QUESTI DUE CI VOGLIONO FREGARE? – KURZ E SEEHOFER RAGGIUNGONO UN’INTESA SUI MIGRANTI: QUELLI REGISTRATI IN ITALIA SARANNO RISPEDITI DA NOI – “NON ADDOSSEREMO RESPONSABILITÀ ALL’AUSTRIA. L’OBIETTIVO È CHIUDERE LA ROTTA MEDITERRANEA”. ORA IL CERINO È IN MANO A SALVINI – LA PROSSIMA SETTIMANA CI SARÀ UN TRILATERALE DI FUOCO…

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sebastian kurz horst seehofer 7 sebastian kurz horst seehofer 7

Flaminia Bussotti per “il Messaggero”

 

Dopo l' intesa raggiunta ieri a Vienna fra Sebastian Kurz e Horst Seehofer, il cerino, o come si dice qui lo schwarzen Peter, passa all' Italia, dopo essere stato a lungo in mano ad Angela Merkel, poi finito alla Spd e ritornato a Seehofer. Il ministro dell' Interno tedesco sperava di convincere il cancelliere austriaco a riprendersi alla frontiera i migranti sbarcati senza i requisiti in Germania. Da Kurz invece è arrivato un chiaro picche.

MIGRANTI ONG MIGRANTI ONG

 

L' Austria non ci pensa ad avallare soluzioni nocive al Paese, è il ritornello di Vienna, risuonato anche ieri nell' incontro con Seehofer con Kurz (Övp) e il vice-cancelliere Heinz-Christian Strache e il ministro degli interni Herbert Kickl (Fpö).

 

«Non addosseremo né ora né in futuro responsabilità sui migranti all' Austria che non le competono, lo posso escludere», ha assicurato Seehofer passando dalle minacce dei giorni scorsi a un tono conciliante.

sebastian kurz horst seehofer 5 sebastian kurz horst seehofer 5

 

La Germania non adotterà misure verso l' Austria, a giorni ci sarà una riunione dei ministri degli interni dei tre paesi. L' obbiettivo è chiudere la rotta nel Mediterraneo, «questo è nell' interesse dell' Italia, ma anche dell' Austria e della Germania», ha sottolineato Kurz.

 

matteo salvini con i migranti matteo salvini con i migranti

La riunione trilaterale si terrà la settimana prossima a Innsbruck. Seehofer ha quasi scatenato una crisi di governo in Germania, arrivando anche a minacciare le dimissioni col rischio di far cadere la cancelliera Merkel e tornare alle urne, con il suo masterplan che prevedeva respingimenti di migranti ai confini e l' apertura di centri di transito alla frontiera.

 

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Nodo controverso soprattutto il respingimento di coloro già registrati in un altro paese Ue, ma anche l' idea stessa di centri di transito: il primo punto era a danno in primis dell' Italia, ma anche l' Austria, che avrebbe dovuto riprendersi tutti gli altri sprovvisti dei requisiti per l' asilo in Germania, ne avrebbe fatto le spese.

 

matteo salvini bagno piscina confiscata al boss 10 matteo salvini bagno piscina confiscata al boss 10

PIANO AMMORBIDITO

Nel frattempo il piano è stato parecchio ammorbidito: la Merkel ha assicurato che la permanenza nei centri di transito sarebbe al massimo di 48 ore (dopodiché i migranti verrebbero trasferiti in normali centri di accoglienza). L' intesa di Vienna ridurrebbe notevolmente il numero dei respingimenti verso l' Austria (solo quelli che hanno presentato domanda di asilo in un altro paese): il numero di questi in Baviera sarebbe di circa 150 al mese.

 

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Si tratta dei profughi «già registrati in Italia e Grecia che hanno fatto lì domanda di asilo», ha detto Seehofer. Negozieremo con quei due paesi per vedere «cosa possono fare» sui movimenti secondari. I migranti registrati in Italia e Grecia che arrivano alla frontiera austro tedesca saranno mandati nei centri di transito e poi rinviati a Roma o Atene: sarà «un contributo essenziale di Italia e Grecia per fermare la migrazione illegale».

 

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Se i negoziati con Italia e Grecia dovessero fallire, si dovrà «pensare a nuove misure per fermare la migrazione illegale», ha precisato.

 

TRATTATIVA DIFFICILE

Seehofer si è detto consapevole che non saranno negoziati «facili» e, in un ennesimo rimpallo del cerino, lo ha passato di nuovo alla Merkel: «Presumo che a causa della complessità e della dimensione europea, i punti chiave dell' accordo dovranno essere stabiliti dai capi di governo», ha detto.

SALVINI AUSCHWITZ SALVINI AUSCHWITZ

 

Da Vilnius il ministro degli esteri Enzo Maovero Milanesi ha intanto avuto l' assicurazione della collega austriaca Karin Kneissl che per ora Vienna non prevede al Brennero alcuna misura.

 

 

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