PRIMARIE AL VELENO - RENZI A NAPOLI DENUNCIA: “SONO STATE BRUCIATE LE SCHEDE DEL PRIMO TURNO” - IL FANS CLUB DI DI MATTEUCCIO PRESENTA UN ESPOSTO: LUNEDI’ SCORSO MANDATI AL MACERO GLI ELENCHI DI TUTTI I VOTANTI AL PRIMO TURNO - INCREDIBILE A SALERNO: CENTINAIA DI BRACCIANTI EXTRACOMUNITARI STIPATI SU MINIBUS DAI LATIFONDISTI E “CONVINTI” A VOTARE PER BERSANI: “NOI SOLO VOTARE SCHEDA PADRONE”…

Carlo Tarallo per Dagospia

La storia si ripete? Le premesse ci sono tutte: domenica sera si conoscerà il vincitore delle primarie del centrosinistra e lunedì mattina inizieranno le denunce di brogli, irregolarità e anomalie. Tutto già visto, qui a Napoli, esattamente un anno fa. La sfida per la candidatura a sindaco tra il delfino bassoliniano Andrea Cozzolino, neuroparlamentare Pd, e il pupillo di Giorgio Napolitano Umberto Ranieri, finì con la vittoria a sorpresa di Cozzolino, che però dovete rinunciare alla candidatura in favore di Mario Morcone, imposto da Bersani, che nemmeno arrivò al ballottaggio.

Perché? Perché gli esposti e le denunce su presunti brogli e irregolarità, seppure mai verificate dal partito, bastarono per scatenare la bufera e far saltare tutto. E oggi? Stessi protagonisti, stesse avvisaglie di tempesta. Cozzolino è il leader dei bersaniani a Napoli, Ranieri sta con Renzi. E la polemica è già rovente.

Renzi, in città questa mattina, denuncia manovre sospette, associandosi all'esposto presentato dai suoi riferimenti locali che contestano la distruzione dell'elenco dei votanti dopo il primo turno. "E' una cosa sconvolgente - azzanna Matteuccio - abbiamo scoperto che a Napoli l'elenco dei votanti, che in un Paese normale sarebbe pubblico e online, e' stato bruciato la mattina del lunedi' dopo il voto. In tutta Italia stanno cacciando gli elettori dal seggio. A Firenze oggi è addirittura chiuso il posto a chi ci si può registrare per votare. Credo che Bersani -dovrebbe recuperare un po' di serenita' dai suoi"

Rincara la dose Alfredo Mazzei, fedelissimo del Capo dello Stato, vice di Umberto Ranieri al vertice della Fondazione Mezzogiorno Europa e leader dei fans di Matteuccio in Campania: "Siamo preoccupati per la regolarità delle operazioni al secondo turno. Non c'è stata ancora risposta all'esposto presentato ieri contro la distruzione delle schede e degli altri atti relativi al primo turno. La gestione delle primarie - conclude Mazzei - è stata sequestrata a Napoli da tre partiti: Pd, Sel e socialisti. Inutile dire che il rappresentante del Pd è bersaniano, noi siamo stati tenuti fuori dalla gestione delle procedure". Schede mandate al macero? Già: come ammettono anche i bersaniani, che però minimizzano il problema, gli elenchi dei votanti al primo turno sono stati caricati sui camion della spazzatura già lunedì scorso...

2-Ordine agli immigrati: votate Bersani In Campania i grandi proprietari terrieri hanno mobilitato i braccianti stranieri per il segretario
Peppe Rinaldi per LiberoQuotidiano.it

Una grande festa democratica. La rivincita della partecipazione sull'antipolitica dilagante. Un successo che spiana la strada alla parte sana di quest'Italia imbruttita da vent'anni di becerume berlusconiano. Certo, come no. Chiedere, ad esempio, alle centinaia di povericristi reclutati nei campi della Piana del Sele, a sud di Salerno, costretti a dare il proprio contributo alla palingenesi del Paese nella rinnovata veste di democrats tutti d'un pezzo. Il punto non proprio trascurabile è che loro neppure sanno chi sia Bersani e, quando c'è, di Firenze hanno notizia perché magari da quelle parti vive uno loro parente, un amico, un familiare. Ma costretti da chi? Ovvio, dai loro «padroni», cioè da quelli che nella migliore delle ipotesi li pagano - quando lo fanno - 30 euro dopo un'intera giornata trascorsa a raccogliere finocchi, verza o scarola.

L'esempio Cgil C'è stato un tempo in cui questo tipo di truppe le organizzava la Cgil: il delegato sindacale li caricava a bordo di bus presi in fitto e accompagnava le frotte di extracomunitari ai diversi appuntamenti democratici del caso. Oggi ci pensano direttamente i latifondisti: attraverso la solita rete di caporali, prelevano bulgari, marocchini e romeni vari disseminati sul territorio portandoli ai seggi dopo averli stipati negli stessi furgoncini che prima dell'alba, normalmente, si dirigono verso i campi. Democraticamente, s'intende.

Sì padrone Eppure è successo domenica scorsa e, prevedibilmente, succederà anche la prossima. «Noi solo votare scheda padrone» dicevano a chi, spinto dalla curiosità di vederli in fila nell'unico giorno (forse) libero della settimana, se li trovava nei seggi organizzati per le primarie: il tutto sotto lo sguardo vigile del bersaniano locale che controllava l'andazzo. «Bersaniano» è solo un caso: se al potere locale ci fosse stato un renziano o un hitleriano, la scena sarebbe stata identica. Perché il latifondo - come la sinistra ci insegna da sempre - sta col potere.

Eccolo spiegato il successone di Pier Luigi Bersani al Sud, non è che ci volesse tanto a capirlo. In uno dei seggi allestiti nel comune di Eboli, uno dei più estesi d'Italia, in località Corno d'Oro (cui si riferiscono le foto) la vicenda ha assunto tratti a dir poco surreali. La maggioranza politica che governa la città resa famosa da Carlo Levi è interamente schierata col segretario (naturale, ha in mano le chiavi delle candidature prossime al Parlamento). Il sistema di potere ha determinato il coinvolgimento diretto di grossi proprietari terrieri: i quali da un ente locale possono sempre aspettarsi concessioni edilizie e permessi vari per le attività che coinvolgono le grandi aziende agricole.

Alla trafila burocratica per la partecipazione al voto ci hanno pensato loro, come pure l'obolo da due euro per la causa democratica è stato versato dai piccoli e grandi boss della terra della Piana: un pacchetto completo per non meno di quattrocento stranieri, tra comunitari e non, come si legge in uno dei verbali di contestazione immediatamente formalizzato da chi a questo spettacolo non intendeva piegarsi. Inutile dire che è un verbale cui nessuno farà caso: non sia mai che una tale festa della democrazia venga rovinata dalla puntigliosità di qualcuno....

 

 

MATTEO RENZI CON LA MANO NELL'OCCHIORENZI A NAPOLIANDREA COZZOLINO - BASSOLINIANI ALLA RISCOSSAUMBERTO RANIERI GUIDO FABIANIRENZI FLOP A NAPOLI CON ALFREDO MAZZEI E LORENZO CREA Pierluigi BersaniPIERLUIGI BERSANI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!