de masi salvini di maio

"È IL GOVERNO STAGE" – IL SOCIOLOGO DE MASI SI PENTE DI AVER APPOGGIATO IL M5S: “DI MAIO È UN CASO UNICO. È PASSATO DA NON AVERE UN LAVORO AD AVERNE 4, NEPPURE CHURCHILL E DE GAULLE” – “È UNA FESSERIA PAGARE POCO CHI GOVERNA, NON BISOGNEREBBE BADARE A SPESE. MA QUALE REDDITO DI CITTADINANZA? NON È ALTRO CHE IL REI INTRODOTTO DA GENTILONI…”

Carmelo Caruso per “il Giornale”

 

domenico de masi

La profezia è angosciante: «Nel 2054 il lavoro come lo conoscevamo scomparirà». A formularla è stato Davide Casaleggio sul Corriere della Sera. Per questo, abbiamo chiamato il padre del reddito di cittadinanza. L' ex faro del M5s per tutto ciò che riguarda il welfare. A dirla tutta, era il candidato in pectore al ministero del Lavoro al posto di Di Maio: il sociologo Domenico De Masi, ordinario alla Sapienza di Roma.

 

Casaleggio ha dichiarato che nel 2054 il lavoro sparirà.

«Io che studio questi temi, faccio previsioni che si fermano ai prossimi anni. Lui si spinge addirittura al 2054. Mah».

 

Casaleggio spiega che parte «dall' osservazione di fenomeni già in corso sebbene ancora non su larga scala».

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

«Prima di parlare bisogna andare sul campo. Io non smetto di andarci. Ho visitato i laboratori Usa. A 23 anni, per fare la mia prima ricerca, ho scelto di farmi impiegare, per un anno, all' interno dell' Italsider come operaio».

 

Un autentico lavoro da sociologo.

«Per spiegare la fine del lavoro ho scritto 800 pagine. Per conoscere occorre studiare. Casaleggio che basi ha? A quali ricerche si riferisce?».

 

Non lo sappiamo ma è convintissimo.

«Mi sembra la scoperta dell' acqua calda. Il lavoro è già scomparso rispetto a come lo conoscevamo. Oggi lavoriamo 40 miliardi di ore l' anno. Nel Novecento, 60 miliardi di ore. Questi sono dati universali».

 

Casaleggio parla di intelligenza artificiale.

«Non serve Casaleggio per scoprire l' intelligenza artificiale. Possedete un iPhone? Siri è una forma di intelligenza artificiale».

salvini e di maio murales by tvboy 2

 

Ha spiegato agli italiani la necessità del reddito di cittadinanza. Oggi, tutti se ne sono appropriati.

«Ma quale reddito di cittadinanza? Questo è un reddito per i poveri non per i lavoratori».

 

Non serve per i disoccupati?

«Innanzitutto bisogna fare una distinzione fra disoccupati poveri e disoccupati che poveri non lo sono. Questo reddito non c' entra nulla con la disoccupazione».

 

Si tratta della più grande conquista del M5s. E pensare che, in passato, lei è stato vicinissimo alle sensibilità del movimento...

«Il reddito di cittadinanza lo ha inventato il cancelliere tedesco Bismarck. E poi mi faccia dire che il reddito di cittadinanza che sta per essere varato non è altro che il Rei introdotto dal governo Gentiloni».

 

Sembra di capire che è ormai insoddisfatto.

DOMENICO DE MASI - LAVORARE GRATIS LAVORARE TUTTI

«Un contentino per i poveri: un pannicello caldo».

 

Lei è un uomo che conosce il Sud come pochi. Non crede che chi lo percepirà farà altri lavori?

«Ma chiaro! Conoscete i disoccupati meridionali? Il disoccupato meridionale è un artista.

Non sta mai fermo. Una ne pensa e 100 ne fa. Si industria, s' ingegna. E poi che deve fare con 300 euro di reddito di cittadinanza. Fa ridere».

 

Altra promessa del governo gialloverde è la famosa quota 100 per le pensioni.

«Ma chi vuole andare in pensione a 65 anni? Posso capire i minatori, ma a 65 anni la mente è attiva, anzi, produce il meglio. Non scherziamo. È una follia».

 

Il governo non le piace.

domenico de masi

«In un paese sempre più malato, il popolo dovrebbe scegliere i medici più bravi. Lei farebbe mai curare un figlio malato a degli studenti di medicina? In questo governo nessuno ha mai fatto il mestiere che oggi è chiamato a fare. È un governo scuola lavoro. Il governo stage».

 

Un ministero a lei caro è quello del Lavoro che oggi occupa Di Maio.

DE MASI

«Un caso unico al mondo. Un uomo che a 32 anni è passato da non avere un lavoro ad averne quattro: vicepremier, due ministeri e capo politico. Neppure Churchill e De Gaulle».

 

Ma loro tagliano tutto: vitalizi, sprechi, auto blu

«Ma io gli darei l' elicottero blu se soltanto fossero bravi. È una fesseria pagare poco chi governa. Non bisognerebbe badare a spese».

 

Di Maio e Salvini vanno avanti.

«Sì, vanno avanti per prove ed errori. Lo ripeto. Stanno facendo stage. Ma con l' Italia».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…