big raggi marra scarpellini

QUEI BRAVI RAGAZZI CHE CIRCONDANO VIRGINIA - RAFFAELE MARRA, “PUPILLO” E "PADRONE" DELLA RAGGI, COMPRO’ UN SUPERATTICO DI LUSSO OTTENENDO UNO SCONTO DI QUASI MEZZO MILIONE DAL PROPRIETARIO. CHI ERA? QUEL SERGIO SCARPELLINI CHE GRILLO DEFINI’ “EVASORE DI IVA” E DI BATTISTA LO LIQUIDO' COME “ER CAVALLARO”

Emiliano Fittipaldi per “espresso.repubblica.it

RAFFAELE MARRARAFFAELE MARRA

 

Sergio Scarpellini è un immobiliarista romano. Famoso per essere il costruttore preferito dalla Casta, perché proprietario di alcuni palazzi affittati per lustri dalla Camera dei Deputati a peso d'oro. Un imprenditore pieno di amici ed entrature importanti considerato, dai big del movimento Cinque Stelle, uno dei nemici pubblici numero uno della Capitale. Un simbolo plastico della “suburra” di affaristi che si arricchisce grazie ai politici e ai soldi pubblici, sempre a scapito dei contribuenti.

 

Non a caso Beppe Grillo, in un post del gennaio 2015 dedicato ai «regali di Renzie ai grandi evasori» definiva Scarpellini «un evasore di Iva», mentre Alessandro Di Battista (dopo la battaglia vittoriosa del M5S per la rescissione di un contratto ventennale, quello di palazzo Marini, costato in totale «500 milioni di euro») lo definì letteralmente «un gentleman meglio noto come “er cavallaro”».

SERGIO SCARPELLINISERGIO SCARPELLINI

 

È sorprendente scoprire, dunque, che il braccio destro di Virginia Raggi, l'ex vice capo di gabinetto Raffaele Marra (dopo la crisi della scorsa settimana in procinto di trasferirsi, pare, ad altro incarico apicale) nel 2010 abbia comprato un attico proprio da una società del gruppo dell'immobiliarista, ottenendo uno sconto di quasi mezzo milione di euro rispetto ai prezzi di mercato. Circa il 40 per cento in meno rispetto a un altro acquirente che, nello stesso periodo, prese da Scarpellini un appartamento gemello dirimpetto al suo.

 

SERGIO SCARPELLINI SERGIO SCARPELLINI

La compravendita di Marra fu perfezionata, tra l'altro, quando il dirigente era seduto - grazie agli eccellenti rapporti con l'ex sindaco Gianni Alemanno - sulla poltrona di direttore dell'Ufficio delle Politiche abitative del Comune di Roma e su quella, strategica, di capo del dipartimento del Patrimonio e della Casa, la prima ottenuta nel giugno del 2008 e la seconda a fine 2009.

 

PALAZZO MARRAPALAZZO MARRA

L'acquisto tra due privati dovrebbe escludere in teoria qualsiasi conflitto di interessi. Però Scarpellini era (ed è ancora) proprietario di sedi affittate direttamente al Comune di Roma con contratti a sei zeri, ed aveva (ed ha ancora) interessi su importanti aree edificabili che obbligano il gruppo a un rapporto costante (a volte complesso) con il Campidoglio e i suoi uomini. Basti pensare allo scandalo del palazzo a Largo della Loria, di proprietà di un'ente pensionistico dei giornalisti, l'Inpgi, affittato dalla Milano 90 di Scarpellini per 2,1 milioni annui e poi subaffittata al Comune di Roma per 9,5 milioni nel 2008. O ai sei milioni annui che il Campidoglio ha dato all'immobiliarista per alcuni locali usati dall'assemblea e dal gabinetto del sindaco a Via delle Vergini, e fortunatamente restituiti.

ATTICO MARRAATTICO MARRA

 

“L'Espresso” ha consultato gli archivi dell'Agenzia del Territorio, scoprendo il giro di compravendite tra il costruttore e Marra, ancora oggi principale collaboratore della sindaca e definito qualche giorno fa «un bravo ragazzo» dall'assessore Adriano Meloni, nonostante gli attacchi di parte del direttorio grillino per il suo passato alemanniano. Il dirigente aveva deciso di trasferirsi nell'elegante residence dell'Eur all'Acqua Acetosa già a fine 2009, quando aveva firmato un rogito con la società Progetto 90 di Scarpellini.

 

Allora la società aveva quasi finito di costruire i cinque palazzi di un complesso residenziale di lusso, con due piscine (una di 25 metri con lettini e ombrelloni e un altra destinata ai bambini), comprensiva di palestra, videosorveglianza e guardiania H24 e un bellissimo campo da golf da 18 buche, non ancora ultimato.

