QUEL PISTOLA DI OBAMA - LE ARMI E LE MUNIZIONI USATE DAI FANATICI DELLO STATO ISLAMICO PROVENGONO DAGLI USA: I RIFORNIMENTI ARRIVATI IN IRAQ E IN SIRIA PER ARMARE I RIBELLI SONO FINITI AI JIHADISTI (ARIDATECE BUSH!)

Le forze di difesa e di sicurezza che hanno ricevuto le forniture di munizioni non sono in grado di custodirle e l’Isis sarebbe entrato in possesso delle armi anche a seguito all’annessione nelle proprie fila di militanti dei gruppi antigovernativi presenti in Siria o acquistandole da ribelli siriani…

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Articolo di C.J. Chivers per “The New York Times” pubblicato da “la Repubblica” - (Traduzione di Marzia Porta)

 

barack obama 2008:2014 barack obama 2008:2014

Le munizioni che lo Stato islamico (Is) sta impiegando nella sua campagna nella Siria settentrionale e in Iraq provengono dagli Usa e da altri Paesi che sostengono le forze di sicurezza regionale attualmente impegnate contro il gruppo jihadista.

 

La scoperta, che contiene un implicito avvertimento rivolto ai governanti e ai sostenitori dell’intervento, dimostra che le munizioni fatte giungere in Siria e in Iraq per aiutare a stabilizzarne i rispettivi governi sono finite invece in mano ai jihadisti, contribuendo così ad alimentare l’ascesa dello Stato islamico, facilitando la sua protratta resistenza.

OBAMA HAMBURGER OBAMA HAMBURGER isis isis

 

«È evidente che le forze di difesa e di sicurezza che hanno ricevuto le forniture di munizioni non sono in grado di custodirle», ha dichiarato James Bevan, direttore di Conflict Armament Research, l’organizzazione che sta raccogliendo ed analizzando le armi impiegate dall’Is.

 

I combattenti dell’Is si sono dimostrati molto abili nel procurarsi le armi. Stando ad alcuni analisti e a ribelli appartenenti a gruppi rivali, il gruppo sarebbe entrato in possesso delle armi a sua disposizione in seguito all’annessione nelle proprie fila di militanti appartenenti a gruppi antigovernativi presenti in Siria, acquistandole da ribelli siriani che le avevano ricevute da donatori stranieri, appropriandosene sul campo di battaglia e in seguito ad accordi stretti con membri corrotti delle forze di sicurezza attive in Siria e in Iraq.

 

abu bakr al baghdadi abu bakr al baghdadi

«Nella sua lotta contro l’esercito siriano l’Is decide di combattere determinate battaglie solo quando intravede un investimento allettante, ovvero quando si presenta la possibilità di catturare i depositi di armamenti», spiega Fouad al-Ghuraibi, un comandante dei ribelli siriani. In seguito alla cattura di una base aerea siriana nei pressi di Hama, i jihadisti sono entrati in possesso di una quantità di armi e munizioni tale che il suo trasporto ha richiesto l’impiego di una flotta di camion.

 

Le indagini condotte sul campo dal Conflict Armament Research rientrano in un progetto finanziato e condotto dall’Unione Europea al fine di identificare la provenienza delle armi usate dal gruppo militante, che viene successivamente resa nota e indicata con trasparenza su un sistema di mappatura globale online chiamato iTrace.

 

Tra i materiali di cui i ricercatori sono entrati in possesso si contano 1.730 cartucce prodotte in un periodo di tempo compreso tra il 1945 e il 2014 e destinate in larga parte a fucili e mitragliatrici, e in misura minore a pistole. I ricercatori hanno ricevuto le munizioni la scorsa estate da parte di combattenti curdi, o le hanno raccolte nelle postazioni di combattimento appena abbandonate dall’Is.

 

L ESECUZIONE DI UN FEDELE DI ASSAD DA PARTE DI RIBELLI SIRIANI L ESECUZIONE DI UN FEDELE DI ASSAD DA PARTE DI RIBELLI SIRIANI

Grazie alla presenza di particolari contrassegni impressi sul fondello delle singole cartucce, è possibile risalire la provenienza delle munizioni a ventuno nazioni. Più dell’ottanta percento è stato prodotto in Cina, nella ex Unione Sovietica, nella Russia post-sovietica o in Serbia. Le munizioni sovietiche sembrano coincidere con quelle conservate nei depositi dell’esercito siriano, che da tempo riceve armamenti dal Cremlino.

 

Un’altra considerevole percentuale di cartucce è riconducibile alle munizioni che gli Stati Uniti hanno fornito per più di un decennio all’esercito e alla polizia iracheni dopo l’invasione del 2003. Quasi il diciannove percento delle cartucce (pari a 323) provengono dagli Stati Uniti.

L ESECUZIONE DI UN FEDELE DI ASSAD DA PARTE DI RIBELLI SIRIANI L ESECUZIONE DI UN FEDELE DI ASSAD DA PARTE DI RIBELLI SIRIANI

 

Si tratta di cartucce da 5,56 millimetri prodotte tra il 2005 e il 2007 nello stabilimento Lake City Army Ammunition Plant, in Missouri, e di centoquarantasette cartucce sulle quali è impresso il marchio WOLF, riconducibile alla Sporting Supplies International: una compagnia americana che vende con il proprio marchio munizioni di fabbricazione russa e che ha fornito grandi quantità di munizioni militari al governo degli Stati Uniti — che a sua volta le ha distribuite alle forze di sicurezza addestrate dagli Usa.

 

Una piccola quantità di cartucce trovate in possesso del-l’Is provengono dall’Iran, e la loro data di fabbricazione risale in alcuni casi al 2013. L’Iran è stato tra i sostenitori del governo iracheno a guida sciita. Se dimostrato, il deliberato trasferimento delle armi in Iraq rappresenterebbe una violazione della risoluzione 1737 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che nel 2006 ha vietato al Paese di esportare armi.

 

 

 

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