PRESIDENZIALI FATTE A MAGLIE - FINALMENTE AL VOTO, ECCO GLI STATI CHE HILLARY E TRUMP DEVONO CONQUISTARE PER ARRIVARE ALLA CASA BIANCA - LA STRADA PER LA CLINTON È PIÙ FACILE, MA DONALD VUOLE ROMPERE IL 'MURO BLU' DEGLI STATI DEMOCRATICI PUNTANDO SUL VOTO BIANCO E INCAZZATO, E SULL'ANTIPATIA VERSO LA RIVALE. CHE PERÒ HA PORTATO MASSE DI LATINI A VOTARE, COME MAI PRIMA D'ORA...

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Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Al voto al voto, finalmente al voto. Un anno e mezzo di tormentone e poi tutto finisce domani sera a mezzanotte, a meno di ricaschi, scorticamento, contestazioni. Tutto può succedere nel 2016, e quelli che fanno i disgustati, i parrucconi secondo i quali è stata la più brutta campagna elettorale della storia d'America, proprio non hanno capito niente. I democratici stanno avanti ma non stanno sereni.

 

MICHELLE OBAMA HILLARY CLINTON MICHELLE OBAMA HILLARY CLINTON

Obama fino all'ultimo va per comizi e attacca Donald Trump più di quanto non lodi ed esalti la sua candidata, e favorita, d'altra parte  i due hanno deciso di amarsi molto di recente  e anche in questa campagna elettorale le scintille tra il presidente in carica e il suo predecessore Bill Clinton non sono mancate; così come qualcuno ricordava ieri  che Michelle Obama nel 2008, quando Hillary Clinton era un avversario, era solita dire che  se una non è brava a tenere ordine in casa, non può tenerlo certamente in una nazione, allusione neanche tanto nascosta alle infedeltà e alle incomprensioni del matrimonio Clinton, e frase molto simile a quella tormentone della campagna Trump del 2016 : se non è capace di soddisfare il marito come potrà soddisfare una nazione?

 

OBAMA CLINTON OBAMA CLINTON

Ma Hillary  delle chiacchiere sulle vicende personali se ne infischia e se c'è una qualità rara in questa donna obiettivamente usurata e corrotta da quasi cinquanta anni in cui tutto ha sacrificato alla propria ambizione, e’ la faccia tosta. Lei va avanti. In questa elezione lo ha fatto con l'aiuto dei soldi più pesanti del mondo, senza guardare da dove provengano.

 

Michigan e Pennsylvania  rispettivamente 16 e 20 voti elettorali, e North Carolina, che sono 15 voti. Nessuno sa a chi andranno come nessuno sa come andrà in quella zona ampia della Florida che va dal Golfo all'Oceano Atlantico e corre lungo l'Interstate 4, dove già la metà degli elettori ha votato e dove vengono assegnati 29 voti elettorali. I due candidati battono fino all'ultimo il territorio, a Filadelfia arriva niente meno che Bruce Springsteen a chiudere non solo la campagna ma anche la lunga teoria di rock e pop e rock star la cui vita di eccessi e ribellione sociale evidentemente si pacifica col programma di Hillary Clinton presidente.

 

donald trump e il progetto del muro con il messico donald trump e il progetto del muro con il messico

Hillary Clinton si è rianimata alla notizia annunciata per lettera al Congresso che il Federal Bureau of Investigation ancora una volta non intende procedere contro di lei per la storia delle mail e tutti scrivono oggi che farà la differenza al voto. Io continuo a credere e la riapertura lampo  e poi la chiusura nuovamente dell'inchiesta abbia scosso solamente giornali e tv, e agitato i comitati dei partiti, il democratico ridotto a polemiche intestine e dimissioni che conta per tenersi in piedi sulla vittoria, il repubblicano sconcertato dall'onda d'urto dell'outsider, che più che la vittoria presidenziale spera di mantenere la maggioranza al Congresso e che probabilmente si prepara a tormentare di richieste di impeachment una eventuale presidenza Clinton.