ATTICO MARRA 2ATTICO MARRA 2

 

L'appartamento di cui Marra si innamora è uno dei più belli del mazzo: un attico su due piani di 168 metri quadri con doppio terrazzo (nella brochure di vendita si spiega che le fioriere sono «ad irrigazione automatica»), ingresso, soggiorno, cucina, ripostiglio, tre bagni e due camere. Gemello per valore catastale e metratura di quello comprato qualche mese prima da un imprenditore, che – documenti alla mano - aveva sborsato per un gioiellino (secondo la pubblicità sono tutti con «infissi in rovere, pavimenti pregiati in marmo o parquet a listoni in rovere, armadi a muro realizzati artigianalmente, cucine in marmo, bagni in marco con doccia o vasca idromassaggio, androni con boiserie e cornici in gesso, pavimento in travertino») più un box auto ben 1.204.000 euro Iva inclusa.

 

raffaele marra raffaele marra

Marra un anno dopo riesce a concludere l'affare della vita, perché davanti al notaio Claudio Togna e al figlio di Scarpellini, Emanuele, si mette in tasca una casa identica a soli 728 mila euro, con un risparmio di quasi mezzo milione rispetto a quello che il gruppo immobiliare considerava evidentemente prezzo di mercato.

 

virginia raggi con la scortavirginia raggi con la scorta

I due appartamenti sono nell'edificio E, quelli più alti. Facendo altri raffronti, è un fatto che Scarpellini venda a una ragazza, nell'edificio A, un appartamento della metà del valore catastale rispetto a quello di Marra quasi allo stesso prezzo: 676 mila euro. Stesso criterio, quello della dura legge di mercato, per il signor A.V., che è riuscito a ottenere un piano terra di sole 5 stanze a 724 mila euro. “L'Espresso” ha provato a chiedere all'ufficio acquisti il costo attuale di un attico nello stesso comprensorio: “Ce ne sono pochi invenduti. Ne abbiamo uno di 110 metri quadri calpestabili nell'edificio B, che è un po' più basso, più un grande terrazzo. Costa 1.350 milioni di euro, ma c'è un minimo di trattabilità. I prezzi li abbiamo abbassati, qualche tempo fa stavamo a 10 mila euro al metro quadro. Oggi stanno a nove». Marra ha comprato a circa 4.500. Un business da leccarsi i baffi.

virginia raggi con la scortavirginia raggi con la scorta

 

Ma ci sono altri particolari che rischiano di imbarazzare Raggi e il M5S. Il dirigente comunale, che ha già versato una caparra nell'ottobre del 2009, il 23 giugno 2010 salda la Progetto 90 srl con un assegno da 400 mila euro, a cui aggiunge quello ottenuto attraverso un mutuo da 250 mila euro della banca Barclays. Ma Scarpellini sembra aver preso davvero a cuore questa compravendita: lo stesso giorno, davanti allo stesso notaio, compra la vecchia casa di Marra, in tutto quattro camere di una modesta palazzina distante poche centinaia di metri dalla nuova residenza.

 

Scarpellini per accaparrarsela gira a Marra un assegno da 400 mila euro attraverso la sua Progetto 90, stessa identica cifra che qualche minuto dopo Marra gira al gruppo Scarpellini per comprarsi l'attico. Un nuovo affare per il funzionario: Marra nel 2003 aveva infatti acquistato la sua prima casa in via Francesco Gentile attraverso una cartolarizzazione fatta dalla società SCIP: l'immobile era infatti dell'Inpdap. Nel 2003 il fedelissimo di Virginia la paga poco meno di 140 mila euro. Sette anni dopo Scarpellini la ricompra a prezzo triplo.

virginia raggi il vento e cambiatovirginia raggi il vento e cambiato

 

Non sappiamo perché il costruttore fa, dopo il maxi sconto, un secondo favore al consigliere della sindaca. Scarpellini infatti non solo nell'appartamento non ci metterà mai piedi (vivendo in una stupenda villa sull'Appia Antica che fu di Silvana Mangano) ma se ne libererà appena possibile (un anno dopo) per 380 mila euro. Perdendoci dunque 20 mila euro.

 

Non sappiamo nemmeno se negli anni Marra e Scarpellini siano rimasti in contatto. È un fatto che, dopo qualche screzio con Alemanno, Marra sia poi stato nominato (dal 2011 al 2013) dall'allora governatore della Regione Lazio direttore Regionale del Demanio e del Patrimonio. Anche l'ente oggi guidato da Nicola Zingaretti ha affittato immobili da Scarpellini.

 

virginia raggivirginia raggi

Finora nessuno conosceva gli affari immobiliari del fedelissimo di Virginia. Nemmeno Grillo, che lo considerava inadatto a fare il capo o il vicecapo di gabinetto già a luglio perché considerato troppo vicino alla destra romana. Marra è stato spostato a capo del personale del Campidoglio, con una insolita delibera a tempo che scadrà a fine ottobre. Si tratta di una poltrona di enorme peso che sovrintende su 24 mila dipendenti diretti, che arrivano a 60 mila se si considerano anche gli impiegati delle partecipate. Chissà se Raggi, dopo il nuovo scandalo, riuscirà a proteggerlo ancora.

virginia raggi sindaca di romavirginia raggi sindaca di roma

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)