"LA RIVOLUZIONE POPULISTA? L'ITALIA CI ERA ARRIVATA VENT’ANNI PRIMA" - IL POLITOLOGO INGLESE JONATHAN HOPKIN: "L'ONDATA DI PROTESTA L'AVETE GIÀ AVUTA NEL 1993 CON MANI PULITE - SI È SEMPRE DETTO CHE L'ITALIA ERA IL PAESE DELL'INSTABILITÀ INVECE CAMBIANO I GOVERNI, MA I POLITICI SONO SEMPRE GLI STESSI. RENZI? ANCHE LUI E’ UN POPULISTA”

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JONATHAN HOPKIN JONATHAN HOPKIN

Caterina Soffici per “la Stampa”

 

«L'Italia è avanti».

 

Scherza?

«Niente affatto. Almeno venti anni avanti rispetto agli altri paesi europei. E anche all'America».

 

Jonathan Hopkin è professore di Politica comparata alla London School of Economics, esperto di Italia su cui ha scritto vari saggi. Domani sarà protagonista con lo scrittore Christian Raimo a Fill, Festival of Italian Literature in London.

 

Parlerà di un tema intrigante: «Italian politics for Dummies», ovvero la politica italiana spiegata ai principianti. Esercizio non del tutto ovvio, visto che l'Italia è spesso considerata un luogo difficile da capire per gli stranieri. Soprattutto se andiamo oltre gli stereotipi di pizza e mandolino (nel bene) o mafia e corruzione (nel male).

mani pulite mani pulite

 

Cosa significa che l' Italia vista da Londra è avanti?

«Significa che la rivoluzione populista in atto in paesi come la Gran Bretagna della Brexit o gli Stati Uniti di Trump in Italia c' è già stata nel 1993, con Mani Pulite. Voi l' ondata di protesta l' avete già avuta e metabolizzata».

 

Ma c'è una bella differenza con i populismi di oggi.

«Il movimento che ha spazzato via il pentapartito e ha aperto la strada a Berlusconi ha in comune due cose con il 2016: affondava le basi nella crisi economica e nel discredito della vecchia politica. Forse Berlusconi non è stato un populista? Ricordatevi gli slogan: "L' Italia è il paese che amo", "Un milione di posti di lavoro", "Meno tasse per tutti", "Un nuovo miracolo italiano"».

tangentopoli tangentopoli

 

Quindi in Italia c'è già stata la rivoluzione populista che scuote l'Europa?

«Se guardiamo alla superficie, paesi come la Gran Bretagna e l'America sembrano estremamente stabili e affidabili e invece le forti tensioni sotterranee hanno portato alla Brexit e all' elezione di Trump, vere rivoluzioni. Mentre si è sempre detto che l' Italia era il paese dell' instabilità, perennemente sull'orlo della rivoluzione. Invece cambiano i governi, ma i politici sono sempre gli stessi. L'Italia rimane il paese del trasformismo».

 

Trasformismo è una parola che non si può tradurre in inglese.

«Appunto. L'Italia è ancora il paese dove tutto cambia perché niente cambi».

 

Il solito Gattopardo.

renzi berlusconi renzi berlusconi

«Sì. Adesso torna pure Berlusconi. Anche in questo l'Italia è avanti. Se è vero che le prossime elezioni porteranno a una coalizione di Berlusconi con il Pd, l' ltalia è l' unico paese dove i partiti mainstream resteranno al potere. Hanno cambiato apposta la legge elettorale per non rischiare».

 

Renzi non è stato una rottura?

«A parole. Anche Renzi è a suo modo un populista. Anche lui ha navigato sulla retorica del fare. Smettiamola di parlare e facciamo. Sembrava che sarebbe bastata la sua energia per risolvere tutti i problemi. Ma poi si è visto come è finita».

 

Anche la rottamazione è stata una rivoluzione a parole?

«Certo. Tutti i politici in Italia dicono che vogliono cambiare tutto. Ma quando si tratta di cambiare sul serio - il posto fisso, le pensioni, i piccoli privilegi - gli italiani non vogliono cambiare niente».

 

Matteo Renzi e berlusconi Matteo Renzi e berlusconi

Cosa è il grillismo visto da Londra?

«Un' altra cosa tipicamente italiana. In termini di voti è il primo partito italiano, ma si definisce un non-partito ed è contro i partiti politici».

 

Si definiscono Movimento, infatti.

«Da scienziato della politica le dico che se uno si candida a governare può anche cambiare la definizione ma la funzione è quella di un partito».

 

Sono dei populisti?

«Un'altra generazione di populisti, che crede di poter governare attraverso i poteri magici di Internet».

 

La scienza della politica cosa dice al riguardo?

beppe grillo vaccini new york times beppe grillo vaccini new york times

«Che non è possibile. Perché non puoi fare un referendum su ogni cosa. Primo, perché rimane il dilemma di chi decide cosa si deve sottoporre a referendum. E secondo, perché la gente in verità non vuole decidere».

 

Infatti non si riesce a decidere neppure in un'assemblea di condominio.

«E avete l' amministratore di condominio. Un'altra figura intraducibile in inglese».

 

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