 

james comey fbi james comey fbi

63,8 contro 36,2 sono queste le percentuali Clinton contro Trump secondo la mappa con le previsioni di voto preparata dal guru alla moda delle previsioni elettorali, Nate Silver. Lei è stabilmente in vantaggio, d'altra parte  e’ quel che attesta anche l'ultimo sondaggio prima del voto di Rasmussen reports, che questa mattina ha dichiarato che ci sono due punti a favore della democratica, che sarebbero niente perché il margine di errore e’ del 3, ma che sono rafforzati dalla diffusa percezione degli elettori che sarà lei a vincere.

 

Lei è stabilmente in vantaggio ma proprio Nate Silver un mese fa la dava al 90% il che vuol dire che la prudenza è d'obbligo per tutti soprattutto per quel Los Angeles Times che i sondaggi di un anno li chiude così: 48% Donald Trump 43,2 Hillary Clinton.

 

 Per riassumere gli ultimi giorni della più convulsa campagna della storia recente possiamo dire che Trump sta tentando di infrangere il muro blu di Hillary Clinton, il muro degli Stati e dei distretti tradizionalmente democratici. Lo fa contando sulla antipatia diffusa e sulla scarsa fiducia per la candidata democratica. Hillary Clinton sta tentando di ottenere il massimo dei voti possibili dai latini, dai neri, dalle donne, ovvero il cuore delle categorie che si oppongono a Donald Trump.

 

Qualsiasi possibilità di vittoria per il repubblicano parte dal mantenere due Stati in bilico che Mitt Romney  vinse 4 anni fa pur perdendo le elezioni, ovvero North Carolina e Arizona, e dal portarsi a casa tre Stati che il  presidente Obama ha vinto: Florida Ohio e Iowa. È complicato per lui raggiungere 270 voti elettorali se stiamo alla realtà per come si presenta dal punto di vista storico e delle risposte ai sondaggi.

 

ROMNEY TRUMP ROMNEY TRUMP

Una perdita in uno di questi Stati complicherebbe il percorso, ma se prendesse Pennsylvania o Michigan, a quel punto potrebbe compensare la sconfitta in Nord Carolina e avere ancora una chance. Andando avanti con il calcolo grossolano, North Carolina e Arizona insieme a Florida Ohio e Iowa, e il famoso secondo distretto del Maine farebbero in tutto 260 voti elettorali. Ne servono altri 10,  4 potrebbero venire al New Hampshire e 6 dal Nevada, 9 dal Colorado, poi si sale perché il Michigan è a 15  la Pennsylvania ne ha 20.

 

Più facile  il discorso per Hillary Clinton: si deve tenere Pennsylvania Michigan e Wisconsin, aggiungerci Florida,  North Carolina, Ohio ed è a posto. Se invece fallisce in questi tre Stati ha bisogno della Virginia del Colorado e del Nevada. In Nevada hanno già votato 57000 persone, le file erano composte prevalentemente da latini.

 

Sui latini si consuma l'ultima delle sanguinose polemiche della campagna elettorale perché durante una intervista televisiva Barack Obama li ha praticamente incoraggiati a votare anche se sono illegali spiegando che nessuno li controllerà né sul momento né dopo. Frase naturalmente infelice ma nella fuga delle ultime ore tutti straparlano e l'essere il comandante in capo non frena Obama, che ieri ha chiuso un comizio dicendo che il suo staff ha tolto a Donald Trump il controllo di Twitter perché non è capace, e che uno che non è capace di controllare la comunicazione online non è capace certo di gestire i codici e la valigetta col nucleare.

twitter for trump twitter for trump

 

Ora per carità, può darsi anche che Donald Trump non sappia gestire Twitter, anche se ci ha costruito buona parte della fortuna della sua campagna elettorale, con interventi costanti continui e fulminanti, ma in casa Clinton e limitrofe di gestione di comunicazione online, visto il precedente delle mail, sarebbe bene evitare di parlare.

 Double standard? Al voto al voto.

 

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