PD. DA DELRIO AL DELIRIO - CHI SOSTERRÀ LA BOSCHI ALLE PROSSIME PRIMARIE, DOPO IL SUO FATALE GRAN RIFIUTO AL GOVERNO PD-M5STELLE, CAUSA IL NO DI DI MAIO DI AVERLA COME MINISTRO? E RENZI, ANCORA INDECISO SE ANDARSENE DAL PD, CHE FA? SE LUCA LOTTI SI AGGIUNGE AI FANS DI ZINGARETTI (GENTILONI, CALENDA, SALA, DELRIO, FRANCESCHINI, MADIA, PINOTTI, E RUMORS INSISTENTI DANNO ANCHE MARCO MINNITI) SALUTAME IL RENZISMO SENZA LIMITISMO – MA C’È IL RISCHIO CHE NESSUNO DEI CANDIDATI RAGGIUNGA IL 50,1% E QUINDI SARÀ L'ASSEMBLEA A DECIDERE. L'ASSEMBLEA È IL LUOGO DOVE I RENZIANI - DIVISI ALLE PRIMARIE - POTREBBERO ACCORDARSI E RIBALTARE UN EVENTUALE MAGGIORANZA DI ZINGARETTI

-

Condividi questo articolo


maria elena boschi maria elena boschi

DAGOREPORT

 

Ma @Meb, che fa? Ecco la domanda più in voga, in queste ore, al Nazareno. 

Che farà @Meb - questo l’account di Maria Elena Boschi su Twitter diventato pure soprannome - dopo aver affossato il Pd pur di non alzare il suo sederino dalla poltrona? Che farà @Meb dopo il suo fatale gran rifiuto al governo Pd-M5stelle, causa il rifiuto di Di Maio di nominarla ministro? E soprattutto: chi sosterrà @Meb alle prossime primarie del Partito democratico?

PAOLO ROMANI MARIA ELENA BOSCHI PAOLO ROMANI MARIA ELENA BOSCHI

 

Tra i candidati, già abbastanza incasinati di loro, serpeggia il terrore di un abbraccione mortale. Perché è convinzione diffusa che ormai, politicamente, tutto quello che @Meb tocca, distrugge.

CAPORETTO PD PARTITO DEMOCRATICO CAPORETTO PD PARTITO DEMOCRATICO

 

Qualcuno insinua maligno: @Meb aspetta Matteo Renzi. Il quale però non ha ancora deciso se andarsene dal Pd, sebbene la sua eventuale uscita - resa per ora comunque impossibile dal divieto del regolamento del Senato di creare nuovi gruppi con nomi diversi dalle liste delle ultime politiche - ogni giorno che passa è destinata a fare sempre meno rumore. 

andrea orlando e nicola zingaretti andrea orlando e nicola zingaretti

 

Tra l’altro, la mossa del compagno Zingaretti di presentare alle europee un listone senza simbolo Pd, sembra aver fatto centro. L’ex ministro Calenda, che pure prima di Natale aveva incontrato Renzi a pranzo con tarallucci e vino, lasciando quindi presagire una bella riconciliazione, ha infatti dichiarato di aderire al progetto di Zinga e di essere pronto (e si capisce) a candidarsi alle europee. Con Calenda si sono timidamente accomodati nelle braccia del governatore del Lazio anche Beppe Sala e il suo predecessore Giuliano Pisapia, mentre Laura Boldrini, che ha lasciato il 3% di Leu, e Bersani, occhieggiano interessati (e pure qui: si capisce). 

giachetti e ascani si candidano al congresso pd 6 giachetti e ascani si candidano al congresso pd 6

 

Va bene: ma @Meb, che fa? 

Sempre più distante da lei, l’ex potente Luca Lotti. In un primo momento deciso a spalleggiare anche lui Zinga, ha definito “incomprensibile” la pensata di Lucianone Nobili, moroso della Ascani, di mettere in corsa alle primarie il ticket ultrarenziano Giachetti-Ascani e così… beh, così, tana libera tutti, parrebbe davvero essere iniziata la diaspora dei peones renziani. 

 

maurizio martina maurizio martina

“Del resto, se pure Lotti molla Matteo - dice una deputata - vuol dire che allora noi o ci buttiamo con Zingaretti, sperando di essere accolti, oppure davvero dobbiamo trovarci un lavoro”.

 

marco minniti marco minniti

Il compagno Zinga, pur se con la nota prudenza (da molti scambiata per debolezza e/o vigliaccheria), è costretto ad ammettere di essere in vantaggio nei congressi dei circoli: e questo è certamente un bel vantaggio in vista delle primarie (sempreché quel giorno qualcuno abbia voglia di uscire di casa e recarsi al più vicino gazebo). Martina dice che sono sondaggi tarocchi e vanta tra i suoi colonnelli: Matteo Orfini, Lorenzo Guerini, Ettore Rosato, Andrea Marcucci e Antonello Giacomelli.

 

Comunque: chi manca all’appello? Manca proprio @Meb. 

nicola zingaretti nicola zingaretti

Già perché gli altri stanno tutti con Zinga: oltre Calenda, ci sono Franceschini, la Pinotti e la Madia, ci sono Del Rio e - udite udite - rumors insistenti danno anche Marco Minniti in procinto di rafforzare la squadra, con buona pace di @Meb che tanto aveva fatto per costruire la candidatura alla segreteria Pd dell’ex capo del Viminale.

 

CHI STA CON CHI

Dopo il ritiro di Minniti (dovuto al fatto che Renzi non lo ha mai rassicurato sul fatto che non sarebbe uscito dal Pd) i renziani si sono spaccati.

gli elettori del pd non distinguono renzi da salvini fanpage alla leopolda 10 gli elettori del pd non distinguono renzi da salvini fanpage alla leopolda 10

Da una parte, la maggioranza ha deciso di appoggiare Martina: Guerini, Lotti, Giacomelli e un pezzo di turchi (Orfini). Pochissimi - e assai meno influenti - sono con Giachetti (Andrea Romano, Marattin, Nobili, ecc...). Alcuni altri con Zingaretti, come Delrio e Madia. 

 

maurizio martina e graziano delrio maurizio martina e graziano delrio

I primi congressi nei circoli danno Zingaretti in testa ma non è detto che lo stesso risultato si avrà nei gazebo quando NON saranno solo gli iscritti a votare. Il rischio è che nessuno dei candidati raggiunga il 50,1% e quindi sarà l'Assemblea a decidere. l'Assemblea è il luogo dove i renziani - divisi alle primarie - potrebbero accordarsi e ribaltare un eventuale maggioranza di Zingaretti. 

gentiloni e renzi gentiloni e renzi

 

RENZI PD RENZI PD

E' per questo che alcuni sostengono non esista una vera spaccatura tra renziani, ma sia solo una strategia: dividersi fra i vari candidati (con un accordo tra Martina e Renzi) per poi ribaltare il tavolo e fare il cappotto a Zinga. Qualora l'operazione non riuscisse Renzi sarebbe pronto a uscire dal Pd. Un'uscita che però non darebbe luogo alla costituzione di un nuovo gruppo parlamentare. 

carlo calenda tessera pd con maurizio martina carlo calenda tessera pd con maurizio martina RENZI PD RENZI PD

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…