QUALCUNO SALVI (I DIPENDENTI) EQUITALIA DAI POLITICI - IL BANANA, LA RUSSA, SCHIFANI, ALFANO, BRUNETTA SPARANO SULL’AGENZIA DI RISCOSSIONE PER OTTENERE CONSENSI. MA SONO STATI AL GOVERNO PER 8 ANNI SU 10 E NON HANNO FATTO NIENTE PER CAMBIARE LE SUE PROCEDURE - E ORA I DIPENDENTI, GIUSTAMENTE, S’INCAZZANO: “SIAMO VESSATI, MINACCIATI, SUBIAMO ATTI DI VIOLENZA. MA APPLICHIAMO REGOLE CHE NON DECIDIAMO NOI”…

Francesco Carbone per l'ANSA

Quando e' troppo e' troppo: dopo due anni difficili, durante i quali sono stati attaccati e non solo verbalmente, i lavoratori di Equitalia sbottano. La goccia e' l' esser stati utilizzati come argomento di trattativa in campagna elettorale. Come l' esempio di cosa non si deve fare, di un intervento '' vessatorio'' dello Stato. E in alcuni casi, dicono, per assurdo, proprio da chi ha fatto le leggi che loro '' devono'' far rispettare. La polemica e' antica, risale ai primi incidenti che hanno visto coinvolti i rappresentanti di Equitalia da quando la crisi economica ha iniziato a ' mordere' piu' forte.

Ma oggi c' e' una novita': le 7 sigle sindacali che rappresentano i lavoratori rompono gli indugi e mettono nero su bianco la loro amarezza. La campagna elettorale sembra infatti aver notevolmente peggiorato quel clima ' pesante' che i lavoratori della riscossione hanno dovuto subire negli ultimi anni. Basti ricordare che dall' inizio del 2011 gli atti intimidatori (buste sospette, attacchi personali, scritte fuori dagli uffici, bombe carta, ecc) subiti dai lavoratori delle diverse sedi locali di Equitalia sono circa 400 e tra questi l' attentato piu' grave e' quello compiuto il 9 dicembre 2011 in cui rimane gravemente ferito il direttore generale Marco Cuccagna per l' esplosione di un plico contenete una bomba spedita dagli anarchici del Fai.

'' Ancora una volta - si legge nella nota delle segreterie di Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl Credito e Uilca - i rappresentanti dei lavoratori evidenziano con preoccupazione come l' argomento Equitalia venga usato in campagna elettorale strumentalizzando il lavoro di 8.500 dipendenti da ' politici' che sostengono la necessita' di chiusura del gruppo o accusano i lavoratori di comportamenti vessatori e violenti, oppure legano l' attivita' di riscossione ad una serie di i suicidi con un legame di nesso causale che fa inorridire per l' opera di sconcertante sciacallaggio mediatico.

I lavoratori di Equitalia ricordano che quegli stessi politici, i quali oggi tanto inveiscono sulle regole della riscossione, sono anche gli autori delle leggi che regolamentano l' attivita' e che devono essere applicate senza margine di discrezionalita' alcuno. Le procedure previste da tali leggi sono soggette a severi controlli sugli atti, sia da parte della magistratura, che da parte della Corte dei Conti, chiamata a vigilare sul danno erariale''. Quindi i lavoratori sottolineano che '' tutti devono essere consapevoli che queste dichiarazioni irresponsabili e la risonanza che alcune testate giornalistiche attribuiscono loro, sono il terreno di coltura che stimola la reiterazione di quegli atti violenti e criminali che i lavoratori e le sedi del gruppo continuano a subire anche in questi giorni''.

Si invitano pertanto '' quei politici ad usare lo stesso senso dello Stato che i lavoratori del gruppo Equitalia quotidianamente osservano nello svolgimento della loro seppur impopolare ma doverosa attivita'''. Tra le ultime esternazioni di politici su Equitalia (solo dallo scorso 1 febbraio) c' e' molto materiale soprattutto nel centrodestra: Angelino Alfano ('' basta allo strapotere di Equitalia'') anche se oggi corregge il tiro: '' i lavoratori di Equitalia hanno perfettamente ragione''. Silvio Berlusconi (pone il tema come '' la questione del mostro Equitalia'');

Renato Schifani ('' L' aggressione portata da Equitalia e' devastante''); Francesco Storace ('' Equitalia e' un esattore di Stato, che sceglie i cittadini come vittime''); Ignazio La Russa ('' Vogliamo un condono sugli interessi da usura che Equitalia chiede''); Renato Brunetta ('' rivedere i poteri di Equitalia, affinche' il fisco non dia l' impressione di strozzare i contribuenti''). Ma anche Beppe Grillo appare su questa linea: '' Equitalia va chiusa. Bisogna trattare direttamente con i cittadini. Non e' piu' tollerabile questa situazione che ha portato la gente al lastrico''.

 

 

EQUITALIASEDE EQUITALIA ATTILIO BEFERAFACCIA A FACCIA BERLUSCONI E ALFANORENATO BRUNETTA DOCET

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO