PAZZA IDEA - E SE ALLA CORTE COSTITUZIONALE IL PD CANDIDASSE IL PRESIDENTE DEL SENATO PIETRO GRASSO? TRE PICCIONI CON UNA FAVA: FINE DELLE IMBARAZZANTI FUMATE NERE, UNA CASELLA CHE SI LIBERA, E UN NUOVO PRESIDENTE PER RINSALDARE IL PATTO DEL NAZARENO

Domattina si rivota per la Consulta, ma l’accordo per ora non c’è. Per questo c’è chi vuole lanciare la “wild card” Grasso, di cui molti non apprezzano la gestione delle sedute al Senato - Su Silvio pende il processo della compravendita dei senatori, e non può che restare attaccato a Renzi come una cozza...

Condividi questo articolo


DAGOREPORT

 

PIERO GRASSO AL SENATO PIERO GRASSO AL SENATO

Domani alle 11 Camera e Senato si riuniscono in seduta congiunta per eleggere i due membri della Corte Costituzionale. Si tratta della diciassettesima seduta, poiché nessuno dei candidati ha ottenuto sinora i voti necessari, e tutto lascia pensare che anche domani non ci sarà nessuna fumata bianca.

 

Nelle ultime ore tuttavia potrebbe intervenire una possibile  novità, inizialmente partita come una provocazione politica e successivamente guardata con molto interesse da più parti politiche. Ovviamente, l'interesse del candidato in questione e' minore o non c'è affatto ma nulla esclude che, date le condizioni politiche, un "sacrificio" nel nome delle istituzioni da tutelare non sia alla fine anche un percorso personale utile. Il nuovo candidato partirebbe con una base elettorale fortissima, super trasversale, e che nessuno sinora ha avuto: 315 voti, cioè tutti i voti del Senato.

PIETRO GRASSO SILVIO BERLUSCONI LAURA BOLDRINI PIETRO GRASSO SILVIO BERLUSCONI LAURA BOLDRINI

 

Chi e' l'uomo del miracolo? Il Presidente del Senato, Piero Grasso. Infatti, i senatori di sinistra, di destra, di sopra e di sotto non ne possono più della conduzione dei lavori parlamentari da parte dell'ex procuratore e farebbero carte false per liberarsene. L'idea, partita quasi per scherzo da un intervento in aula del senatore leghista Stefano Candiano, si sta connotando sempre di più come una soluzione che avrebbe immediati effetti politici di estremo interesse.

 

renzi berlusconi renzi berlusconi

Per dirne uno, liberandosi la seconda carica dello Stato, il patto del Nazareno disporrebbe di una formidabile casella per sancire anche da un punto di vista istituzionale un accordo che, al di la delle finzioni di Berlusconi Silvio che per tenere uniti i suoi ogni tanto dice che Forza Italia e' all'opposizione, e' esteso praticamente a tutte le questioni più importanti della vita del Paese, senza dimenticare ovviamente i tetti pubblicitari, la Telecom o le Generali.

 

E senza dimenticare il tema giustizia: anche se la Corte europea dei diritti dell'uomo dovesse dichiarare ammissibile il ricorso contro l'ultima sentenza di condanna e fra un anno magari gli dovesse pure dare ragione, il pronunciamento non produrrà alcun effetto concreto ai fini dell'ordinamento giuridico italiano, come dimostrato dalla perdita dei requisiti di onorabilità e dalla conseguente necessità di vendere il 20 per cento di Mediolanum.

SERGIO DE GREGORIO SILVIO BERLUSCONI resize SERGIO DE GREGORIO SILVIO BERLUSCONI resize

 

Ma soprattutto Berlusconi e i suoi avvocati sanno che fuori da tutti i riflettori il processo napoletano De Gregorio/Lavitola per la famosa compravendita di senatori per far cadere il governo Prodi sta andando avanti celermente. Sanno anche che nei primi mesi del 2015 interverrà una sentenza che in meno di un anno da quel momento potrebbe diventare definitiva.

 

Il fidanzato della Pascale dunque non può che restare attaccato a Renzi come una cozza allo scoglio perché solo il premier può dargli ciò che vuole in cambio sostanzialmente del fatto che con Berlusconi mantenuto artificialmente in campo nessuna alternativa credibile potrà nascere nel centro destra. Per questo e' interesse dei due protagonisti blindare il patto. E questo passa oggi anche per l'idea Grasso alla Corte Costituzionale.

2 berlusconi al tribunale di napoli per il processo lavitola 2 berlusconi al tribunale di napoli per il processo lavitola

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…