salvini papa francesco

POPE POLITICS - UN BERGOGLIO ANTI-SALVINI IN VISTA DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE: ''NON SONO SOSTENIBILI I DISCORSI POLITICI CHE TENDONO AD ACCUSARE I MIGRANTI DI TUTTI I MALI E A PRIVARE I POVERI DELLA SPERANZA''. ORMAI IL VATICANO È RIMASTA L'UNICA OPPOSIZIONE AI LEGHISTI, TRUMPISTI E ORBANISTI DEL MONDO

Salvatore Cernuzio per www.lastampa.it

 

Corruzione, appropriazione indebita di beni pubblici, strumentalizzazione delle persone, non rispetto delle regole comunitarie, arricchimento illegale, giustificazione del potere mediante la forza o col pretesto della “ragion di Stato”, razzismo e xenofobia, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali, il disprezzo verso chi è costretto all’esilio. È un lungo elenco di «vizi» che oggi sfigurano il volto della politica quello che traccia Papa Francesco nel suo messaggio per la 52esima Giornata Mondiale della Pace dedicata proprio al tema della «buona politica», che si celebrerà il prossimo 1° gennaio 2019.

PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 

Il Papa non ci gira troppo attorno: questi vizi sono dovuti «sia ad inettitudine personale sia a storture nell’ambiente e nelle istituzioni». Il problema è che essi «tolgono credibilità ai sistemi» entro i quali la vita politica si svolge, «così come all’autorevolezza, alle decisioni e all’azione delle persone che vi si dedicano». «Questi vizi, che indeboliscono l’ideale di un’autentica democrazia, sono la vergogna della vita pubblica e mettono in pericolo la pace sociale», afferma Francesco nel testo firmato l’8 dicembre e pubblicato oggi, giorno dell’International day sulle migrazioni promosso dall’Onu.

 

Ancora una volta il Papa pronuncia il suo stigma contro «il terrore esercitato sulle persone più vulnerabili» che contribuisce, peraltro, «all’esilio di intere popolazioni nella ricerca di una terra di pace». «Non sono sostenibili - rimarca il Papa - i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza». Va invece ribadito che «la pace si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia, sul rispetto del diritto e del bene comune, del creato che ci è stato affidato e della ricchezza morale trasmessa dalle generazioni passate». 

 

Questa pace che, come affermava il poeta Charles Péguy, è «un fiore fragile che cerca di sbocciare in mezzo alle pietre della violenza». «Lo sappiamo: la ricerca del potere ad ogni costo porta ad abusi e ingiustizie», annota Francesco. La politica è, o meglio, dovrebbe essere «un veicolo fondamentale per costruire la cittadinanza e le opere dell’uomo»; quando però «da coloro che la esercitano, non è vissuta come servizio alla collettività umana, può diventare strumento di oppressione, di emarginazione e persino di distruzione». 

 

donald trump e papa francesco

Francesco richiama le parole di Paolo VI: «Prendere sul serio la politica nei suoi diversi livelli – locale, regionale, nazionale e mondiale – significa affermare il dovere dell’uomo, di ogni uomo, di riconoscere la realtà concreta e il valore della libertà di scelta che gli è offerta per cercare di realizzare insieme il bene della città, della nazione, dell’umanità».

In effetti, osserva, «la funzione e la responsabilità politica costituiscono una sfida permanente per tutti coloro che ricevono il mandato di servire il proprio Paese, di proteggere quanti vi abitano e di lavorare per porre le condizioni di un avvenire degno e giusto». Solo così, cioè se «attuata nel rispetto fondamentale della vita, della libertà e della dignità delle persone» la politica può diventare veramente quella «forma eminente di carità», come la definì sempre Papa Montini.

 

«Ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le sue possibilità d’incidenza nella polis», rimarca il Pontefice questa volta citando il suo diretto predecessore Benedetto XVI. In questo «programma» si possono ritrovare tutti i politici, «di qualunque appartenenza culturale o religiosa che, insieme, desiderano operare per il bene della famiglia umana, praticando quelle virtù umane che soggiacciono al buon agire politico: la giustizia, l’equità, il rispetto reciproco, la sincerità, l’onestà, la fedeltà». 

 

Come il grano e la zizzania, tuttavia, accanto a queste virtù crescono molteplici «vizi»: «la corruzione – nelle sue molteplici forme di appropriazione indebita dei beni pubblici o di strumentalizzazione delle persone –, la negazione del diritto, il non rispetto delle regole comunitarie, l’arricchimento illegale, la giustificazione del potere mediante la forza o col pretesto arbitrario della “ragion di Stato”, la tendenza a perpetuarsi nel potere, la xenofobia e il razzismo, il rifiuto di prendersi cura della Terra, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali in ragione del profitto immediato, il disprezzo di coloro che sono stati costretti all’esilio», denuncia il Pontefice.

