antonio savasta michele nardi

LA PROCURA DI TRANI PORTA MALE: ARRESTATI DUE MAGISTRATI DEL TRIBUNALE DI ROMA, MICHELE NARDI E ANTONIO SAVASTA, ACCUSATI DI AVER PRESO SOLDI E DIAMANTI IN CAMBIO DI SENTENZE. ENTRAMBI AVEVANO LAVORATO COME PM NELLA CITTÀ PUGLIESE - SAVASTA ERA FINITO PURE NELLE INDAGINI SULL'IMPRENDITORE DAGOSTINO (ORA INTERDETTO), IN AFFARI CON BABBO RENZI - NELL'INCHIESTA COINVOLTI ANCHE AVVOCATI E POLIZIOTTI

 

CORRUZIONE: ARRESTATI DUE MAGISTRATI TRIBUNALE ROMA

 (ANSA) - L'ex pubblico ministero del Tribunale di Trani, Antonio Savasta, ora giudice del Tribunale di Roma, e il suo collega Michele Nardi, pm a Roma, ed in precedenza gip a Trani e magistrato all'ispettorato del Ministero della Giustizia, sono stati arrestati e condotti in carcere su disposizione della magistratura salentina. Le accuse sono di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari e falso per fatti commessi tra il 2014 e il 2018 quando era in servizio a Trani.

antonio savasta

 

E' stato arrestato e condotto in carcere anche l'ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, in servizio al commissariato di Corato (Bari). Misura interdittiva (in corso di notifica) per un imprenditore di Firenze nei confronti del quale è stato disposto il divieto temporaneo di esercizio dell'attività imprenditoriale e di esercizio degli uffici direttivi per un anno. Sono stati interdetti dalla professione per un anno gli avvocati Simona Cuomo, del Foro di Bari, e Ruggiero Sfrecola, del Foro di Trani. Nardi, Savasta, Di Chiaro e Cuomo rispondono di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di delitti contro la pubblica amministrazione, corruzione in atti giudiziari, falso ideologico e materiale. Gli altri indagati sono accusati, a vario titolo, di millantato credito, calunnia e corruzione in atti giudiziari.

michele nardi

 

MAGISTRATI ARRESTATI: PM,SOLDI E DIAMANTI PER SENTENZE

 (ANSA) - Gli ex magistrati tranesi arrestati, Antonio Savasta e Michele Nardi, ora in servizio al Tribunale di Roma, avrebbero garantito esiti processuali positivi in diverse vicende giudiziarie e tributarie in favore degli imprenditori coinvolti in cambio di ingenti somme di danaro e, in alcuni casi, di gioielli e diamanti. Gli imprenditori avrebbero pagato per i favori ricevuti e gli avvocati avrebbero svolto il ruolo di intermediari e facilitatori. E' quanto avrebbe accertato la Procura di Lecce.

 

L'ispettore di polizia arrestato, Vincenzo Di Chiaro, si sarebbe invece messo "al servizio dell'imprenditore coratino D'Introno (tra gli indagati, ndr) - a quanto viene riferito - quale momento indispensabile di collegamento con il magistrato Savasta per il complessivo inquinamento dell'attività investigativa e processuale da quest'ultimo posta in essere".

luigi dagostino

 

MAGISTRATI ARRESTATI: INTERDETTO IMPRENDITORE D'AGOSTINO

 (ANSA) - L'imprenditore fiorentino a cui è stata notificata l'interdizione per un anno dall'attività imprenditoriale è Luigi D'Agostino. Secondo l'accusa, l'allora pm di Trani Antonio Savasta avrebbe omesso i dovuti approfondimenti sul conto di D'Agostino, su cui indagava per una serie di false fatturazioni imputabili anche ad altri imprenditori, in cambio di danaro e altre utilità. Le indagini su D'Agostino, che sarebbe stato il reale beneficiario degli utili derivanti dalle falsificazioni, erano state avviate a Trani dopo la trasmissione di atti processuali dalla Procura di Firenze.

antonio savasta

 

MAGISTRATI ARRESTATI:PM,GRAVISSIMO RISCHIO ALTERAZIONE PROVE

 (ANSA) - "Il ricorso alla misura cautelare si è reso indispensabile tenuto conto del concreto pericolo di reiterazione di condotte criminose e del gravissimo, documentato e attuale rischio di inquinamento probatorio". Lo evidenzia in una nota il procuratore della Repubblica di Lecce, Leonardo Leone de Castris, con riferimento all'indagine che ha portato all'arresto in carcere dei magistrati del Tribunale di Roma, Antonio Savasta e Michele Nardi, già in servizio a Trani, di un ispettore di polizia e all'interdizione di un imprenditore fiorentino e di due avvocati di Bari e Trani. La Procura di Lecce ha indagato sulla vicenda in base all'articolo 11 del Codice di Procedura penale poiché si tratta di reati commessi da magistrati in servizio nel distretto della Corte d'appello di Bari di cui è competente la magistratura salentina.

antonio savasta

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