QURINARIE PER ARIA - GRILLO E CASALEGGIO ABBANDONANO LE PRIMARIE-WEB, E SUL BLOG PARTE LA RIVOLTA: “UNA RESA PREVENTIVA?” - GIACHETTI (PD): “NON GLI DAREMO NOMI DA METTERE NEL TUNNEL DELL’ORRORE”

1. QUIRINALE, GIACHETTI (PD) A RADIO 24: "GRILLO VUOLE ALTRI NOMI DA METTERE NEL TUNNEL DELL'ORRORE" "ACCORDO SEMPRE POSSIBILE"

Da “Radio 24

 

GRILLO E CASALEGGIO AL CIRCO MASSIMO 2GRILLO E CASALEGGIO AL CIRCO MASSIMO 2

"In quel blog Grillo ha messo dentro il tunnel dell'orrore praticamente tutti i nomi che sono usciti. Ora vuole altri nomi da mettere nel tunnel dell'orrore e poi, dopo aver indirizzato il blog, una volta che arrivasse la rosa di nomi il piatto è già preparato. Queste non sono aperture, ma è giocare". Così a Radio 24 Roberto Giachetti, del Partito Democratico, commenta il post di Grillo nel quale il leader cinque stelle chiede a Renzi di fare i nomi dei candidati alla presidenza della Repubblica.

 

"I nomi verranno fuori, saranno fatti e ci sarà un punto di caduta sulle varie valutazioni - aggiunge Giachetti a Effetto Giorno su Radio 24 - Certo non saranno fatti oggi, ma soprattutto non possono essere funzionali alla scelta di Grillo di avere dei nomi per poi sparargli addosso politicamente. L'accordo è sempre possibile e mi auguro che sia possibile, perché in passato, come nel caso dei giudici della corte costituzionale, questa possibilità c'è stata.

 

MATTEO RENZI ROBERTO GIACHETTI FOTO LAPRESSE MATTEO RENZI ROBERTO GIACHETTI FOTO LAPRESSE

Noi faremo sicuramente una rosa di nomi a tutti quanti, noi ci auguriamo che anche il movimento di Grillo possa concordare. Certo che se nei giorni precedenti si tirano fuori i nomi e li si impallina sul blog è complicato che si trovi un nome diverso da quello che avevano in animo loro".

 

 

2. GRILLO ABOLISCE LE QUIRINARIE E LANCIA LA SFIDA AL PREMIER: FUORI I NOMI, LI VOTI LA RETE

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica

 

Con un post mattiniero, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno lanciato ieri la loro sfida al Pd: «Chiediamo a Renzie - prima che inizino le votazioni per il presidente della Repubblica - la rosa di nomi che si appresta a presentare per proporla ai nostri iscritti in Rete e farla votare», scrivono insieme sul blog.

 

LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO

Una mossa a sorpresa, benché anticipata da alcune dichiarazioni dei giorni scorsi: quel che si era capito - nonostante le piccate smentite del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio - è che il Movimento 5 Stelle non intendeva replicare il modello quirinarie di due anni fa, con la possibilità per gli iscritti di scegliere “a piacere” i loro preferiti. E che piuttosto, puntava sul “metodo Sciarra”, quello che ha consentito ai parlamentari M5S di entrare in partita per Consulta e Csm.

 

Non tutti l’hanno presa bene.

LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO

 

Tra i commenti sul blog, in molti chiedono: «Non ho capito, come mai non facciamo i nostri nomi? », o anche, «cos’è questa, una dichiarazione di resa preventiva? ». Allo stesso modo, ieri mattina - in alcune chat di deputati riportate dall’ Adnkronos - più d’uno si è sfogato contro la decisione arrivata da «G&C che fanno come ca....gli pare». L’assemblea congiunta promessa per parlare della questione è stata rimandata finché non ce n’è stato più bisogno. Il deputato Walter Rizzetto mutua il finale del messaggio sul blog, «toc toc Renzie batti un colpo di democrazia», con un tweet in cui scrive «toc toc» e allega l’immagine dell’ambulanza.

anna maria tarantola e roberto fico in commissione di vigilanza raianna maria tarantola e roberto fico in commissione di vigilanza rai

 

La confusione va oltre. Perché nonostante l’”offerta” fatta a Renzi - che sembra soprattutto un bluff visto che tutti sanno che il premier non intende far prima i suoi nomi per non bruciarli - i 5 stelle fanno sapere che all’incontro della prossima settimana con il segretario pd non hanno intenzione di andare.

 

Walter RizzettoWalter Rizzetto

«Sono contento che dica di voler condividere la scelta con tutte le forze politiche - ha detto Roberto Fico durante un videoforum a Repubblica Tv ma so che Renzi è un baro. Oggi noi gli abbiamo chiesto i nomi per poter valutare e scegliere, è questo il tavolo che abbiamo aperto e ci sembra una modalità trasparente per innalzare la qualità del presidente della Repubblica».

 

Fin qui la posizione ufficiale (con un netto no a Giuliano Amato: «Io avrei paura a metterlo sul blog, ma per un solo motivo: Renzi, allora stai scherzando?»), perché invece - dalle retrovie - filtra la possibilità che vengano tenuti aperti altri canali, privati, per cercare di capire se c’è un’ultima chance di entrare in partita.

renzi berlusconirenzi berlusconi

 

Finora il premier non ha dato speranze. Nei giorni scorsi i suoi emissari hanno sondato più volentieri la pattuglia di fuoriusciti e dissidenti, invitandoli a strappare ora che ci sono le condizioni per farlo. Mentre la truppa degli ortodossi viene considerata appetibile da quella minoranza a sinistra del Pd che intende lanciare il “progetto NN”, “presidente non Nazareno”.

 

Prima ipotesi - ancora una volta -Romano Prodi. Una strada difficile, visto che ieri Grillo - a Roma per un incontro con don Ciotti sul reddito di cittadinanza - ha parlato di «una personalità superpartes, senza esperienza nei partiti». Ma il fondatore ha detto tutto e il contrario di tutto. E l’aria, è che alla rete sarebbe sottoposto qualsiasi nome Renzi intenda fare. Purché li faccia.

DON CIOTTIDON CIOTTI

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?