 

IL SELFIE DI UN MIGRANTE CON PAPA BERGOGLIO

Esorta allora a «tornare alla fonte e ai riferimenti che ispirano la giustizia e il diritto»: «Ogni rinnovo delle funzioni elettive, ogni scadenza elettorale, ogni tappa della vita pubblica» può essere un’occasione per farlo, in modo anche da tessere «un legame di fiducia e di riconoscenza» tra vecchie e nuove generazioni.

 

A proposito di quest’ultime, il Papa sottolinea che peculiarità della buona politica è quella di promuovere «la partecipazione dei giovani e la fiducia nell’altro»: «Quando l’esercizio del potere politico mira unicamente a salvaguardare gli interessi di taluni individui privilegiati, l’avvenire è compromesso e i giovani possono essere tentati dalla sfiducia, perché condannati a restare ai margini della società, senza possibilità di partecipare a un progetto per il futuro». 

 

Quando, invece, «la politica si traduce, in concreto, nell’incoraggiamento dei giovani talenti e delle vocazioni che chiedono di realizzarsi, la pace si diffonde nelle coscienze e sui volti». In questo senso la politica diventa strumento di pace «se si esprime nel riconoscimento dei carismi e delle capacità di ogni persona». 

 

A partire da questa convinzione, cioè che «ogni donna, ogni uomo e ogni generazione racchiudono in sé una promessa», che si possono «sprigionare nuove energie relazionali, intellettuali, culturali e spirituali», assicura Bergoglio. Non è così scontato, evidenzia: «Tale fiducia non è mai facile da vivere perché le relazioni umane sono complesse». E soprattutto in questi tempi vige «un clima di sfiducia» che si radica «nella paura dell’altro o dell’estraneo, nell’ansia di perdere i propri vantaggi», e si manifesta anche a livello politico, «attraverso atteggiamenti di chiusura o nazionalismi che mettono in discussione quella fraternità di cui il nostro mondo globalizzato ha tanto bisogno». 

SALVINI MIGRANTI

 

Non manca nel messaggio del Vescovo di Roma una denuncia della guerra, a cent’anni dalla fine del primo conflitto mondiale: «Mentre ricordiamo i giovani caduti durante quei combattimenti e le popolazioni civili dilaniate, oggi più di ieri conosciamo il terribile insegnamento delle guerre fratricide, cioè che la pace non può mai ridursi al solo equilibrio delle forze e della paura», rimarca. «Tenere l’altro sotto minaccia vuol dire ridurlo allo stato di oggetto e negarne la dignità. È la ragione per la quale riaffermiamo che l’escalation in termini di intimidazione, così come la proliferazione incontrollata delle armi sono contrarie alla morale e alla ricerca di una vera concordia».

 

La preoccupazione più grande del Papa è per i bambini che vivono nelle attuali zone di conflitto e per tutti coloro che si impegnano affinché le loro vite e i loro diritti siano protetti. «Nel mondo, un bambino su sei è colpito dalla violenza della guerra o dalle sue conseguenze», sottolinea, «quando non è arruolato per diventare egli stesso soldato o ostaggio dei gruppi armati. La testimonianza di quanti si adoperano per difendere la dignità e il rispetto dei bambini è quanto mai preziosa per il futuro dell’umanità». 

 

Infine richiamando la Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo, della quale si celebrano in questi giorni i settant’anni della firma, Papa Francesco rinnova l’invito alla pace - verso sé stessi ma anche verso l’altro: «il familiare, l’amico, lo straniero, il povero, il sofferente…» - che «è frutto di un grande progetto politico che si fonda sulla responsabilità reciproca e sull’interdipendenza degli esseri umani», ma che, al contempo, è «una sfida che chiede di essere accolta giorno dopo giorno». 

matteo salvini con i migranti

 

A questo proposito Papa Francesco ricorda le “beatitudini del politico” proposte dal cardinale vietnamita François-Xavier Nguyen Vãn Thuan, morto nel 2002 come «fedele testimone del Vangelo», dopo aver subito anni e anni di prigionia e persecuzioni:

 

Beato il politico che ha un’alta consapevolezza e una profonda coscienza del suo ruolo. 

Beato il politico la cui persona rispecchia la credibilità.

Beato il politico che lavora per il bene comune e non per il proprio interesse.

Beato il politico che si mantiene fedelmente coerente.  

Beato il politico che realizza l’unità.

Beato il politico che è impegnato nella realizzazione di un cambiamento radicale. Beato il politico che sa ascoltare.

Beato il politico che non ha paura.

 

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...