"SE NON SI RISPETTANO QUESTE REGOLE LA PROSPETTIVA E' IL LOCKDOWN" - CONTE MENA DURO SU RENZI. “IL DPCM NON CAMBIA. QUESTI DISTINGUO DEL GIORNO DOPO MI SORPRENDONO” – MATTEUCCIO RECLAMA LO STREAMING PER I PROSSIMI VERTICI MA "GIUSEPPI" GLI RICORDA CHE NELLE RIUNIONI IMPORTANTI C'ERA ANCHE LA BOSCHI (DORMIVA?) - ZINGARETTI FRENA SULLA PROPOSTA DEL CAPOGRUPPO PD MARCUCCI, DI ISTITUIRE UN COMITATO DI SALUTE PUBBLICA, PER DECIDERE TUTTO CON LE OPPOSIZIONI…

-

Condividi questo articolo


Carlo Bertini e Federico Capurso per “la Stampa”

 

conte renzi conte renzi

«Se non si rispettano queste nuove regole, la prospettiva è il lockdown, che vogliamo scongiurare». Giuseppe Conte non lo esclude più, mentre presenta il decreto ristori da 5,4 miliardi appena approvato dal Consiglio dei ministri che include anche un pacchetto sulla giustizia e alcune norme sulla sanità. Il dramma incombe.

 

E se dovesse divenire inevitabile, il premier deve poter contare su una maggioranza compatta per vararlo. Anche per questo tira fuori le unghie con Matteo Renzi. E liquida le violenze, che non «portano nulla di buono. Le persone per bene non hanno voglia di lasciarsi strumentalizzare».

 

«Il Dpcm - è l' avviso del premier a Renzi - resta quello, un conto è fare il contrappunto, altro conto è dare alternative, e quella sera non ce ne erano. Questi distinguo del giorno dopo mi sorprendono».

 

RENZI CONTE RENZI CONTE

Matteo Renzi è servito e il premier deve muoversi con cautela, perché se liquida così le richieste di modifica del Dpcm, può star certo che l' ex rottamatore non starà a guardare. Renzi non arretra, rivendica di non essere uno «yes man», e ripete che «così non si diminuiscono i contagi, ma si aumentano i disoccupati». Arma Ettore Rosato e Davide Faraone, che reclama lo streaming per i prossimi vertici. «Ascolti i suggerimenti del giorno prima».

 

Il vertice della discordia Al vertice con i capigruppo a Palazzo Chigi in serata piomba una Maria Elena Boschi più agguerrita del solito. Ma il premier è duro, ricorda che nei passaggi clou c' era anche lei e i ministri di Iv. E tende una mano che in realtà è chiusa a pugno: «In prospettiva futura, se ci sono sensibilità diverse, parliamone quando è il momento». E se Milano e Napoli vogliono chiudersi a riccio, con lockdown mirati, il Dpcm lo consente.

 

MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGAN MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGAN

Come consente un allentamento della stretta sugli orari dei ristoranti, se e quando la curva epidemiologica scenderà, anche prima del 24 novembre. Come fa notare il governatore della Toscana Giani, offrendo così una sorta di «lodo» di mediazione. Rilanciato da Andrea Marcucci per stemperare la tensione.

 

Ma che non ci sia serenità nella maggioranza lo dimostra il fatto che domani Conte andrà in Senato per riferire sul Dpcm, ma alle sue parole non seguirà alcun voto. Il centrodestra voleva approfittare dell' informativa per spaccare in Parlamento la maggioranza, che invece ha fatto muro. «Renzi passi dalle parole ai fatti e voti contro il Dpcm», lo provocava infatti Matteo Salvini, dopo un vertice con Meloni e Tajani per decidere la strategia.

 

conte renzi conte renzi

Anche sulla proposta rilanciata al vertice dal capogruppo Pd Marcucci, di istituire un comitato di salute pubblica, per decidere tutto con le opposizioni, Zingaretti frena: derubricandola a idea personale, per evitare che Conte la interpreti come un cavallo di Troia per giubilarlo con un governo bipartisan per l' emergenza.

