti di centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d' Italia) i Cinque Stelle e la Sinistra italiana, raggiungendo una percentuale che (a seconda dei diversi istituti di sondaggio) oscilla tra il 60 e il 64%, mentre quello pro-Renzi si aggira tra il 34 e il 37%.

matteo renzi   conferenza stampa di fine 2015    matteo renzi conferenza stampa di fine 2015


Certo, si tratta di partiti tra loro nemici, ma che potrebbero unirsi nella battaglia comune e in quel caso il gap potenziale è più che eloquente: oggi come oggi il fronte del No ha un vantaggio tra i 23 e 30 punti. Renzi lo sa e ci scommette sopra: la storia dei referendum in Italia dimostra che non è possibile trasferire automaticamente i voti di ciascun partito su un quesito gradito, come hanno dimostrato le consultazioni sul divorzio, sul taglio della scala mobile, sulle preferenze. Un referendum che Renzi intende giocarsi tutto all' attacco: intestandosi il cambiamento e assegnando l' etichetta della conservazione all' eclettico fronte Grillo-Berlusconi-Salvini-Meloni-Fassina-Vendola.


Ma quella del presidente del Consiglio è comunque una scommessa: anche la fiducia nei confronti del premier si è abbassata a quota 30 per cento (Euromedia Research) e dunque chi non apprezza il premier, grosso modo è il doppio di chi non lo apprezza. Ma come dice un politico di esperienza come Gianfranco Rotondi, già ministro dell' ultimo governo Berlusconi, «se Renzi vince, si incorona per 20 anni!».

matteo renzi   conferenza stampa di fine 2015     matteo renzi conferenza stampa di fine 2015

 

Certo, lo stesso Rotondi, reduce da un incontro con Berlusconi, pensa che lo scenario più probabile sia quello di una sconfitta del fronte governativo: «Vincerà il No e della stessa idea è Berlusconi, semmai c' è da chiedersi: chi incasserà la vittoria?». Scenari prematuri. Prima di arrivare al referendum nell' autunno 2016, la legge costituzionale deve essere ancora definitivamente approvata. E soprattutto ci sono di mezzo (a giugno) le elezioni amministrative nei cinque comuni politicamente più importanti del Paese: Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. Renzi, per ora, non sente un vento favorevole e infatti dice: «Elezioni che eleggono il primo cittadino, non il primo ministro». Come dire: quel che conta è il referendum.

matteo renzi   conferenza stampa di fine 2015      matteo renzi conferenza stampa di fine 2015 Maria Elena BoschiMaria Elena Boschi

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…