bolsonaro 1

PRENDETE LE PISTOLE: INIZIA L'ERA DI BOLSONARO - DOMANI IN BRASILE SI INSEDIA IL NUOVO PRESIDENTE: 8 DEI SUOI MINISTRI SONO MILITARI - IN POLITICA ESTERA CI SARÀ LA ROTTURA DEL MULTILATERALISMO BRASILIANO A FAVORE DI UN ALLINEAMENTO TOTALE AGLI STATI UNITI E ALLE DESTRE EUROPEE - BOLSONARO VUOLE ARMARE I CITTADINI PER DIFESA PERSONALE AL FINE DI RIDURRE GLI INDICI DI VIOLENZA NEL PAESE, TRA I PIÙ ALTI AL MONDO

Rocco Cotroneo per il “Corriere della Sera”

 

bolsonaro 8

Non ci sarà alla cerimonia il Pt, il partito di Lula che ha governato il Brasile per 14 anni e ora denuncia come ingiusta la prigione del suo leader storico: «Disertare è un atto di resistenza all' odio, all' intolleranza e alle truffe in campagna elettorale», dicono da sinistra. Per l' insediamento al potere di Jair Bolsonaro - domattina, primo giorno del 2019 - i nomi degli ospiti d' onore già indicano la svolta che l' ex capitano intende imprimere al Brasile.

 

bolsonaro 5

In testa il premier di Israele Benjamin Netanyahu (felice perché «il presidente Jair Bolsonaro ha detto che trasferirà l' ambasciata del Brasile a Gerusalemme. La questione non è se ciò avverrà, ma quando») e l' ungherese Viktor Orbán, mentre Donald Trump manda il segretario di Stato, Mike Pompeo. Presenza non grata, quindi niente invito, per le «dittature rosse» Cuba, Venezuela e Nicaragua, Paesi da sempre amici del Brasile, mentre per rapporti di buona vicinanza si chiude un occhio per Evo Morales, il quale è in arrivo dalla Bolivia. Per l'Italia ci saranno il ministro dell' Agricoltura Gian Marco Centinaio e l'ambasciatore Antonio Bernardini.

 

bolsonaro

Con una larga maggioranza di brasiliani ottimisti sul futuro e desiderosi di dargli una chance - secondo un recente sondaggio - e un' altra fetta di cittadini terrorizzati che temono il peggio, Jair Bolsonaro entra nel palazzo del potere a Brasilia senza la minima intenzione di moderare il suo discorso.

 

In politica estera, dunque, ci sarà la rottura del tradizionale multilateralismo brasiliano a favore di un allineamento totale agli Stati Uniti e alle destre europee. Il nuovo cancelliere, Ernesto Araujo, è un funzionario di carriera di livello intermedio, scelto grazie ai suoi scritti in un blog anti globalizzazione.

 

bolsonaro 1

È convinto che solo Trump possa salvare l'Occidente dalle minacce congiunte del fondamentalismo islamico e del marxismo. Il nome di Araujo spuntò grazie ad un tweet del filosofo di estrema destra Olavo de Carvalho, una sorta di guru per Bolsonaro, il quale vive da tempo negli Stati Uniti e sarebbe il padrino di almeno un altro paio di ministri del nuovo governo.

bolsonaro

 

Non ha invece avuto bisogno di consigli, l'ex capitano Bolsonaro, nella scelta del plotone di militari che faranno parte della sua squadra. Sono otto, un record. Oltre al suo vice, il loquace generale Hamilton Mourão, vengono dalle caserme i ministri della Difesa, della Tecnologia e dell' Energia e altri quattro uomini con alte cariche politiche nella presidenza.

 

bolsonaro

Con l'aiuto di un Congresso anch'esso zeppo di uniformati, poliziotti o pompieri, non a caso la prima misura del nuovo governo sarà ridurre al minimo le procedure per il porto d'armi. Sfidando ogni evidenza, che mostra il contrario, Bolsonaro ha sostenuto in campagna elettorale la necessità di armare i privati cittadini per difesa personale al fine di ridurre gli indici di violenza in Brasile, tra i più alti del mondo.

 

Su questi temi, sarà interessante vedere le mosse del neo ministro della Giustizia, il giudice Sergio Moro, padre della maxi inchiesta contro la corruzione «Lava Jato» e chiamato da Bolsonaro ad occuparsi anche della sicurezza pubblica. Moro è il giudice che ha decimato la classe politica brasiliana, condannato e fatto arrestare Lula, oltre a politici di altre aree politiche. Ha sempre sostenuto di considerare la nostra Mani Pulite degli anni 90 un modello di indagini, ma ora per il suo ministero vuole una riforma alla Falcone, quella che il giudice palermitano stava mettendo in piedi a Roma quando venne ammazzato.

 

bolsonaro

Sulla questione del porto d'armi Bolsonaro avrebbe già l' approvazione di Moro, mentre su altri propositi di mano dura (come la repressione dei movimenti più radicali) ci sarebbero opinioni diverse. Le altre due grandi lobby che hanno occupato il Congresso brasiliano e facilitato la vittoria di Bolsonaro, quella degli agricoltori e quella degli evangelici, hanno invece imposto la loro visione del mondo su almeno altri tre ministeri: Educazione, Agricoltura e Ambiente. Anche qui si prevedono inversioni negazioniste rispetto alle politiche degli ultimi decenni.

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...