 

Il boomerang di Renzi «I renziani stanno perdendo tempo», sentenzia un ministro Dem.

Che bolla così la campagna per ammorbidire il Dpcm, che finirà ancora una volta «in un boomerang», visti i dati sul contagio che continuano a crescere. E vista la forza del decreto ristori, messo a punto condividendo il percorso con il Colle. « Per evitare che la curva sfugga è indispensabile ridurre le occasioni di socialità e contatto. Solo così possiamo decongestionare i mezzi pubblici e alleggerire il sistema dei tracciamenti».

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

 

Lo ripete pure Roberto Speranza, che difende il Dpcm di Conte: «Senza misure ferme, la curva non torna sotto controllo e abbiamo bisogno di un grande sostegno da parte di tutti. È il momento di tornare allo spirito di marzo». Ma cosa non avete fatto per ritornare in quella condizione? «Il Paese è più forte, ma l' onda è ancora alta e nessuno ha la bacchetta magica».

renzi conte renzi conte consultazioni la delegazione del pd da mattarella paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci consultazioni la delegazione del pd da mattarella paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci nicola zingaretti arriva al quirinale nicola zingaretti arriva al quirinale andrea marcucci e graziano delrio arrivano al quirinale andrea marcucci e graziano delrio arrivano al quirinale MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - DOVE VA IL PD, SENZA LA BANANA DELLA LEADERSHIP? IL FALLIMENTO DI ELLY SCHLEIN È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. GENTILONI È UNA “SAPONETTA” SCIVOLATA DA RUTELLI A RENZI, PRIVO DI PERSONALITÀ E DI CARISMA. QUALITÀ ASSENTI ANCHE NEL DNA DI FRANCESCHINI, ORLANDO E GUERINI, PER NON PARLARE DI BONACCINI, CHE HA LO STESSO APPEAL DI UNA POMPA DI BENZINA - ECCO PERCHÉ, IN TALE SCENARIO DI NANI E BALLERINI, SOSTENUTO DAI MAGHI DELL’ULIVO BAZOLI E PRODI, BEPPE SALA POTREBBE FARCELA A RAGGRUPPARE LA SINISTRA E IL CENTRO E GUIDARE LE ANIME DIVERSE E CONTRADDITTORIE DEL PD. NELLO STESSO TEMPO TROVARE, ESSENDO UN TIPINO PRAGMATICO, UN EQUILIBRIO CON L’EGO ESPANSO DI GIUSEPPE CONTE E SQUADERNARE COSÌ UNA VERA OPPOSIZIONE AL GOVERNO MELONI IN CUI SCHLEIN HA FALLITO

DAGOREPORT: IL DELITTO PAGA SEMPRE (PURE IN VATICANO) - IL DUO BERGOGLIO-PAROLIN AVEVA DEPOSTO MONSIGNOR ALBERTO PERLASCA DA RESPONSABILE DELL'UFFICIO ECONOMICO DELLA SEGRETERIA DI STATO, ALL’INDOMANI DELLO SCANDALO DELLA COMPRAVENDITA DEL PALAZZO LONDINESE. ACQUA (SANTA) PASSATA: IL TESTIMONE CHIAVE DEL PROCESSO BECCIU, IN OTTIMI RAPPORTI CON FRANCESCA CHAOUQUI E GENOVEFFA CIFERRI, E’ STATO RINOMINATO PROMOTORE DI GIUSTIZIA AGGIUNTO AL SUPREMO TRIBUNALE DELLA SEGNATURA APOSTOLICA, CHE FUNGE ANCHE DA TRIBUNALE AMMINISTRATIVO PER TUTTA LA CHIESA - DOPO IL CARDINALE BECCIU, CHISSÀ A CHI TOCCHERÀ...