1. PESANTISSMA ALLUSIONE DELLA MUSSOLINI CONTRO DE GIROLAMO: “NON SO COME SIA DIVENTATA DEPUTATA, ANZI LO SO, MA NON VE LO DICO” – ANCORA: “PENSA CHE SIA SUFFICIENTE UNO SBATTIMENTO DI PALPEBRE PER TORNARE AL COSPETTO DI BERLUSCONI?”
2. L’EX MINISTRA È SOLO LA PRIMA DEGLI “NCD TRADITORI ORA PRONTI A TORNARE” DA BERLUSCONI CHE LA SANGUIGNA EURODEPUTATA NAPOLETANA STA FACENDO A PEZZI NEL SUO INTERVENTO: “DEVONO PASSARE PRIMA DAL PURGATORIO”, URLA. ALFANO, “UN ALTRO MIRACOLATO”, E POI LUPI, SCHIFANI, LA LORENZIN (“MA SE NE ANDASSE PURE NEL PD”)
3. NUNZIA RIBATTE CON UN'ALTRA ALLUSIONE: “LA MUSSOLINI È ABITUATA A GIUDICARE PER COME HA VISTO OPERARE NELLA SUA VITA, MA LE DONNE NON SONO TUTTE UGUALI”

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Carmelo Lopapa per La Repubblica

 

 

Mussolini e Nunzia De Girolamo Mussolini e Nunzia De Girolamo

«Prendete ad esempio quella lì, la Nunzia De Girolamo» e l’uditorio esplode in un buuh misto a risate. Appena prende la parola Alessandra Mussolini, nell’auditorium Antonianum, a due passi dal Colosseo, la platea di 500 ex An — militanti da anni in Forza Italia e belli carichi di rabbia — si sfrega le mani.

 

L’ex ministra è solo la prima degli «Ncd traditori ora pronti a tornare» che la sanguigna eurodeputata napoletana sta buttando giù dal castello nel suo intervento: «Devono passare prima dal purgatorio», urla. Alfano, «un altro miracolato », e poi Lupi, Schifani, la Lorenzin («Ma se ne andasse pure nel Pd»), ce n’è per tutti. Contro la De Girolamo — benché anche lei campana — alza ancor più il tiro. Tra le due, non da ora, vecchie ruggini e reciproco rancore.

 

alessandra mussolini con maurizio gasparri alessandra mussolini con maurizio gasparri

«Ecco, la De Girolamo che non so come sia diventata deputata, anzi lo so, ma non ve lo dico ». E giù risate e applausi dagli aficionados. Al tavolo della presidenza siedono Altero Matteoli, Maurizio Gasparri e Francesco Aracri, tre senatori ex An promotori della manifestazione “Primavera italiana” di Forza Italia, c’è anche l’eurodeputato Antonio Tajani, nessuno la interrompe o prende le distanze.

 

Alessandra Mussolini Alessandra Mussolini

Giovanni Toti è già andato via. «Non sapete quanto fosse berlusconiana — continua la Mussolini —. Adesso che intende fare? Pensa che sia sufficiente uno sbattimento di palpebre per tornare al cospetto di Berlusconi?». E via di standing ovation, che raggiunge il culmine quando viene tirato giù il leader leghista. «Mi spiegate perché Salvini ha l’orecchino, forse perché anche lui è un Lgbt?» (ndr-lesbo, gay etc.). Alla fine è tripudio di applausi e selfie con la deputata che «non le manda a dire».

 

In quelle stesse ore la De Girolamo, in un’altra manifestazione, stavolta Ncd a Rivisondoli (L’Aquila), è la più applaudita sulla linea dura anti Renzi e pro ritorno con Fi («Basta subalternità a un premier arrogante, ricostruiamo il centrodestra»). Raggiunta al telefono, alla Mussolini replica con poche, pesanti parole, con allusione a fatti recenti: «Capisco che la Mussolini è abituata a giudicare per come ha visto operare nella sua vita, ma le donne non sono tutte uguali». Zac.

berlusconi e nunzia de girolamo alla camera berlusconi e nunzia de girolamo alla camera

 

Il fatto è che la sortita dell’eurodeputata non è piaciuta affatto nemmeno ad Arcore, dove Silvio Berlusconi si è ritirato nel fine settimana. Con lui, il consigliere Giovanni Toti che in mattinata era intervenuto a quel convegno a Roma: «Sconcertante che l’Ncd accetti la doppia morale di Renzi, ma è ingiusto prendersela col capogruppo De Girolamo, l’unica che sta dimostrando in queste ore un’autonomia intellettuale e politica».

 

BERLUSCONI E NUNZIA DE GIROLAMO BERLUSCONI E NUNZIA DE GIROLAMO

Con Raffaele Fitto — anche lui a Roma ieri coi suoi “Ricostruttori” e pronto a rompere per candidarsi in Puglia — resta il gelo. Lui minaccia («Sarebbe un suicidio la nostra esclusione dalle liste»), l’ex Cavaliere tace, nessun incontro ci sarà tra i due. Potrebbe avvenire già nelle prossime ore, invece, a quanto si apprende, quello di Berlusconi con Salvini per raggiungere un’intesa con la Lega sulle Regioni.

 

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